“Mo je faccio er cucchiaio”. Compie 20 anni la celeberrima giocata, anticipata dalla frase pronunciata da Francesco Totti, durante la serie finale dei calci di rigore nella semifinale degli Europei 2000 contro i padroni di casa dell’Olanda. È stata una gara epica quella tra gli Azzurri e gli Orange, conclusasi ai calci di rigore dopo lo 0-0 di tempi regolamentari e supplementari che hanno visto la selezione italiana giocare a lungo per 10 uomini. Il cucchiaio di Totti che, a 23 anni, ha dimostrato con quel gesto tecnico di non sentire assolutamente la pressione di un momento così decisivo che valeva la finale di un Europeo, rimane l’evento iconico di quella notte, un episodio entrato nella storia del calcio italiano e mondiale.

Agli Europei di Belgio e Olanda, l’Italia di Dino Zoff si presenta con un parco giocatori di tutto rispetto, con un attacco che può vantare contemporaneamente Del Piero, Totti, Inzaghi, Montella e Delvecchio. Gli azzurri, seppur con qualche difficoltà, vincono il proprio girone a punteggio pieno battendo Turchia, Belgio e Svezia. Nella fase ad eliminazione diretta, ai quarti di finale, la nazionale italiana trova la Romania, della quale la selezione di Zoff si sbarazza in soli 45 minuti grazie alle reti di Totti e Inzaghi.

Italia-Olanda: la semifinale di Amsterdam

Si arriva così alla semifinale dell’Amsterdam Arena, dove l’Italia deve fronteggiare la selezione padrone di casa, ovvero quella dei Paesi Bassi. L’Olanda è considerata la nazionale favorita per la vittoria finale della competizione per via di una rosa letteralmente stratosferica. Il ct Frank Rijkaard può contare su una difesa solida e rodata con Van der Sar tra i pali, Bosvelt, Stam, Frank De Boer e Giovanni van Bronckhorst nella linea arretrata, a centrocampo tanta quantità e qualità con Overmars, Cocu, Davids e Zenden; in attacco, infine, talento ed esperienza con la coppia formata da Kluivert e Bergkamp. Insomma, gli azzurri rischiano di fare la fine della vittima sacrificale, ma la partita avrà, per nostra fortuna, un esito sorprendente.

La gara è inevitabilmente condizionata dall’espulsione di Gianluca Zambrotta, terzino sinistro azzurro che si vede sventolare il cartellino rosso al 33’. Da quel momento in poi, la formazione di Zoff deve resistere stoicamente alle scorribande degli olandesi, senza però lesinare qualche contrattacco pericoloso. Il migliore degli azzurri è, manco a dirlo, Francesco Toldo, estremo difensore che para un calcio di rigore a Frank De Boer nei primi 45 minuti. Nella ripresa l’Olanda fallisce un altro calcio di rigore al 62′ con Patrick Kluivert che spiazza Toldo ma colpisce il palo. Il fortino azzurro regge fino al 120’ e il risultato finale è 0-0: ci vogliono i calci di rigore per decidere chi sarà la finalista dell’Europeo.

I rigori e il cucchiaio di Totti

Si va così ai penalty con l’Italia che si presenta per prima dal dischetto: calcia Gigi Di Biagio, che nel 1998 ai quarti contro la Francia aveva sbagliato il rigore decisivo, ma il centrocampista stavolta è un chirurgo e non sbaglia. Per l’Olanda tocca a Frank de Boer ed esattamente come avvenuto durante i tempi regolamentari, il libero orange si fa ipnotizzare da Toldo. Per l’Italia tocca allo juventino Pessotto, che non sbaglia, mentre l’Olanda fallisce anche il secondo penalty con Jaap Stam che spara alle stelle. È il terzo rigore per l’Italia, arriva il momento di Francesco Totti: “Mo je faccio er cucchiaio”, preannuncia il capitano della Roma confabulando con Di Biagio e Maldini a centrocampo. Una battuta, una frase buttata lì per darsi coraggio? I compagni non lo prendono sul serio, ma Totti si presenta davanti a Van der Sar e mantiene la promessa: scavetto da parte del numero 20 azzurro, con l’estremo difensore olandese che invece si tuffa sulla sua destra. A quel punto, per l’Olanda segna Kluivert e il successivo errore di Maldini ridà speranza ai tifosi di casa, ma ci pensa Bosvelt a spegnere definitivamente facili entusiasmi. L’Italia vola in finale contro la Francia.

Sarà una finale amara per gli azzurri, che perderanno ai supplementari per via del golden gol di David Trezeguet, centravanti appena acquistato dalla Juventus. Gli Europei 2000 saranno comunque un’ottima manifestazione per la nazionale italiana e per Francesco Totti soprattutto. Il capitano della Roma dà prova a neanche 24 anni di avere talento e personalità con gli occhi di tutto il mondo calcistico puntati addosso. Se non avesse giurato amore eterno alla sua Roma, l’avremmo sicuramente visto con la maglia di qualche top club europeo (tra le altre, Totti ha rifiutato anche il Real Madrid) e, probabilmente, avrebbe potuto vantare un palmarès più adeguato al suo valore, ma la prodezza esibita quel 29 giugno 2000 rimarrà comunque patrimonio del calcio mondiale.

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