I capelli, un elemento ininfluente per un atleta professionista di qualsiasi sport, che con il passare degli anni ha acquisito sempre più valore per via dell’enorme esposizione mediatica di determinati giocatori, abili nello sfruttare la loro immagine per indurre fan e spettatori a imitarli. Se non posso essere come Neymar, ad esempio, quantomeno proverò a vestirmi come lui o a farmi il suo stesso taglio di capelli: è questo il pensiero comune tra i tanti giovani che sognano di assomigliare ai loro idoli.

Ma se uno dei vostri giocatori preferiti, non sapesse neanche che cosa siano i capelli (perché li ha persi o perché non li ha mai avuti), come vi comportereste? Vi rasereste a zero?

Per questo motivo, abbiamo ricreato il Pelathinaikos, una squadra che ha tutto fuorché i capelli in testa.

 

 

Pablo Zabaleta

Non è chiaro se a far perdere i capelli a Zabaleta sia stato lo stress della Premier League, ma da quando è atterrato a Manchester nel 2011, qualcosa è andato sicuramente storto. Da quell’anno il buon Pablo è andato sempre più velocemente verso quella che per un uomo rappresenta la fine di un’era: rasarsi del tutto e sfoggiare la cosiddetta capoccia.

Zinedine Zidane

Il percorso verso il Pelathinaikos di Zinedine Zidane è iniziato invece presto, molto presto: di pari passo con i suoi progressi sul campo, infatti, aumentavano anche le zone edificabili sul suo cuoio capelluto. Un epilogo pazzesco, considerando che i suoi primi passi nel calcio li mosse con un capello foltissimo a Bordeaux, perso via via con gli anni e ormai del tutto assente.

Brad Friedel

Quasi da laboratorio, invece, il caso di Brad Friedel. Il portiere statunitense sembra aver tenuto tutte le cartucce per i Mondiali di USA 94, dove effettivamente il ciuffo alla Beverly Hills riscosse un discreto successo. Una volta Arrivato in Europa però, iniziò un rapido declino che nemmeno una tappa dai maestri del trapianto della Turchia ha potuto evitare.

Attilio Lombardo

Eroe di una generazione fu poi Attilio lombardo, che col carattere e la personalità dei grandi decise di tenere due ali di capelli sulle tempie senza mai cedere al ricatto della rasata violenta.

Fabien Barthez

Dovete sapere che a inizio carriera il cranio di Fabien Barthez non faceva assolutamente presagire un destino così beffardo: una fronte già ampia, ma anche un ciuffo di pregevole fattura.

Esteban Cambiasso

Esteban Cambiasso è indubbiamente il capitano del Pelathinaikos. Prima di arrivare in Europa infatti non solo aveva i capelli, ma se la giocava addirittura con un taglio alla Dawson’s creek. Poi tra Madrid e i primi tempi a Milano arriva il periodo della rassegnazione, ma è proprio qui che viene fuori il coraggio: rasata completa e la sensazione di essere ringiovanito di 10 anni da una domenica all’altra.

Bobby Charlton

Leggenda assoluta di un calcio che ormai non esiste più, un mondiale vinto con l’Inghilterra ma soprattutto ex Pallone d’Oro: Bobby Charlton è sicuramente uno dei più grandi di sempre. Non altrettanto valido probabilmente il suo parrucchiere, che l’ha mandato in campo per anni con un riportino che non fa per niente bene a questo sport.

Arjen Robben

Il suo nome è Arjen Robben e vanta ben due marchi di fabbrica: l’azione personale sulla fascia con sterzata dentro il campo e girello sul secondo palo, ma soprattutto la sensazione che avesse il doppio degli anni dichiarati. Un tracollo annunciato quindi quello dei suoi capelli, ma sempre affrontato con grande stile.

David Silva

Poco incoraggiante per chi sta perdendo capelli è invece la situazione di David Silva, che in pochissimo tempo è passato dal ciuffo emo alla pelata, senza una spiegazione plausibile. Quello che pochi mesi prima poteva essere il sex symbol delle 2000 si è trasformato improvvisamente in un trafficante venezuelano.

Jaap Stam

Sfidiamo chiunque a ricordare Jaap Stam con i capelli in testa, e soprattutto sfidiamo chiunque a ricordarglielo di persona. Che non fosse il personaggio ideale per lo spot di uno shampoo lo si era capito subito, ma nessuno immaginava che potesse perdere praticamente tutti i capelli in un solo anno dal suo arrivo a Manchester, città che si conferma tappa fondamentale per chi vuole dire addio alla propria giovinezza.

Marouane Chamakh

E chiudiamo in grande stile con la storia di Marouane Chamakh, che forse rappresenta più di tutti la nostra generazione: dopo anni di capelli stirati con la piastra, gel, lacca e porcherie varie, il talento marocchino ha pagato pegno, ma a testa alta. Mai domo ha infatti continuato a insistere su un taglio che evidenziava ancor di più gli effetti devastanti di un’adolescenza tamarra, ma sempre con la tranquillità di chi forse sapeva già il proprio destino.