Si è spento oggi pomeriggio, all’età di 86 anni, Carlo Mazzone. Da giocatore ha vestito tra il 1956 e il 1969 le maglie di Latina, Roma, Spal, Siena ed Ascoli. Proprio con il club marchigiano aveva cominciato la carriera di allenatore, proseguita poi con Fiorentina, Catanzaro, Bologna, Lecce, Pescara, Cagliari, Roma, Napoli, Perugia, Brescia e Livorno. É ancora suo il record di presenze da allenatore in Serie A (792 panchine ufficiali più 5 spareggi). Nel corso della sua carriera si è fatto amare in tutte le piazze d’Italia e anche da tanti campioni come Baggio e Pep Guardiola, un suo ‘pupillo’ che gli dedicò la vittoria della Champions con il Barcellona nel 2009.

Minuto di raccoglimento su tutti i campi

Per ricordare e onorare Mazzone, la Figc ha disposto un minuto di raccoglimento da osservare prima dell’inizio delle gare di tutte le competizioni in programma nel weekend, compresi i posticipi di lunedì. “Salutiamo una vera e propria icona del calcio italiano – ha dichiarato il presidente Gabriele Gravina -, un uomo animato da valori e principi profondi, un allenatore preparato, coraggioso e appassionato. Ha inventato uno stile unico incarnando, allo stesso tempo, serietà e umanità. Non lo dimenticheremo“.

Le reazioni social

Ciao Mister. Ti vorremo sempre un bene immenso“. Poche e significative parole condivise dall’account della Roma, con cui Mazzone è cresciuto come calciatore (nelle giovanili e poi esordendo in A) e con la quale ha condiviso tre anni da allenatore. Tra i calciatori, breve e commovente il ricordo di Francesco Totti: “Sei e sarai sempre nel mio cuore, grazie per tutto quello che hai fatto per me“.  Post emozionante anche quello di Beppe Signori: “Ti ho incontrato nel momento pià difficile della mia carriera, per me sei stato come un padre“. Non poteva poi mancare il messaggio del Bologna: “Per tre volte è stato sulla nostra panchina. Con lui abbiamo vissuto il gusto genuino del calcio: è stato un grande professionista, ma sapeva parlare a tutti come uno di famiglia. Carlo Mazzone ha onorato i nostri colori. Ci mancherai, Mister“.

La corsa sotto la curva e la clausola del contratto di Baggio

Sono tanti gli episodi di cui è stato protagonista Mazzone nella sua lunga carriera da allenatore. Ha lasciato il segno nei giocatori che ha allenato, nei colleghi che ha ispirato e nel cuore di tutti i tifosi. Tra questi il più celebre forse resta la sua corsa sotto la curva in quel Brescia-Atalanta del 30 settembre 2001: un derby lombardo carico di tensione che vede i bergamaschi andare all’intervallo sul 3-1 e i suoi tifosi prendere di mira il Sor Carletto che promette vendetta e, al gol del 3-3 del Brescia, corre verso i sostenitori della Dea per sfogare tutta la sua rabbia e prendersi la sua rivincita.

A testimonianza, invece, del suo splendido rapporto con i giocatori allenati, l’episodio più significativo riguarda il grande Roberto Baggio: il “Divin Codino”, nel suo contratto con il Brescia, fece mettere una clausola che prevedeva l’interruzione dell’accordo con i lombardi qualora il tecnico romano fosse stato esonerato.

L’Ascoli, invece, lo omaggiò intitolandogli la nuova tribuna Est dello stadio Del Duca. Con la squadra marchigiana, infatti, l’allenatore romano ottenne la sua prima promozione in Serie A applicando tra i primi in Italia i dettami del calcio olandese anni ’70.