Di Redazione William Hill News
14 Ottobre 2019
L’AS Livorno è tra le squadre promosse in Serie B nella stagione 2017-2018, dopo due anni di purgatorio tra Lega Pro e Serie C. In seguito alla salvezza conquistata nella scorsa stagione, il sogno resta quello di riabbracciare la massima serie che manca dal 2014, anno in cui il Livorno è retrocesso nel campionato cadetto senza più riuscire a tornare in Serie A. In attesa di vedere in cosa si tradurranno sul campo le ambizioni del club toscano, ripercorriamo la sua storia e conosciamo i protagonisti che l’hanno scritta dalla fondazione a oggi.
Associazione Sportiva Livorno Calcio: le origini
Il club toscano nasce nel 1915 come Unione Sportiva Livorno dalla fusione di due squadre: la Spes e la Virtus Juventusque. Dopo un po’ di resistenze iniziali da parte delle due tifoserie da sempre rivali, il 17 febbraio di quell’anno la società dirama il comunicato ufficiale del nuovo sodalizio. Il primo presidente degli Amaranto è Arrigo Galeotti. Per disputare le partite casalinghe viene scelto l’attuale campo dell’Accademia Navale sul lungomare.
Già nel 1920 il Livorno sfiora il suo primo campionato, ma deve arrendersi all’Internazionale nella finale scudetto persa 3 a 2. Nella stagione 1929-30 nasce il Campionato di Serie A a girone unico e il Livorno è l’unica squadra a rappresentare la Toscana. Seguiranno stagioni altalenanti, con gli Amaranto a fare la spola tra A e B. Dal 1935, però, il Livorno avrà una nuova casa: lo stadio che verrà intitolato al compianto Armando Picchi e che ancora oggi ospita le partite casalinghe del club toscano.
Da un altro campionato sfiorato alla nascita dell’AS Livorno Calcio
Il campionato del Livorno in Serie A nella stagione 1942-43 è, ad oggi, il migliore nella storia amaranto. La squadra allenata da Ivo Fiorentini sfiora l’impresa arrivando a un punto dal Grande Torino di Valentino Mazzola campione d’Italia. Il club toscano non arriverà più tanto vicino a conquistare lo scudetto. Anzi, dal 1949, anno della retrocessione del Livorno in Serie B, dovranno passare ben 55 anni prima che la squadra possa riabbracciare di nuovo la massima serie.
Nell’estate del 1991, a seguito del fallimento, la società toscana rinasce con la nuova denominazione Associazione Sportiva Livorno Calcio, ripartendo dal campionato di eccellenza. È l’inizio di un nuovo capitolo della sua storia.
L’AS Livorno dell’era Spinelli e l’esordio in Coppa Uefa
La presidenza di Aldo Spinelli, a partire dal 1999, segna la svolta della società nata dalle ceneri del fallimento otto anni prima. In pochi anni la nuova dirigenza risolleverà il Livorno portandolo dalla C1 fino all’Europa. In mezzo, lo storico ritorno in Serie A dopo 55 anni di attesa, centrato nel 2004 con Walter Mazzarri in panchina.
Il Livorno calcio, nella rosa della squadra di quell’anno, può vantare due attaccanti come Igor Protti e Cristiano Lucarelli, rispettivamente primo e secondo miglior marcatore di tutti i tempi nella storia del club: 118 gol in 215 partite il primo, 111 in 192 il secondo. Dopo la promozione, al secondo anno di A gli Amaranto centrano la qualificazione in Coppa Uefa, la prima della loro storia. La corsa si fermerà ai sedicesimi nella partita del Livorno contro l’Espanyol. Oggi il club toscano milita in B. L’avvio di stagione non è stato certo positivo, con 5 sconfitte, un pareggio e una sola vittoria. Ma il sogno di riabbracciare la Serie A resta immutato, con uno sguardo al futuro e un altro, nostalgico, alla storica promozione del 2004.
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