L’8 giugno del 1990 prendono il via i Mondiali di Italia ’90 e c’è subito una sorpresa: l’Argentina campione in carica debutta con una sconfitta contro la cenerentola Camerun. L’eroe è l’attaccante Francois Omam-Biyik, che con un colpo di testa da posizione ravvicinata sorprende il portiere sudamericano mandando in estasi un’intera nazione. I Leoni Indomabili arriveranno ad un passo dalla semifinale della Coppa del Mondo, ma sicuramente potranno vantare di aver conquistato le simpatie di tanti tifosi presenti al Mondiale italiano. Nonostante l’eliminazione ai supplementari dei quarti di finale contro l’Inghilterra, la parentesi italiana del Camerun rimane storica, oltre che per il gol dell’attuale ct Omam-Biyik, per l’exploit del 38enne Roger Milla, ma anche per il calore dei tifosi al seguito.

Camerun spacciato secondo i pronostici

Il sorteggio di Italia ’90 è tutt’altro che benevolo con il Camerun, che viene sorteggiato nello stesso girone dell’Argentina campione del mondo in carica, dell’Unione Sovietica e della Romania. Insomma, la selezione africana rischia di essere la vittima sacrificale, soprattutto perché, prima della rassegna iridata, era reduce da un’amichevole disastrosa, persa contro una selezione giovanile della Jugoslavia. Il rapporto tra lo spogliatoio e il ct russo Nepomniachi è ai minimi storici per via dei metodi duri di quest’ultimo ma anziché ottenerne la testa, diversi giocatori finiscono in disparte. A pagare di più è il portiere Bell, che per le critiche alla federazione viene sostituito dall’esperto N’Kono.

Argentina-Camerun 0-1: l’impresa in 10 uomini

Insomma, si arriva alla sfida inaugurale dei Mondiali con il Camerun dilaniato internamente, ma la prima “notte magica” poteva essere esente da sorprese? L’Argentina dovrebbe fare un solo boccone di quel che resta dei Leoni Indomabili, invece dalle difficoltà viene fuori un’impresa epica dai parte dei camerunesi. Con il passare dei minuti, l’Albiceleste si rende conto che non è affatto facile fare gol alla selezione africana, ma anziché approfittare dei loro limiti, Maradona e soci giochicchiano convinti che prima o poi la rete arriverà. Dopo l’espulsione al 57’ di Andrè Kana Biyik, tutti si aspettano il colpo di grazia da parte dei campioni in carica, invece passano solo 10 minuti ed arriva la doccia gelata: Makanaky mette in area un cross di quelli che solitamente si vedono sui campi parrocchiali, Sensini si addormenta e Omam-Biyik ne approfitta per colpire la palla di testa. Al resto ci pensa il portiere Pumpido, tutt’altro che irreprensibile, che anziché bloccare la sfera, la devia leggermente alle proprie spalle.

Insomma, lo stacco di Omam-Biyik non è né stilisticamente né tecnicamente irresistibile, ma lo scatto entra per sempre nella leggenda del calcio. Si è trattato di un gol che ha aperto sostanzialmente un’era, quella in cui le top nazionali del calcio mondiale hanno smesso di considerare le selezioni africane formazioni materasso. Considerati da sempre bravi atleticamente, ma indisciplinati a livello tattico e poveri di tecnica, i camerunesi riescono ad avere la meglio sulla classe di Maradona e sull’esperienza dei vari Burruchaga, Balbo, Basualdo, Ruggeri e compagnia.

Il tabellino

Argentina: Pumpido – Ruggeri (st 1′ Caniggia), Fabbri, Simon, Lorenzo, Sensini (st 24′ Calderon) – Basualdo, Burruchaga, Batista – Maradona, Balbo.
Camerun: N’Kono – Tataw, Ebwelle, Massing, N’Dip – Kunde, Makanay (st 37′ Milla), Kana Biyik, Mbouh, M’Fede (st 19′ Libih) – Omam Biyik.
Marcatori: Omam Biyik
Ammoniti: Sensini (A), N’Dip e Mbouh (C)

La carriera di Omam Biyik: 6 mesi alla Samp nel ‘98

L’avventura di quel Camerun, dicevamo, si conclude ai quarti di finale al termine di una sfida giocata alla pari contro un’altra selezione di campioni, l’Inghilterra dei vari Lineker, Gascoigne, Barnes e chi più ne ha più ne metta. Il Camerun si porta in vantaggio per 2-1, ma due rigori di Lineker, uno all’82’ e l’altro al 105’, condannano i Leoni Indomabili ad un’eliminazione più che onorevole.

Quanto ad Omam-Biyik, il centravanti chiude la sua esperienza al Mondiale di Italia 90’ con una sola rete, ma l’eco gli consentirà di avere contratti importanti con diversi club francesi come Rennes, Cannes, Olympique Marsiglia e Lens. A gennaio del 1998, a 32 anni, l’attaccante sbarca alla Sampdoria, per giocare sei mesi durante i quali colleziona, sotto la guida tecnica di Vujadin Boskov, sei presenze (nessuna da titolare poiché chiuso da Signori e Montella), senza mai timbrare il cartellino. Nel 2000 il ritiro dall’attività agonistica dopo un contratto con i messicani del Puebla. Dal 2005 ha iniziato la carriera da allenatore e attualmente l’ex centravanti detiene l’incarico di commissario tecnico della nazionale del Camerun, ruolo che ha già svolto nel biennio 2010-2011.