Se vi state chiedendo il perché di questo titolo, la risposta è molto semplice: oggi parliamo di Mario Balotelli.

Questi sono 10 momenti in cui ha dimostrato di essere matto da legare.

#1 L’irruzione nel carcere femminile 

La prima balotellata che abbiamo deciso di raccontarvi è datata ottobre 2010, quando Mario e suo fratello Enock decidono di entrare senza autorizzazione nel carcere femminile di Brescia con il proprio Mercedes cabrio. Verranno fermati dalla polizia per un riconoscimento ufficiale e poi allontanati dalla struttura. Diranno di essersi avvicinati per curiosità.

#2 Mario il piromane

Ottobre 2011, Manchester, vigilia del derby contro lo United. Mario, reduce da un’intervista in cui dichiara di essere maturato e cambiato, provoca un incendio nella sua abitazione. Il motivo? Una serata goliardica con 4 amici, finita a sparare fuochi d’artificio dal bagno. Risultato: gravi danni alla casa e due squadre di pompieri intervenute per spegnere le fiamme.

#3 Il colpo di tacco più inutile di sempre

Le balotellate, però, non si fermano alla vita mondana del calciatore. Anche in campo Supermario è capace di far arrabbiare tutti. Luglio 2011, tourneé americana del Manchester City. Dopo 30 minuti di gara contro i Los Angeles Galaxy, Mario, solo davanti al portiere avversario, decide di non calciare il pallone e di non passarlo a Dzeko liberissimo accanto a lui. Proverà un colpo di tacco ai limiti della decenza, spedendo il pallone fuori di almeno due metri tra l’incredulità di tutti. Non di Mancini, però, che prima rimane a bocca aperta, poi lo sostituisce urlandogli contro di tutto.

#4 La pettorina

Ottavi di finale di Europa League 2010/11. Manchester City-Dinamo Kiev. Per ribaltare la sconfitta per 2-0 subita all’andata, tutti sperano che Balotelli guidi la squadra alla vittoria. Invece Supermario quella sera ha un altro nemico: la pettorina. Si dice che nessun difensore l’abbia più messo tanto in difficoltà.

#5 La profezia di Mourinho 

Anno del signore 2009, Champions League. l’Inter si gioca una bella fetta di qualificazione contro il Rubin Kazan e Mourinho ha tutti gli attaccanti infortunati. Tutti tranne uno, Mario Balotelli, che gioca titolare ma sul finire del primo tempo rimedia un cartellino giallo. Su 15 minuti di intervallo Mou ne spende uno per dare indicazioni alla squadra, 14 per catechizzare Balotelli: non sfiorare gli avversari, non litigare con nessuno, non protestare, non cadere in provocazioni. È l’unico attaccante rimasto e non può prendere un altro giallo. Le squadre rientrano in campo e, dopo nemmeno 15 minuti, Mario entra in ritardo su un avversario. Rosso diretto.

#6 Il rapporto con i vigili

La passione di Mario per le macchine è cosa nota. Quello che molti non sanno è che, a un amore così folle per i motori, corrisponde un odio altrettanto sfrenato per i parcheggi. Conti alla mano, i giornali inglesi parlano di 27 multe prese solo con la Maserati. Per un totale di 10.000 sterline.

#7 La sorpresa a Stramaccioni

Siamo nel 2012 e l’astro nascente Andrea Stramaccioni viene presentato ufficialmente insieme agli alti dirigenti dell’Inter. Il momento è solenne, ma proprio mentre Strama risponde ai giornalisti, a sorpresa, irrompe nella sala con un look da giostraio Balotelli, che gioca nel City da ormai due anni, salutando tutta la dirigenza e il nuovo allenatore come se fossero gli amici del parchetto.

#8 Il fucile

È l’estate 2014 e il Milan ha da poco scelto Inzaghi per la panchina. Il nuovo allenatore si presenta con le seguenti parole: “Perdonerò sempre un errore tecnico, ma un giocatore del Milan non può sbagliare fuori dal campo. Questa per me è una regola ferrea”. Il giorno dopo Balotelli imbraccia un fucile da caccia, lo punta verso l’obiettivo e posta la foto su Instagram. Il testo che accompagna l’immagine è altrettanto distensivo: “Un bacio a tutti i miei haters”. La foto dura solo mezzora, giusto il tempo di convincerlo che non era proprio un’ottima idea.

#9 La rissa verbale con Marocchi

L’avventura di Mario al Milan è stata un’altalena di emozioni: il punto di maggior tensione però viene raggiunto al termine di una partita contro la Roma. Balotelli non è nel momento migliore della sua carriera e nel post past partita Giancarlo Marocchi sembra voler stuzzicare l’attaccante rossonero: “Ti muovi veramente poco in campo, perdi tanti palloni e ti fai sempre anticipare. Forse pensi che sia meglio giocare così…”. Mario, senza lasciar trasparire alcuna emozione, reagisce ricorrendo alla diplomazia: “Tu non capisci nulla di calcio”, risponde. Parte una discussione che presto diventa un tutti contro uno. Mario non molla di un centimetro e risponde tono su tono senza abbandonare il ring.

#10 Balotelli passione-capelli

Ma se dopo avervi raccontato tutte queste cose ancora non vi siete innamorati di Balotelli, allora è arrivato il momento di scaricarvi addosso il suo vero pezzo forte: i capelli. Sì perché Mario probabilmente ha cambiato più look che mutande ispirando tanti altri calciatori in giro per il mondo, ma soprattutto ragazzini nei campetti scassati di periferia. L’abbiamo visto con i capelli lunghi, rasato a zero, con la cresta, con il taglio alla Steven Seagal versione autoscontri ma anche con un giallino vomito da non sottovalutare.