Era una sfida tra le prime della classe, ad ovest e ad est, un match dal sapore di playoff con 4 selezionati All Star in campo: nel penultimo turno di gare prima dell’All-Star Game di lunedì 8 marzo, l’incrocio tra Sixers e Jazz ha visto trionfare Philadelphia all’overtime, 131-123, trascinata da un Joel Embiid in formato MVP, autore di una prestazione da 40 punti e 19 rimbalzi (sua la tripla che ha sancito il pareggio a 5.9 dalla sirena).

Trionfale il ritorno di James Harden a Houston: i Nets si impongono 114-132 sui Rockets, con il fuoriclasse di Brooklyn che chiude con una tripla doppia da 29 punti, 14 assist e 10 rimbalzi. Perdono ancora i Lakers, privi dei loro due uomini simbolo, LeBron e Davis: contro i Kings finisce 123-120 per Sacramento.

Embiid dominatore, Mitchell espulso

Sixers-Jazz 131-123. Era uno scontro di vertice, tra le due squadre col miglior record nella lega. L’hanno spuntata i Sixers, salvati da Joel Emiid a pochi secondi dalla fine: suo il tiro da 3 punti che ha portato il match al supplementare. In casa Jazz resta il rammarico per una sconfitta, la terza consecutiva, che sancisce il momento di crisi, testimoniato anche dal nervosismo di Donovan Mitchell nel finale: dopo un fallo (discutibile) fischiato contro, il giocatore dei Jazz ha perso il controllo, vedendosi infliggere due tecnici e, successivamente, l’espulsione.

Per Philadelphia una vittoria che cementifica le certezze, in un momento in cui i Nets, secondi, spingono fortissimo sull’acceleratore. Embiid mette in campo l’ormai consueta prova dominante, con 40 punti e 19 rimbalzi, Harris fa il resto con 22 punti e 10 rimbalzi.

NBA, i risultati ad Est

Rockets-Nets 114-132. Il ritorno di James Harden a Houston era stato annunciato dalla decisione della franchigia texana di ritirare la maglia numero 13 del giocatore, che con i Rockets ha disputato 8 stagioni laureandosi MVP della regular season nel 2018: “James Harden farà sempre parte dei Rockets, per questo motivo ritireremo la sua maglia. Ha reso indimenticabili i miei primi tre anni in questa franchigia. Il successo che ha portato e il rapporto che ci ha permesso di instaurare con i tifosi sono davvero notevoli” ha detto il proprietario dei Rockets, Tilman Fertitta.

Un ritorno celebrato nel migliore dei modi da JH sotto il profilo sportivo: con una tripla doppia ha guidato i suoi Nets alla vittoria, 114-132, sul campo di una squadra sempre più in crisi di gioco, risultati e senza una leadership.

Cavaliers-Pacers 111-114. Un successo scaccia pensieri per i Pacers, che interrompono una serie di 4 sconfitte consecutive e si tengono a ridosso della zona playoff in 9ª posizione. Malcolm Brogdon segna 29 punti, Sabonis fa il resto mettendone a referto 18. Vani i 32 punti con 10 assist di Sexton, tra i più positivi in casa Cavs insieme a Jarret Allen.

Raptors-Pistons 105-129. Alla seconda in panchina da head coach, vista l’assenza di Nick Nurse, Sergio Scariolo conosce la prima sconfitta della propria carriera in Nba. Troppe le assenze in casa Raptors, che scendono in campo con un roster decimato: fuori Siakam, VanVleet, Anunoby, Flynn e McCaw. Ne approfittano i Pistons, che trovano una serata perfetta con due clamorose triple doppie di due diversi giocatori: Smith e Plumlee.

Magic-Hawks 112-115. Il nuovo corso degli Hawks, con l’avvicendamento in panchina tra l’ex coach Lloyd Pierce e il suo assistente Nate McMillan, prosegue sotto una buona stella: Atlanta risorge dal -19 al riposo lungo, strappando la vittoria nella seconda metà di gara, quando Trae Young e Danilo Gallinari si prendono la scena. Il primo realizza 32 punti complessivi, mentre l’azzurro, partito in quintetto, offre la sua seconda migliore prestazione stagionale con 23 punti, 9 rimbalzi e 6 assist.

Timberwolves-Hornets 102-135. Notte fonda per Minnesota, al 13° ko nelle ultime 14 gare: la sfida tra i due rookie di maggiore impatto in questa stagione, Anthony Edwards sulla sponda Timberwolves e LaMelo Ball su quella degli Hornets, termina con un pareggio tra i due giocatori, che mettono a referto 19 punti ciascuno, ma con un trionfo di Charlotte. Gli Hornets compiono l’allungo decisivo nel terzo quarto, con un parziale di 36-20 da cui Minnesota non riesce a rialzarsi.

