Di Redazione William Hill News
17 Novembre 2020
La Reyer Venezia è stata la prima realtà cestistica del nord-est nella storia del basket italiano. Fondato nel 1872, è uno dei club storici del panorama tricolore, rinato dalle ceneri del fallimento nella seconda metà degli anni Novanta. Andiamo a ripercorrere la storia e i successi della società, dalle origini fino all’ultima vittoria in Coppa Italia dopo lo scudetto del 2019.
Venezia Basket: dalla fondazione agli anni d’oro dei primi successi
La Reyer Venezia che vede la luce nel 1872 è una società orientata per lo più alla pratica ginnica. A fondarla è un giovane insegnante veneto di nome Pietro Gallo, che esporta in laguna i principi dello sport praticato a scopo formativo. Bisognerà aspettare gli inizi del ventesimo secolo perché il basket a Venezia prenda piede. Nel 1907, infatti, la pallacanestro fa la sua prima comparsa in laguna in occasione del settimo Concorso Ginnastico Nazionale. Si tratta di uno sport mai visto prima da quelle parti, la cui storia arriva dagli Stati Uniti dove è stato inventato da un professore protestante canadese, James Naismith.
Una vera e propria sezione dedicata alla pallacanestro presso la polisportiva Reyer nascerà, invece, nel 1925. Quindici anni più tardi, la Venezia del basket vivrà uno dei suoi momenti più alti grazie alla vittoria di due scudetti consecutivi, nel 1942 e nel 1943, in piena Seconda Guerra Mondiale. Il club lagunare, in realtà, si cucirà sul petto anche un terzo tricolore che, però, proprio a causa del conflitto, non verrà omologato.
Dal fallimento degli anni Novanta alla risalita verso la massima serie
Pur non eguagliando i successi degli anni Quaranta, tra gli anni Settanta e Ottanta, Venezia vive comunque un periodo di grande entusiasmo della piazza. La squadra gravita stabilmente nelle prime posizioni della massima serie della pallacanestro italiana e la risposta del pubblico è all’altezza delle prestazioni sul parquet, al punto che è necessario trovare una nuova casa alla squadra.
Nel 1977 il PalArsenale, un impianto da quattromila posti nato dove sorgevano i forni del cantiere della Serenissima, è pronto ad essere inaugurato. Con gli anni Ottanta, però, la continuità ad alti livelli lascia il posto ad una altalena di prestazioni. Venezia fa la spola tra A1 e A2 fino a quando i problemi economici diventano insostenibili e la società è costretta a dichiarare fallimento nell’inverno del 1996.
La risalita verso il tavolo dei grandi del basket italiano riparte nel 1998 dalla serie C2. Ci vorranno 13 anni per ritrovare l’agognata Serie A. Al termine della stagione 2010-2011, in seguito ad una battaglia legale che si protrae per tutta l’estate, la giustizia sportiva, in virtù del secondo posto conquistato sul campo in Legadue, riconosce all’Umana Reyer Venezia (chiamata così oggi per ragioni di sponsor) la promozione in massima serie.
Il ritorno in A1 e i due scudetti
Da neopromossa, Venezia sorprende tutti centrando al primo anno di A1 le final eight di Coppa Italia e l’accesso ai playoff scudetto. I Lagunari non molleranno più la massima serie della pallacanestro italiana fino alla conquista del terzo storico scudetto nel 2017, a distanza di ben 74 anni dall’ultima volta.
La finale playoff contro Trento che indirizza il tricolore verso la laguna è appassionante. Quando la serie scudetto è sul 2 a 2 Venezia dà la spallata decisiva: vince gara-5 per 65 a 63 grazie alla tripla, a sette secondi dalla sirena, di Bramos. Due giorni più tardi, il 20 giugno 2017, si cuce il tricolore sul petto espugnando il PalaTrento. Con lo scudetto sulla maglia, Venezia si va a prendere anche la prima coppa europea della propria storia: la Fiba Europe Cup sollevata nel 2018.
Nel 2019 concederà il bis per quanto riguarda il tricolore superando la Dinamo Sassari in una finale playoff ancora più combattuta di quella contro Trento e portata fino a gara 7. Lo scorso 16 febbraio a Pesaro, la Reyer Venezia Mestre, grazie al successo su Brindisi, ha messo in bacheca la prima Coppa Italia della sua storia: il titolo numero sei di una società che è tornata stabilmente dove le compete.
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