La prima impressione è sempre quella che conta. Non è giusto giudicare una persona all’apparenza ma quando si tratta di lavoro, la tua presentazione, condita dal tuo modo di esprimerti e dalla dimostrazione delle tue capacità, sono la chiave che ti permette di ottenere qualsiasi risultato.

Tenetelo bene a mente perché, se anche a voi piace puntare tutto sulla prima impressione, che si tratti di una ragazza o dell’occasione lavorativa della vostra vita, sareste perfetti per l’ESORDIVO LA CORUNA: La squadra dei calciatori… con un esordio memorabile!

 

 

Nel 2008 Carletto Ancelotti decise di buttare nella mischia un giovanissimo Alberto Paloschi per sbloccare una partitaccia contro il Siena. Il ragazzo impiegherà appena 18 secondi a far parlare di sé: lancio di Seedorf, palla che tocca una volta a terra e destro secco in rete. San siro esplode, Ancelotti si gode in panchina la scelta azzeccata ma soprattutto Paloschi non sa manco come esultare e nel dubbio solleva Brocchi per i testicoli.

Non proprio da ricordare, invece, l’esordio con la maglia dell’Arsenal di Gervinho che ebbe la pessima idea di simulare in area. Nulla di incredibile, se non fosse che tra gli avversari c’è un certo Joey Barton: l’ex galeotto provoca Gervinho urlandogli contro qualcosa, lui reagisce afferrandolo per il collo e scaraventandolo a terra. Risultato? Espulsione e successive tre giornate di squalifica.

Rimaniamo all’Arsenal per parlare del promettente Jason Crowe che nel 1997, appena diciottenne, fece il suo esordio contro il Birmingham guadagnando la via per gli spogliatoi 33 secondi dopo aver messo piede in campo, a causa di un brutto fallo. Si parlava un gran bene di lui, ma dopo un altro paio di apparizioni in Coppa venne spedito nelle serie minori, finendo nel dimenticatoio della Premier League.

Da manuale poi l’esordio di Jonathan Woodgate con il Real Madrid. Acquistato nel 2004, scende in campo per la prima volta solo nel 2005 ed è qui che dà il meglio di sé: un autogol, due cartellini gialli e conseguente espulsione, tutto nei suoi primi 66 minuti ufficiali con la nuova maglia.

Qualcuno conosce il terzino sudcoreano Lee-yoon Eui? Probabilmente no, ma sappiate che all’età di 24 realizzò il sogno di giocare la sua prima partita ufficiale con il Sangju Sangmu, la squadra dell’esercito sudcoreano. Sogno non proprio perfetto dato che il Sangju, non potendo fare mercato, scelse lui per sostituire il portiere infortunato. All’esordio tra i pali riuscì a tenere la porta inviolata per 45 minuti ma concesse 3 gol nella ripresa di cui uno decisivo per la sconfitta.

Pazzesca invece la vicenda di Hermann Rulander, portiere in forza all’Eintracht Francoforte nel 1981. Hermann fa il suo esordio contro il Werder Brema, subendo 7 gol e facendosi pure un autogol, per poi essere sostituito. Qualche giorno più tardi gli verrà dato un assegno dal valore di 50 mila franchi tedeschi per rescindere il contratto.

Da non sottovalutare anche la prima partita di Marcos Antonio con il Norimberga. Dopo 4 minuti sbaglia una retropassaggio al portiere servendo all’attaccante avversario l’assist per l’1-0. Dopo 10 minuti rifà lo stesso identico errore, ma per sua fortuna l’attaccante non segna. Dopo altri 16 minuti, per evitare guai peggiori, viene direttamente sostituito. Non giocherà mai più con la maglia del Norimberga e rescinderà il contratto con due mesi d’anticipo.

È invece da sogno l’esordio della ‘Penna Bianca’ Fabrizio Ravanelli con la maglia del Middlesbrough. Correva l’anno 1996 quando l’attaccante italiano, neo campione d’Europa con la Juventus, decise di approdare in Premier League. Pronti, via ed eccolo salire in cattedra: tripletta al Liverpool alla prima gara ufficiale e subito idolo dei tifosi.

Ha un posto speciale nel nostro cuore poi il ‘Chino’ Recoba, o meglio l’uomo che rubò la scena a Ronaldo. Mentre San Siro e il mondo intero guardavano Inter-Brescia come la partita d’esordio del brasiliano emerge un altro debuttante, sempre sudamericano ma certamente meno conosciuto. Con l’Inter sotto 0-1, Recoba ficca una sassata all’incrocio dai trenta metri che vale il pareggio, e qualche minuto dopo si inventa pure il gol vittoria su punizione, sempre dalla stessa distanza.

Ma parlando di esordi Ronaldo si rifarà qualche anno più tardi con il Real Madrid. Al Fenomeno bastano 47 secondi per fare il primo gol e giusto una decina di minuti per fare il secondo.

E chiudiamo con un messaggio di speranza per tutte le teste calde all’ascolto, perché se perfino quel cucciolone di Lionel Messi si è fatto espellere dopo soli 43 secondi dall’esordio in Nazionale, allora vale proprio tutto. Una gomitata fortuita in bocca all’avversario e doccia anticipata, preludio ad un rapporto abbastanza sfortunato con la maglia dell’Argentina.