Il legame tra il calcio e le donne nel nostro Paese affonda le sue radici negli anni ’30, anche se la costituzione di una federazione vera e propria risale al 1968. Da allora sono passati diversi anni e molto è cambiato. Il calcio femminile ha conosciuto una progressiva evoluzione accrescendo la propria risonanza mediatica grazie al sempre maggiore interesse da parte del pubblico.

L’apice di questo processo è stato raggiunto probabilmente ai Mondiali del 2019 in Francia, ai quali la nostra Nazionale ha partecipato, ben figurando, dopo 20 anni di assenza dalla corsa iridata. La Coppa del Mondo ha acceso, come mai fino ad allora, i riflettori sulle nostre atlete e potrebbe aver rappresentato un punto di partenza sul quale costruire il futuro del nostro movimento calcistico in rosa.

La nascita della Federazione Italiana Calcio Femminile

Le donne sono protagoniste sui campi da calcio fin dagli anni ’30, ma spesso si tratta di attività portate avanti per lo più a livello locale. Per un riconoscimento a livello istituzionale del calcio femminile bisogna aspettare, infatti, il 1968 quando viene costituita ufficialmente la Federazione Italiana Calcio Femminile.

L’istituzione di questo organo arriva in concomitanza con il primo campionato nazionale, tra maggio e settembre di quello stesso anno. Al torneo partecipano 10 squadre distribuite in due gruppi, Nord e Sud. Ad aggiudicarsi il primo campionato italiano di calcio femminile sarà il Genova, nella finale scudetto disputata a Pisa contro la Roma. Tra il 1972 e il 1986 vengono creati due campionati nazionali (la Serie A femminile e la Serie B), un torneo interregionale (Serie C) e uno a carattere regionale (la Serie D), oltre all’attività giovanile che opera a livello provinciale.

Il calcio femminile di Serie A e l’ingresso dei professionisti

Nel 1986 il calcio femminile viene inquadrato all’interno della Lega Nazionale Dilettanti, mentre i campionati nazionali vengono ristrutturati. Serie A e Serie B subiscono varie riforme nel corso degli anni fino ad arrivare al format odierno. Al campionato di Serie A femminile partecipano oggi 12 squadre. La Serie B, invece, è composta da 44 club suddivisi in 4 gironi all’italiana con play off promozione e play out salvezza.

A partire dalla stagione 2016/2017 diversi club professionistici entrano nel calcio femminile con una propria squadra. È il caso, ad esempio, della Fiorentina che vince scudetto e Coppa Italia nel 2017 e della Juventus che l’anno seguente, alla sua prima esperienza in Serie A, diventa la nuova regina d’Italia. Proprio il big match dello scorso campionato tra Juventus e Fiorentina dell’Allianz Stadium, disputato il 24 marzo 2019, ha fatto registrare, con 39 mila spettatori, il record di affluenza in un incontro ufficiale di calcio italiano femminile. Il club bianconero ha poi chiuso la stagione scorsa portandosi a casa l’accoppiata Scudetto-Coppa Italia.

Il successo della Nazionale Femminile di Calcio

Dopo vent’anni d’assenza nella corsa al titolo iridato, l’8 giugno del 2018 la Nazionale Femminile di Calcio si qualifica alla Coppa del Mondo 2019 in Francia. Si tratta della conferma della bontà del lavoro svolto dalle protagoniste in rosa del pallone nostrano e della crescita di un movimento che ha voglia di conquistarsi il suo posto nel mondo del calcio. Nella fase a gironi del torneo, disputato tra giugno e luglio dello scorso anno, l’Italia ha la meglio sulla Giamaica e su una Nazionale molto quotata come l’Australia.

Agli ottavi di finale le Azzurre eliminano la Cina conquistando per la prima volta nella storia della nostra Nazionale femminile i quarti di un campionato mondiale. Solo l’Olanda, che arriverà in finale perdendo con gli Stati Uniti, fermerà la corsa delle italiane. Nonostante l’eliminazione, le Azzurre hanno acceso, come mai prima d’ora, i riflettori sul calcio femminile, alimentando un interesse mediatico senza precedenti. La sensazione, però, è che sia stato solo un punto di partenza sul quale costruire un futuro ancora tutto da scrivere, quello del calcio e delle donne.