Di Calciatori Brutti
8 Novembre 2019
Quanti ricordi commoventi ci ricorda il big match tra Juventus e Milan.
Dal gol di Rino Gattuso nel 2011, che coincide con l’ultima vittoria rossonera a Torino, al rigore concesso ai bianconeri per fallo di mano di De Sciglio nei minuti di recupero dello scontro diretto del 2017.
In Serie A, le due squadre si sono affrontate 200 volte, con 78 vittorie bianconere, 59 rossonere e ben 63 pareggi.
Poi, però, c’è da valutare il fattore “ignoranza”. Qui, di fatto, attiviamo l’unico neurone che ci è rimasto e realizziamo una formazione fuori da ogni schema logico.
Abbiamo deciso di mostrarvi la TOP11 di Juventus e Milan più orrenda di sempre, realizzata con un mash-up di nomi e tratti somatici in grado di far rabbrividire chiunque.
Buona visione (a stomaco pieno, consigliamo).
Ci sono modi e modi per prepararsi a un big match come Juventus-Milan.
Noi, come sempre, abbiamo scelto il peggio.
Ecco come sarebbe la TOP11 delle due squadre se ogni giocatore avesse fatto un frontale con il proprio avversario diretto. pic.twitter.com/bUaJwfYzF2— CALCIATORI BRUTTI (@CB_Ignoranza) November 8, 2019
Formazione:
Szczesny + Donnarumma: Wojciech Szczesnarumma
Una famiglia partenopea immigrata in Polonia nel lontano 1999 ha dato i natali a Wojciech Szczesnarumma, un giovane ma esperto portiere.
Bonucci + Romagnoli: Alessio Romagnucci
Il presente e il futuro della Nazionale Italiana in un unico corpo. La diligenza, l’ordine e la forte personalità di Alessio Romagnucci lo rendono uno dei migliori difensori della Serie A.
De Ligt + Musacchio: Matthijs de Lacchio
Come si siano avvicinati due mondi lontani e diversi come quello olandese e argentino non ci è dato sapere. L’unica cosa di cui siamo certi è che Matthijs de Lacchio è il difensore più ambito sul mercato europeo. La sua valutazione si avvicina a quella del trapianto di un rene.
Danilo + Calabria: Danilo Calabria
Non fatevi ingannare dal nome apparentemente originario del centro Italia. Danilo Calabria è il classico terzino brasiliano tutto corsa che si dimentica di dover difendere nel momento del bisogno. Tutto sommato, nella norma del prototipo del terzino moderno.
Alex Sandro + Theo Hernandez: Theo Hernandro
L’esperienza brasiliana e il romanticismo francese permettono a Theo Hernandro di far innamorare i propri tifosi a suon di numeri e giocate ubriacanti. Forse, anche troppo.
Khedira + Paquetá: Sami Khequetá
Bene. Il cognome ricorda vagamente un leggero insulto o un gesto di evacuazione nei momenti critici. D’altronde se ti chiami Khequetá qualche fischio te lo prendi a prescindere dalla continuità di infortuni e da virtuosismi inutili in campo.
Matuidi + Kessie: Blaise Matuissi
Un mediano perfetto, libero di inserirsi dalle retrovie dopo aver recuperato palloni utili, ma anche qualche tibia. Blaise Matuissi sa come rompere gli equilibri di gioco insieme ai cosiddetti attributi dei propri tifosi nel momento in cui cerca persino di segnare dalla distanza.
Pjanic + Biglia: Miralem Pjglia
Lento, maledettamente lento. Eppure, una visione di gioco fuori dal comune lo rendono uno dei migliori registi in grado di poter cambiare l’esito di una gara con un assist al bacio per l’attaccante di riferimento. Miralem Pjglia ha le chiavi del nostro centrocampo ideale.
Dybala + Suso: Jesus Susala
Piccolo, capace di fare miracoli. Jesus Susala è un funambolo mistico di origini prettamente latino americane, nato circa 33 anni fa nella semisconosciuta Betlemme piemontese. A volte, però, si dimentica di servire i compagni più bisognosi di trovare il gol.
Higuain + Piatek: Gonzalo Higuatek
Gol, mai. Ma di lasagne immerse nel gulasch, fatte in casa dalla nonna polacca, si abbuffa tuttora. Gonzalo Higuatek è un goleador immarcabile in area di rigore. Freddo come il gelo polacco invernale, lucido come un argentino al sesto gin tonic.
Ronaldo + Calhanoglu: Hakan Calhanaldo
Un allenamento duro e costante sulle alture dei Balcani lo hanno reso il miglior giocatore d’Europa per parecchi anni. Qualità e poco sacrificio al cospetto della squadra per potersi specchiare continuamente negli spogliatoi a fine partita senza nemmeno una ciglia fuori posto. Hakan Cahlanaldo, l’eroe mancato della Falafel Cup 2019.
Allenatore:
Maurizio Sarri + Stefano Pioli: Stefano Piorri
Qui non commentiamo nemmeno. Sarebbe imbarazzante anche per noi.