Calciatori sì, ma non per forza role model. È questo il destino di alcuni giocatori, che invece di trasformarsi in esempi da seguire, scelgono di trasformarsi in veri e propri delinquenti, capaci di compiere i gesti più impensabili. La criminalità è un mondo da cui difficilmente si fa ritorno, eppure persino dei calciatori professionisti ricchi, famosi e di successo ci sono cascati.

Questa è la DINAMO LOSCA, la squadra dei calciatori finiti in galera.

 

 

Nizar Trabelsi

Nizar Trabelsi è ad esempio un terrorista mascherato da calciatore.

Nel 1990 ha l’occasione di esordire tra i professionisti con la maglia del Fortuna Dusseldorf, ma ben presto inizia a coltivare una vita parallela. Continua la sua carriera nelle serie minori tedesche ma riesce a far parlare di sé solamente nel 2001, esattamente due giorni dopo l’attentato alle Torri Gemelle, quando viene arrestato con l’accusa di essere un membro di Al Qaeda, nonché in stretto contatto con Osama Bin Laden. Pochi mesi più tardi viene condannato a 10 anni di prigione e, una volta scontata la sua pena, viene estradato negli Stati Uniti dove viene processato per aver contribuito all’uccisione di cittadini americani mediante l’utilizzo di armi di distruzione di massa.

Bruno Fernandes

Bruno Fernandes era un promettente portiere brasiliano, diventato addirittura campione del Brasile nel 2009 con il Flamengo. Fin qui tutto bene, se non fosse che solo un anno più tardi, sconvolgendo un’intera nazione, si costituisce per l’uccisione della sua compagna. Di fronte alle autorità ammette di aver commissionato l’omicidio ad un amico, e viene condannato a 22 anni di carcere che sta tutt’ora scontando in un istituto di massima sicurezza brasiliano.

Serge Aurier

Serge Aurier, oggi al Tottenham e capitano della nazionale ivoriana, a 23 anni fu condannato a scontare 2 mesi dietro le sbarre per aver aggredito e insultato un poliziotto fuori da una discoteca di Parigi, probabilmente da ubriaco. La sua pena venne sospesa ma il difensore fu obbligato a pagare 45 mila euro di multa.

Ruben Semedo

Inquietante anche la fedina penale di Ruben Semedo, difensore dell’Olympiakos. Nel 2017, il Villarreal lo acquista dallo Sporting Lisbona per 14 milioni, convinto di aver acquistato uno dei giovani più promettenti del panorama calcistico europeo, ma si ritrova ben presto a fare i conti con un vero e proprio criminale.

Il 20 febbraio del 2018, infatti, viene arrestato per aver sequestrato il cugino di un tipo che gli doveva dei soldi, averlo legato a una sedia, averlo minacciato puntandogli una pistola alla testa e aver rapinato casa sua.

Arrivato in caserma si scoprirà che Semedo era già stato schedato per due episodi avvenuti pochi mesi prima nelle discoteche di Valencia, dove aveva minacciato un buttafuori con una pistola e aggredito un uomo con cui aveva litigato.

Sconterà 5 mesi prima di essere rilasciato su cauzione.

Joey Barton

Capitano della DINAMO LOSCA è senza dubbio il recidivo Joey Barton.

Al di là di alcune pericolose bravate, come lo spegnere una sigaretta nell’occhio di un giocatore delle giovanili del City o l’aggressione ad un tassista di Liverpool, il centrocampista inglese è ricordato soprattutto per l’aggressione al compagno di squadra Ousmane Dabo, a cui danneggerà la retina con un gancio destro in pieno volto.

L’episodio gli costerà una condanna a 4 mesi di reclusione e 200 ore di servizi sociali, ma pochi mesi più tardi verrà anche arrestato e condannato a 6 mesi di carcere per una rissa nel centro di Liverpool: sconterà effettivamente 77 giorni, prima di essere rilasciato per “buona condotta”.

