Dopo vent’anni di attesa, la Virtus Bologna torna nuovamente sul tetto d’Italia conquistando il suo sedicesimo scudetto, a due anni dal trionfo europeo in Champions League. Molto combattuto il match decisivo giocato nel capoluogo emiliano, con una Olimpia Milano senza più energie, dopo aver subito tre sconfitte su altrettante gare fino a qui disputate, ma decisa a vendere cara la pelle. La resistenza della squadra di Messina dura però due quarti, quando le squadre vanno al riposo con Milano avanti di due punti sui rivali (43-41), grazie ai 12 punti di un grande Shields e ai 10 di Datome. Poi però, al rientro in campo, la Virtus innesta il turbo con un parziale di 13-0 che all’inizio del terzo quarto spacca in due la gara, con Marco Belinelli sugli scudi (15 punti in totale per lui). A quel punto appare ampio il gap tra una Virtus sempre lucida nelle scelte difensive e offensive, e un’Olimpia che inizia ad andare in riserva. Ed infatti l’ultimo quarto vede la squadra di Djordjevic completare il suo capolavoro, con la tripla di Ricci del +11 (71-60) ad un minuto dalla fine che spegne ogni velleità dei milanesi. Finisce 73-62 ed è festa Virtus.

Virtus-Bologna-Olimpia Milano: i commenti a caldo

Alla sirena finale, il boato del pubblico e l’invasione di campo per il popolo bianconero che da anni aspettava di tornare a vincere in Italia. Il presidente Giuseppe Sermasi esulta per un trionfo atteso dal club dal 2001: “E’ una grande soddisfazione che arriva dopo tante sofferenze, ma sappiamo che vincere non è mai facile nello sport. Quello di stasera è un premio alla Virtus, alla sua storia, ai suoi uomini, che quest’anno hanno fatto tanti sacrifici per riportarci in alto, ma soprattutto al suo pubblico e alla città di Bologna”. Queste invece le parole del coach Aleksandar Djordjevic: “Sono molto felice. Questo è un gruppo che sta bene insieme, che ha un’anima forte e sa tirarla forte nei momenti che contano. Milano è arrivata stanca in finale, ma noi siamo stati bravi anche a sfruttare il talento dei nostri campioni. E’ una vittoria molto importante anche per il modo con cui è arrivata”. Raggiante Belinelli ad Eurosport: “È incredibile, sicuramente era uno degli obiettivi. Avevo bisogno di motivazioni, di sentirmi vivo. Ho ancora tanta voglia di vincere. Nell’ultimo mese abbiamo giocato una pallacanestro clamorosa, non è la vittoria del singolo ma una vittoria di squadra. Tutti pensavano a Milano favorita, a Brindisi, noi abbiamo fatto il nostro lavoro. Noi abbiamo dimostrato sul campo di avere gli attributi. Scelta giusta lasciare l’Nba per Bologna? Direi di sì, ho vinto. E speriamo sia solo l’inizio”.

Una serie finale senza storia

La prime tre gare della serie finale sono state a tratti combattute, almeno fino a quando la squadra di Ettore Messina, incapace tra l’altro di far valere il fattore campo nelle due partite iniziali, ha retto dal punto di vista fisico e mentale. La prima sfida della finale playoff, giocata al Mediolanum Forum, aveva già confermato però i nostri pronostici, con l’Olimpia che mostrava i primi segnali di una condizione atletica non certo ottimale, dovuta a una lunga stagione (per i milanesi era la partita numero 88 dell’annata, 23 in più degli avversari) disputata praticamente sempre con gli stessi uomini a causa di una rosa ristretta e agli infortuni. Affaticata nei muscoli e nel cervello, nonostante un quarto periodo in cui è arrivata a un passo dalla rimonta, l’Olimpia Milano ha quindi ceduto a una Virtus Bologna apparsa di contro più tonica (77-83).

Il copione si è ripetuto nelle sfide successive, quando sia in gara-2 (72-83) che in gara-3 (76-58), la prima in casa dei bolognesi, Milano si è dimostrata di nuovo troppo discontinua nell’arco dello stesso match, perdendo lucidità questa volta nei due finali di partita, e affidandosi quindi troppo ai singoli. Aspetto che ha consentito al gioco aggressivo della Virtus di avere la meglio, e di farle vincere entrambe le sfide, trascinata da uno scatenato Milos Teodosic. Nella seconda gara, infatti, il serbo ha dominato il parquet con 21 punti, mentre nella terza ha dovuto dividere il podio di MVP con un ottimo Kyle Weems, top scorer della serata con 23 punti. Con la strada ormai totalmente in salita per Milano, si è arrivati così a gara-4, quella che ieri ha consegnato il titolo di Campione d’Italia alla Virtus per la 16ª volta nella sua storia.