Arturo Vidal, centrocampista cileno del Barcellona, compie oggi 33 anni. Il “Guerriero”, così è stato soprannominato dai tifosi della Juventus negli anni vissuti a Torino (l’altro soprannome è quello di King Arturo), è ancora un centrocampista di alto livello e non è un caso che, in vista del prossimo mercato estivo, si parli di lui per un possibile ritorno in Italia. Mezzala di qualità e generosità, la bacheca di Vidal è ricca di trofei, anche se spesso è finito sulle prime pagine dei giornali per vicende extracalcistiche che di encomiabile hanno ben poco. Chiunque lo abbia allenato, però, evidenzia i tanti pregi del centrocampista cileno: molto bravo nei tackle, ma al contempo dotato di un grande senso della posizione, progressione e fiuto del gol quando si proietta in fase offensiva, Vidal è il prototipo perfetto del centrocampista moderno. Senza ombra di dubbio uno dei migliori della sua generazione nel suo ruolo, è già considerato uno dei più forti nazionali cileni di sempre.

Arturo Vidal: dai tre titoli in Cile alla Germania

Nato e cresciuto a San Joaquin, un sobborgo di Santiago del Cile, Vidal inizia la sua esperienza calcistica con la squadra del suo quartiere, il Rodelindo Román, ma a 12 anni viene notato dal Colo-Colo, club con cui esordisce tra i professionisti a 19 anni. Dopo aver vinto tre campionati cileni consecutivi (Apertura 2006, Clausura 2006 e Apertura 2007), si trasferisce al Bayer Leverkusen per 11 milioni di dollari, cifra record per un calciatore del campionato cileno. Con la formazione delle “asprine” gioca quattro campionati, disimpegnandosi egregiamente anche nel ruolo di difensore centrale, ruolo ricoperto spesso in nazionale, ma è nella zona mediana che si mette soprattutto in mostra, realizzando ben 10 reti nell’ultima stagione in Bundesliga e risultando il primo marcatore della squadra.

Quattro stagioni alla Juventus

Nell’estate del 2011, il duo MarottaParatici lo porta alla Juventus per circa 12,5 milioni di euro e con il pubblico bianconero è subito amore. Vidal segna al debutto contro il Parma e convince Antonio Conte a modificare il suo credo per dargli spazio stabilmente tra i titolari. È l’inizio di una quadriennio d’oro a livello nazionale per la Juve e lo stesso Vidal, con ben quattro scudetti consecutivi e una finale di Champions purtroppo persa contro il Barcellona nel 2015 a Berlino. L’ultima stagione torinese, la 2014-2015, sotto la guida tecnica di Massimiliano Allegri, non è senza dubbio la migliore: l’infortunio al ginocchio rimediato nell’annata precedente viene forse curato frettolosamente e il cileno non riesce a dare un contributo continuativo alla causa. Al termine del campionato, anche per via di un comportamento non sempre irreprensibile fuori dal rettangolo verde, la Juventus decide di cederlo al Bayern Monaco per 40 milioni. L’avventura bianconera di Vidal si conclude con 171 presenze, 48 gol e sette trofei (oltre ai quattro scudetti ottiene due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia).

Tre campionati al Bayern, poi il Barcellona

In Baviera, Vidal annuncia di voler vincere la Champions League sfiorata con la Juve e ritrova Pep Guardiola, che gli assegna sin da subito un ruolo da protagonista. Anche il successivo tecnico dei tedeschi, Carlo Ancelotti, lo considera elemento fondamentale per il suo scacchiere, ma al di là dei titoli nazionali, il cileno non riesce a primeggiare a livello internazionale. Nell’estate del 2018 lascia il Bayern con tre Bundesliga, una Coppa di Germania e due Supercoppe nazionali in bacheca. La dirigenza del club tedesco, pur apprezzandone le doti all’interno del rettangolo di gioco, non è molto contenta della sua vita notturna movimentata, convincendosi così a lasciarlo partire in direzione Barcellona.

In maglia blaugrana, anche se non è propriamente un titolare inamovibile per via dell’agguerrita concorrenza, vince subito la Supercoppa di Spagna, diventando così il calciatore cileno con più titoli vinti da professionista, superando un mostro sacro come Eduardo Vilches. Al termine della stagione 2018-2019, arriva anche la conquista della Liga, che gli consente di diventare uno dei pochi calciatori in grado di conquistare almeno tre campionati top in Europa.

Vidal eroe in nazionale

Arturo Vidal, dicevamo, è considerato uno dei calciatori più forti della storia del Cile. Con la nazionale maggiore conta qualcosa come 115 presenze condite da 28 reti. Il centrocampista è stato il vero e proprio trascinatore della sua selezione nella vittoria di due Copa America, quella casalinga nel 2015 e quella giocata negli USA l’anno successivo. E dire che la Copa America del Cile fuori dal campo è stata funesta per Vidal: il 17 giugno 2015, infatti, il calciatore alza troppo il gomito e distrugge la sua Ferrari rientrando di notte con la moglie nel ritiro della nazionale, rischiando poi anche l’arresto. Tra i risultati degni di nota con il Cile, c’è anche la finale di Confederations Cup giocata in Russia nel 2017 e la partecipazione ai Mondiali di Sudafrica 2010 e Brasile 2014.

Di recente, anche Giorgio Chiellini, ex compagno della Juventus, lo ha citato nella sua autobiografia, sottolineando che gli eccessi fuori dal campo di gioco, non ne hanno mai inficiato le prestazioni in campo. “Uno come Vidal ogni tanto usciva e beveva più del dovuto, lo sanno tutti, si può dire che l’alcol era un po’ il suo punto debole. Mica ci mettiamo a discutere il campione, o la persona, per questo! Le debolezze fanno parte della natura umana, contano le conseguenze che possono avere su un gruppo. Il grande Arturo un paio di volte all’anno non si presentava all’allenamento, oppure arrivava che era ancora piuttosto allegro, diciamo così. Ma non ha mai battuto la fiacca – sottolinea il capitano della Juve – anzi, penso che a volte certi modi di essere diventino una forza”.