Breno Rodrigues

Un autogol clamoroso quello di Breno Rodrigues, difensore brasiliano scelto da Don Balon come uno dei giocatori più forti nati dopo il 1989. Dopo aver vinto un campionato brasiliano con il Santos, due campionati e due coppe di Germania con il Bayern Monaco, viene condannato a scontare una pena di 3 anni e 9 mesi per aver appiccato un incendio nella sua stessa villa, durante un festino alcolico. Dirà che “era troppo ubriaco per capire cosa stesse facendo” e sconterà poco più di un anno in carcere prima di essere rilasciato. Dal 2017 gioca nel Vasco Da Gama.

Arda Turan

È pazzesco invece come il talento di Arda Turan sia annegato in un mare di delinquenza gratuita.

Nel 2018, durante una festa, l’ex centrocampista del Barcellona si spinse oltre il consentito facendo degli apprezzamenti un po’ troppo spinti sulla moglie del cantante e amico Berkay Sahin.

Il gesto scatenò una rissa furibonda, ma, non contento, Turan seguirà Sahin in ospedale, all’interno del quale sparerà ben due colpi di pistola per intimidirlo.

Un episodio che lo porterà ad una condanna di 2 anni e 8 mesi, compromettendo seriamente la sua professione.

Nile Ranger

Nile Ranger è un vero e proprio delinquente che per qualche motivo non ancora del tutto chiaro, è riuscito a diventare un calciatore.

Nel corso della sua carriera riesce ad accumulare accuse per: rapina a mano armata, aggressione a pubblico ufficiale e truffa ai danni di un’anziana per un totale di 2000 sterline.

Per i primi due reati, commessi quando aveva da poco compiuto 20 anni, verrà obbligato a undici settimane di servizi socialmente utili, mentre per la truffa pagherà con 8 mesi di carcere.

E mentre si aspettava l’ufficialità della condanna, riesce pure a compiere altri reati, tra cui danneggiamento ad un taxi, aggressione ingiustificata e violazione di domicilio.

Jordan Letchkov

Abuso di potere ed evasione fiscale sono invece le accuse che hanno portato l’ex leggenda del calcio bulgaro Jordan Letchkov a farsi due anni di galera.

Dopo essersi ritirato dal calcio giocato fu eletto sindaco della sua città natale, ma ebbe la bella idea di favorire alcune aziende locali ad evadere le tasse, sfruttando il suo status di Primo Cittadino.

Ronaldinho

Sorriso sempre stampato in faccia, numeri da extraterrestre e pure un Pallone d’Oro: parliamoci chiaro, chi ama il calcio non può che voler bene a Ronaldinho.

Di tutt’altro spessore invece il suo rapporto con la legge: tra reati ambientali, giri strani legati alle criptovalute e passaporti falsi il suo nome nelle procure del Sudamerica è ormai noto.

E la sua ultima “magia” riguarda proprio un passaporto: il suo, palesemente falso, presentato alle autorità paraguaiane appena sceso dall’aereo.

Non sappiamo per quale motivo, ma sul documento Dinho risultava “naturalizzato paraguaiano”, cosa che ha portato prima ad un fermo e poi direttamente alla reclusione.

E proprio in carcere l’ex numero 10 brasiliano ha partecipato ad un torneo di calcetto tra detenuti, ovviamente vinto a mani basse.

Fabio Paim

Da idolo di Cristiano Ronaldo a boss del narcotraffico: la storia di Fabio Paim merita davvero di essere raccontata nel dettaglio.

È il 2003 quando CR7 dichiara: “Se pensate che io sia forte, date un occhiata a questo ragazzo”. Detto, fatto: il giocatore viene notato dalle grandi squadre ma nessuna si decide ad acquistarlo.

Si trasferisce in Angola, poi in Qatar, poi a Malta e infine in Lituania, prima di ritirarsi a soli 30 anni e dedicarsi a qualcosa di totalmente diverso.

Prima partecipa ad un reality show ma viene espulso per aver aggredito un concorrente, poi viene arrestato per spaccio ed infine viene accusato di essere uno degli uomini di punta di un’organizzazione di narcotrafficanti con base ad Estoril.

Il processo è ancora in corso, ma questa volta la situazione sembra davvero grave.