Nella notte tra sabato e domenica si è disputata la finale della Copa America che dopo 28 anni è tornata in Argentina: sconfitto il Brasile (detentore) in finale per 1-0 grazie ad una rete nel primo tempo di Angel Di Maria. Per l’Albiceleste si tratta del 15° successo totale nella composizione e, se si eccettua il titolo Olimpico del 2008, questo è anche il primo trofeo conquistato da Lionel Messi con la nazionale maggiore del suo Paese. Nella finale per il 3° posto, invece, vittoria in extremis della Colombia sul Perù: 3-2 il risultato finale con le reti di Cuadrado e Diaz (doppietta) per i Cafeteros, mentre per i peruviani dopo il gol iniziale di Yotun c’era stato il momentaneo 2-2 dell’italiano Lapadula.

È stata per tanti versi un’edizione anomala quella di quest’anno, che ha visto la rinuncia di Australia e Qatar per via delle concomitanti gare di qualificazione ai Mondiali del 2022. E anche diversi cambi di sede, perché il torneo si sarebbe dovuto inizialmente giocare in Colombia, ma la crisi sociale che attraversa il Paese ha portato la CONMEBOL a trasferire la Copa America in Argentina. Paese che a sua volta è stato costretto per la pandemia di Covid-19 a lasciare l’organizzazione della manifestazione al Brasile, la nazione che aveva vinto l’edizione del 2019.

Argentina: Messi vince e viene premiato come miglior giocatore

L’Argentina ha trionfato battendo con il minimo scarto il Brasile detentore del torneo e siccome chi vince ha sempre ragione, va dato merito al ct Lionel Scaloni di aver svolto un lavoro egregio, riportando a casa una coppa dopo 6 finali perse, 3 nell’era Messi. Nonostante una finale giocata sottotono con un gol clamoroso sbagliato nel finale, la Pulce, oltre ad aver conquistato il trono dei marcatori a quota 4 reti insieme al colombiano Diaz, è stato premiato come miglior giocatore della manifestazione.

Questa è stata anche la competizione che ha definitivamente consacrato Rodrigo De Paul, 27enne centrocampista appena acquistato dall’Atletico Madrid. Il ragazzo ha dimostrato di aver ormai terminato il suo processo di maturazione e di essere giunto all’apice sia a livello di tecnica personale, sia di visione di gioco. Durante questa Copa America ha impressionato per quantità, ma anche per qualità di giocate, soprattutto in rifinitura. Spiace che lasci il campionato italiano.

Neymar stecca, Paquetà redivivo

Il Brasile cede il trofeo agli storici rivali e lo fa con un Neymar che stecca purtroppo anche questo appuntamento con la storia. Il centravanti del Paris Saint-Germain si rende protagonista in finale di alcune giocate personali, ma in 7 partite porta a casa solamente 2 marcature, un bottino troppo magro per uno dei calciatori più pagati a livello mondiale. Una nota di merito va invece all’ex Milan Paquetà che, pur non partendo da sicuro titolare, ha saputo ritagliarsi il suo spazio mettendo a segno anche due gol molto importanti per i verdeoro. L’impressione è che i rossoneri non abbiano avuto pazienza, ma considerato che ha solo 23 anni e che la fiducia del CT Tite è stata ripagata sul campo, le prospettive sono per lui positive e non è detto che presto o tardi non lasci il Lione per accasarsi in una delle top europee.

Cile e Uruguay: ciclo finito?

È stata un’ottima Copa America anche per la Colombia di capitan Cuadrado, che se l’è giocata alla pari in semifinale contro l’Argentina e che ha messo in vetrina un Diaz che conferma di essere cresciuto molto dal 2019 ad oggi, ovvero da quando è sbarcato in Portogallo per vestire la maglia del Porto. Ha deluso, invece, il Cile, vincitore delle edizioni 2015 e 2016. I cileni sono stati travolti anche da alcune polemiche per via di visite non autorizzate (pare anche di escort) nel ritiro della squadra tra una partita e l’altra. Per Vidal, Medel, Isla e compagnia sembra sia finito un ciclo e non sarà facile sostituire elementi che comunque hanno avuto carriere importanti in top club europei. Fine ciclo, probabilmente, anche per molti calciatori dell’Uruguay, uscito ai quarti con la Colombia e a cui non sono bastati il carisma e l’esperienza di elementi come Cavani e Suarez.

Solo applausi per il Perù di Ricardo Gareca: dopo la finale persa nella precedente edizione, i peruviani si sono fermati in semifinale, cedendo al Brasile solo per 1-0. Seppur priva di grandissime individualità, la selezione si è confermata tra le top del Sudamerica e Gianluca Lapadula, quest’anno retrocesso in Serie B con il Benevento, è stato uno dei trascinatori in assoluto con le sue 3 reti.