NBA, i risultati ad Ovest

Kings-Lakers 123-120. La crisi in casa Lakers è ormai conclamata: dopo la sconfitta contro i Suns, che ha decretato il sorpasso di Phoenix ai gialloviola al secondo posto, la squadra di Vogel perde anche contro i modesti Kings. Troppe le assenze in casa Los Angeles, con l’ormai lungo degente Davis ancora ai box, a cui si sono aggiunti i forfait di Gasol, Caruso e soprattutto LeBron James, che ha saltato la prima gara stagionale dopo 36 presenze consecutive. Tra le fila di Sacramento 3 giocatori sopra i 20 punti: 29 di Hield, 23 di De’Aaron Fox e 20 di Barnes. I Lakers scivolano così al 4° posto ad ovest.

Mavericks-Thunder 87-78. Prosegue l’opera di risalita dei Mavs, giunti alla 10ª vittoria nelle ultime 13 gare: senza Doncic, tenuto a riposo precauzionale a causa di un problema alla schiena (non è a rischio la sua partecipazione all’All-Star Game) Dallas piega i Thunder spinta dalla doppia doppia di Porzingis (19 punti e 13 rimbalzi) e dai 19 punti di Tim Hardaway Jr., insediandosi all’8° posto.

Trail Blazers-Warriors 108-106. Damien Lillard si conferma re del clutch time, decidendo con una tripla a 13.7 dalla sirena una gara in cui Stephen Curry, con 35 punti a referto, ha provato a tenere a galla i suoi Warriors, calando però nel secondo tempo dopo i 23 punti realizzati nel primo. I Blazers scalano quindi una posizione, insediandosi al 5° posto, mentre i Warriors scivolano al 9°. Buone notizie per Nico Mannion, che è stato riaggregato in prima squadra dopo le ottime prestazioni offerte in G League: il nazionale italiano non è sceso in campo contro Portland, ma avrà modo di giocarsi le proprie carte nelle prossime partite.

Pelicans-Bulls 124-128. Il protagonista è sempre lui, Zach LaVine, che con 36 punti e 8 assist indirizza in direzione Chicago una vittoria più ardua del previsto per i Bulls. Avanti di 18 nella quarta frazione, i tori subiscono il ritorno dei Pelicans, che si portano a ridosso degli avversari perdendosi però nel momento decisivo con gli errori dalla lunetta di Hayes e Williamson.

Nba, le prossime gare in programma

Nei prossimi impegni il big match sarà Celtics-Raptors: 4ª contro 8ª ad est, in una conference in cui le squadre sono vicinissime (appena una vittoria divide la 4ª dall’8ª). Boston è apparsa in netta risalita nelle ultime apparizioni, nelle quali con 3 vittorie si è riportata in soglia di galleggiamento in piena zona playoff.

Saranno almeno 3 le gare chiave ad ovest: i Clippers stanno attraversando un momento difficilissimo, con 3 sconfitte nelle ultime 4,  che hanno decretato il crollo degli uomini di Lue in 4ª posizione (risaliti in 3ª a seguito della sconfitta dei Lakers con i Kings). Contro gli Wizards, meno che modesti fino a questo punto, sarà vietato sbagliare.

Di umore opposto i Suns che, grazie al colpaccio contro i Lakers, si sono presi il 2° posto. Viste le difficoltà delle due di Los Angeles una vittoria contro i Warriors potrebbe decretare una mini fuga, e assottiglierebbe il gap da Utah capolista (apparsa decisamente più appannata nelle ultime sortite).

Gara chiave in ottica playoff sarà Pacers-Nuggets: Denver sta meglio, arriva da 3 successi consecutivi e in squadra ha uno Jokic in condizione splendida. Nella sfida contro i Bucks, annichiliti 128-97, il serbo è diventato il secondo centro a far registrare 50 triple doppie in carriera dopo Wilt Chamberlain.

Nba, le prossime gare in programma

Venerdì 5 marzo
Celtics-Raptors,ore 1:00
Wizards-Clippers, ore 1:00
Knicks-Pistons, ore 1:30
Grizzlies-Bucks, ore 2:00
Pacers-Nuggets, ore 2:00
Pelicans-Heat, ore 2:30
Spurs-Thunder, ore 3:00
Suns-Warriors, ore 4:00
Trail Blazers-Kings, ore 4:00