Reduce dagli ultimi colpi di mercato prima della trade deadline di ieri sera, che ha portato tra gli altri al cambio di squadra a sorpresa di Nikola Vucevic accasatosi ai Bulls (sicuramente l’uscita più pesante nell’ultimo giorno di scambi) e alla cessione del nostro Nicolò Melli dai Pelicans (in rotta con coach Van Gundy) ai Dallas Mavericks, la Nba è ritornata sul parquet con i match della notte: i Sixers si sono imposti 101-109 nella sfida tra super potenze con i Lakers, in un match però orfano dei protagonisti più prestigiosi, Embiid lato Philadelphia, LeBron e Davis sulla sponda Los Angeles. Vincono i Clippers sul campo degli Spurs, 85-98, cadono i Warriors (ma ottima prova di Nico Mannion, autore di 19 punti) 141-119 in casa dei Kings.

Nba, le ultime trade di mercato

Il volto della Nba viene parzialmente ridisegnato dal mercato degli scambi, che prima della trade deadline, alle 20 di ieri giovedì 25 marzo, ha riservato sorprese di primissimo livello: Orlando Magic protagonisti assoluti in uscita (al limite della smobilitazione totale), con la cessione a sorpresa dell’uomo franchigia Nikola Vucevic direzione Bulls, Evan Fournier ai Celtics e Aaron Gordon ai Nuggets. Cessioni che per la squadra di Orlando annunciano l’intenzione di una totale rifondazione. Bene i Sixers, che si sono rinforzati con l’ingaggio di George Hill (sfumato il chiacchieratissimo possibile arrivo di Kyle Lowry, che alla fine non si è mosso da Toronto), mentre Rajon Rondo è tornato a Los Angeles, questa volta però sulla sponda Clippers, con Lou Williams che ha compiuto il percorso inverso direzione Atlanta.

Di assoluto rilievo l’ingaggio di Victor Oladipo da parte dei Miami Heat e per i colori italiani si registra il cambio di squadra di Nicolò Melli, ormai ai margini del progetto Pelicans, che si è accasato ai Dallas Mavericks. Il giocatore azzurro è stato inserito nella trade che ha portato a Dallas anche JJ Redick, in cambio di James Johnson, Wes Iwundu e una seconda scelta al Draft. Nel bilancio generale sorridono anche i Blazers, che si sono assicurati le prestazioni di Norman Powell cedendo ai Raptors Gary Trent Jr. e Rodney Hood.

Tra gli scambi sfumati, oltre a quello di Kyle Lowry (dato per sicuro partente dai Toronto Raptors, con Sixers, Lakers e Heat interessate), spicca la permanenza di Lonzo Ball coi Pelicans (il giocatore sembrava vicino al ritorno ai Lakers).

Nba, le partite della notte

In una condizione normale la sfida tra Lakers e Sixers sarebbe stata l’assaggio di una possibile partita da Finals: entrambe sono tra le pretendenti per arrivare fino in fondo, ma le assenze della coppia LeBron JamesAnthony Davis da una parte e di Joel Embiid dall’altra “azzoppano” il valore della gara. Come da pronostico vincono i Sixers, 101-109, trascinati dai 28 punti di Danny Green, (nervosissimo) ex della partita: giunge quindi la risposta che Doc Rivers attendeva dopo la sconfitta dei Nets coi Jazz della notte precedente. Philadelphia mantiene il ritmo in testa alla Eastern Conference quindi, mentre i Lakers continuano a dover fare i conti con un momento difficile che dura ormai da metà febbraio (quando si è infortunato Davis): per Los Angeles, al 4° posto ad Ovest, è la 4ª sconfitta consecutiva.

I Clippers approfittano del ko dei Lakers per allungare la distanza in classifica tra le due (i Clippers sono in 3ª posizione), vincendo sul campo degli Spurs 85-98. Una serie di 4 successi consecutivi certifica il buon momento degli uomini di Tyronn Lue: il coach statunitense mette appena 8 giocatori in rotazione (assenti Leonard e Ibaka) e risolve la pratica grazie ai 28 punti di Reggie Jackson e alla doppia doppia con 24 punti e 14 rimbalzi di Paul George.

Formazione rimaneggiata anche per i Warriors, che sul campo dei Kings si presentano senza i due uomini di punta, Curry e Green: alla squadra di Kerr non basta l’ottima prestazione dell’azzurro Nico Mannion, autore di 19 punti, e i 26 di Wiggings, e così deve arrendersi 141-119. Una brutta gara, specie sotto il profilo difensivo, con Fox lasciato libero di imperversare sul fronte d’attacco: alla fine metterà a referto ben 44 punti.

Decisamente più combattuto il confronto tra Heat e Blazers, che si conclude 122-125: in casa Miami non c’è Jimmy Butler, ma sono Herro e Adebayo a provare a trascinare la squadra con 29 punti ciascuno. Non bastano, perché sull’altro lato del campo c’è un trio in perfetta sintonia: 35 punti di McCollum, 22 di Lillard, 20 di Carmelo Anthony e la vittoria va a Portland, che consolida il 6° posto ad Ovest. Gli Heat perdono invece una posizione ad Est, dove scivolano al 6° posto.

Nessuna sorpresa da Knicks-Wizards, che si conclude 106-102: Burks e Barret instradano il match sul binario giusto per New York con 27 e 24 punti (per Barrett doppia cifra anche nei rimbalzi, 10) portando a casa un successo che vale il sorpasso proprio sugli Heat in 5ª posizione ad Est.

Nba, le prossime gare in programma

Sabato 27 marzo

Pistons-Nets, ore 00:00
Bucks-Celtics, ore 00:30
Raptors-Suns, ore 00:30
Pelicans-Nuggets, ore 1:00
Timberwolves-Rockets, ore 1:00
Magic-Trail Blazers, ore 1:00
Hornets-Heat, ore 1:00
Mavericks-Pacers, ore 1:30
Jazz-Grizzlies, ore 2:00
Warriors-Hawks, ore 3:00
Lakers-Cavaliers, ore 3:30