Una prestanza fisica importante, un carattere irascibile, due piedi quadrati e un carisma fuori dal comune. Tutto questo era Thomas Gravesen, ex centrocampista danese classe ’76, che nei primi anni 2000 è stato uno dei mediani più grintosi del calcio europeo.

Lui, cresciuto nelle giovanili del Vejle, il club della sua città, nel 1997 passa all’Amburgo. In Germania diventa titolare, collezionando 94 presenze in 3 stagioni e mettendo a segno 6 reti. Prestazioni di alto livello che attirano sul giocatore le attenzioni dell’Everton, che lo porta in Inghilterra per 3,5 milioni di euro.

Cinque anni a Goodison Park che confermano quanto di buono già visto in Bundesliga. Così su di lui piomba nel 2005 il Real Madrid, alla ricerca di un mediano di rottura (non solo di tibie). A gennaio i Toffees lo lasciano andare per non perderlo a zero. Gravesen sbarca così a Madrid per 3,4 milioni di euro.

Dopo un inizio da titolare, piano piano il danese scivola tra le riserve dei Galacticos. Con l’arrivo in panchina di Juan Ramon Lopez Caro torna titolare, fino al 2006 quando finisce ancora fuori dall’11 titolare. Una frustrazione che si riversa anche in allenamento, dove il giocatore, dopo una brutta entrata, viene alle mani con Robinho.

Un episodio che lo allontana dalle preferenze di Capello, che dichiara pubblicamente di non gradire il suo comportamento.

Il 28 agosto passa al Celtic per 3 milioni. 29 presenze e 6 reti con gli scozzesi che valgono titolo e coppa nazionale. La stagione seguente torna all’Everton in prestito, dove, a 33 anni, capisce di far fatica a giocare al massimo delle sue potenzialità.

Il 27 gennaio 2009 decide così di ritirarsi.

Per chiunque sarebbe finita qui. Invece per Gravesen no. Perchè quando hai un carisma così forte avere una carriera normale è impensabile. Così lui, che in passato dentro e fuori dal campo aveva sempre avuto un comportamento discutibile (ancora ricordiamo i suoi scherzoni da bullo fatti in compagnia di Stig Tofting ai compagni), ha trovato la strada giusta per re-inventarsi.

Nel mondo del calcio, penserete voi. Invece no.

Trasferitosi a Las Vegas dopo aver lasciato il calcio giocato, Gravesen, giocando nei casinò della città americana, in poco tempo ha guadagnato più di 100 milioni di euro.

Qui, un calciatore con la sua razionalità si sarebbe fermato, spendendo i soldi guadagnati e oziando per la maggior pare del tempo. Invece lui no. Stupisce ancora tutti e, invece di sperperare tutto, investe le vincite in società con alta profittabilità. Insomma, un comportamento da businessman navigato.

Oggi lui, che nel frattempo è diventato un giocatore professionista di poker, continua a vivere in America, gioca ancora a poker (anche se non disdegna roulette e blackjack) e vive nel lusso, circondato da belle donne e auto di lusso.

Insomma, anche se sui forum specializzati c’è gente che dice di averlo visto perdere 54 milioni in una sola mano, la sua stabilità economica resta forte, permettendogli di godersi la vita oltreoceano. Chi l’avrebbe mai detto…