Saranno l’Olimpia Milano e la Virtus Bologna a contendersi la Supercoppa Italiana di basket 2020. Una classica della pallacanestro italiana e la finale più attesa, tra le due squadre che più hanno impressionato in questo avvio di stagione: l’Olimpia giunge all’atto conclusivo del torneo da imbattuta, dopo avere dominato il gruppo A (Cantù, Varese e Brescia le avversarie) e aver vinto la semifinale, 76-67, che la vedeva contrapposta alla Reyer Venezia. La Virtus ha vinto il girone B (che comprendeva Fortitudo Bologna, Reggio Emilia e Cremona) e ha superato la Dinamo Sassari in semifinale, con un convincente 88-76.

Storici opposti nella competizione tra le due contendenti, con Milano che ha vinto 3 titoli consecutivi dal 2016 al 2018 ed è ora a caccia del quarto, mentre la Virtus ha portato a casa un solo trofeo, nel 1995, perdendo 7 finali. La finale, in programma per domani alle 18 presso la Segafredo Arena di Bologna, sarà trasmessa in chiaro sul canale Nove.

Olimpia Milano-Reyer Venezia 76-67

Settima vittoria in sette partite di questo splendido inizio di stagione dell’A|X Armani Exchange Milano, che contro l’Umana Reyer Venezia scava il solco decisivo per il successo già nella prima frazione di gioco. Punter e Delaney mettono da subito in chiaro le cose, con decise accelerazioni di gioco dietro alle quali la Reyer si smarrisce, e alla fine del primo quarto i lombardi sono avanti di 20 punti. Venezia prova a ritornare in partita, trovando in Watt il principale terminale della propria manovra offensiva, ma il gioco della Reyer stenta a decollare, anche e sopratutto grazie all’ottima difesa della squadra di Ettore Messina: Hines e Micov si confermano dominanti sotto canestro, Venezia va alla pausa col 31% dal campo, 0-10 dall’arco dei 3 punti, e la partita sembra senza storia.

Il ritorno degli uomini di Walter De Raffaele, che si portano a -5 a 24” dalla sirena, è solo un’illusione e l’impresa resta un miraggio: negli ultimi secondi di gioco Milano chiude i conti di una partita che ha visto in Delaney (19 punti), Punter (15 punti) e Hines (12 punti) gli uomini migliori. Menzione d’onore per la prestazione di Mitchell Watt, miglior giocatore tra le fila della Reyer con i suoi 19 punti a referto.

Soddisfatto a fine gara Ettore Messina, tecnico dell’Olimpia, che ai microfoni di Eurosport ha così commentato la prestazione dei suoi: “Abbiamo giocato un bellissimo primo tempo, poi ci è venuto il braccino un po’ corto, la paura di vincere, ma la difesa ancora una volta ha fatto la partita”. Infine una battuta sull’imminente finale contro la Virtus: “Sarà una partita contro un’avversaria forte e la Virtus Bologna è di casa. Non sarà facile, le gare ad eliminazione diretta non sono mai semplici, ma siamo felici di essere in finale”.

Non fa drammi De Raffaele: “Inspiegabilmente abbiamo regalato i primi 20’ al talento di Milano. Per una squadra come la nostra è una cosa inaspettata. Invece nel terzo e quarto quarto abbiamo giocato la gara che volevamo, riaprendo il tutto, e con un paio di decisioni diverse poteva anche andare a finire in un certo modo”.

Dinamo Sassari-Virtus Bologna 76-88

Una semifinale tirata e molto equilibrata, quella tra Banco di Sardegna Sassari e Virtus Segafredo Bologna, che si equivalgono per 3 quarti di gara. Ha la meglio la Virtus, abile a imprimere un netto cambio di passo nella quarta frazione di gioco, quando Abass e Tessitori confezionano un parziale di 8-0 che abbatte le speranze dei sardi.

Aveva iniziato meglio, la squadra di Gianmarco Pozzecco, grazie al gran lavoro di Bilan, che insieme a Spissu e Burnell aveva trascinato la Dinamo sul 20-12. Le V nere non si sono disunite, mantenendo contatto con gli avversari e arrivando all’intervallo sul -2 (42-40), con Teodosic e Weems a gestire i palloni più “pesanti”.

Al rientro in campo il primo break da parte dei padroni di casa, che piazzano un 10-0 e la gara si innervosisce: Pozzecco viene punito col secondo tecnico personale per proteste, i contatti in campo si fanno più duri. Spissu dalla distanza tiene a galla la Dinamo, Pusica trova la tripla del pareggio, ma quando salgono in cattedra Abass e Tessitori la gara viene virtualmente risolta: negli ultimi minuti la Virtus gestisce il vantaggio, grazie soprattutto a Milos Teodosic, che amministra con eleganza i possessi bianconeri.

Ora la finale contro Milano, per sfatare la maledizione delle 7 finali perse in Supercoppa, dopo l’unico successo del 1995. Soddisfatto Sasha Djordjevic, il cui sguardo è rivolto al prossimo impegno, che assegna il primo titolo stagionale: “Sono molto contento della risposta che ha dato la panchina e non posso che essere soddisfatto per l’intensità che abbiamo mostrato in partita. Da stasera pensiamo alla finale contro Milano: non sarà una gara facile ma nella vita non c’è nulla di facile”.