La notte del Draft apre la stagione 2020-21 della NBA: la prima scelta assoluta è Anthony Edwards, guardia proveniente dalla Georgia University, che va a vestire la maglia dei Minnesota Timberwolves. Scelta numero due è James Wiseman, centro ex Memphis, scelto da Golden State. Terza chiamata per LaMelo Ball, fratello di Lonzo, che va ai Charlotte Hornets di Michael Jordan.

L’italiano Nico Mannion è stato selezionato al secondo giro (la sua chiamata era attesa prima), come 48ª scelta: la sua avventura in Nba inizia da San Francisco, dove indosserà i colori dei Golden State Warriors di Steph Curry, Klay Thompson (infortunatosi nella giornata di ieri) e Draymond Green, in un roster che si annuncia tra i più competivi per la prossima stagione.

É stato un Draft atipico, sotto molti aspetti: il periodo innanzitutto, novembre anziché giugno come vuole la consuetudine. Al contrario di altri anni, nei quali la prima scelta era già delineata prima degli annunci ufficiali, in questa occasione il parco giocatori a disposizione nella fascia di vertice esprimeva valori molto simili (la cui analisi, peraltro, è stata resa più complicata dalla sospensione della March Madness, il torneo conclusivo della stagione NCAA, principale vetrina per i talenti universitari).

I Minnesota Timberwolves escono come i veri mattatori della serata: oltre alla prima scelta Anthony Edwards la franchigia ha portato a casa Leandro Bolmaro (in trade coi New York Knicks) e Jayden Daniels (in trade con gli Oklahoma City Thunder), nella stessa trattativa che ha portato ad Oklahoma City la 17ª scelta al draft e Ricky Rubio a Minnesota (che ha già vestito la maglia dei T’wolves dal 2011 al 2017)

1ª scelta: Minnesota Timberwolves, Anthony Edwards

Minnesota ha in mano la first pick assoluta per la seconda volta nell’ultimo quinquennio (nel 2015 era stato selezionato Karl-Anthony Towns) e con questa l’opportunità di gettare le fondamenta di una squadra che possa concorrere ai playoff con costanza nei prossimi anni: come detto, la scelta è ricaduta su Anthony Edwards, dalla Georgia University.

Una decisione dettata dalla necessità di inserimento di una guardia da affiancare a D’Angelo Russell e Karl-Anthony Towns. Già pronto sotto il profilo atletico, nel college ha mostrato di avere grande incisività nel gioco in transizione e ottima capacità di penetrazione. In una Nba sempre più fisica la base su cui lavorare, per lo staff di Minnesota, è di alto livello. 19 punti, 5 rimbalzi e 3 assist le sue medie nel basket universitario.

2ª scelta: Golden State Warriors, James Wiseman

Quella di Goldens State era la chiamata annunciata: Kerr ha ripetuto in tutte le salse la necessità di immettere chili e centimetri nel proprio roster (tanto da far supporre ad una possibile pretattica di depistaggio in ottica draft): “Non siamo abbastanza ‘grossi’ e abbastanza atletici per arrivare dove vogliamo. Ma ne siamo tutti consapevoli”. Con il senno di poi si può dire che l’ex Bulls fosse totalmente sincero nell’indicare al proprio General Manager, Bob Myers, quale fosse la priorità: la scelta è infatti ricaduta sull’unico centro puro tra i papabili nelle primissime scelte, James Wiseman.

Per caratteristiche tecniche, con i dovuti pesi e contrappesi, può essere considerato una versione acerba di Bam Adebayo: centro longilineo, mezzi fisici importanti, presenza a rimbalzo e capacità di attaccare il ferro. Su di lui grava l’incognita delle poche partite disputate nel 2020, a causa di una controversia legata al suo impiego da parte dell’Università di Memphis: il suo coach Penny Hardaway ha infatti aiutato il trasferimento della famiglia del giocatore versando loro una somma di 11.500 dollari, pratica vietata dal regolamento NCAA, che ha impedito all’atleta di prendere parte al campionato.

3ª scelta: Charlotte Hornets, LaMelo Ball

Che personaggio sia LaMelo Ball si può intuire dalle sue parole nei giorni precedenti al Draft: “Sento di essere nato per diventare numero 1 al Draft. Non vedo nulla come una fonte di pressione. È solo pallacanestro dopotutto. So che essere la prima scelta assoluta porta tante aspettative, ma sono contento di essere nato per sopportarle”. Consapevole dei propri mezzi al limite dell’arroganza sportiva, LaMelo è il fratello minore di Lonzo Ball, giocatore in forza ai New Orleans Pelicans (selezionato come seconda scelta assoluta dai Lakers nel Draft del 2017), ed è forse il giocatore “più pronto” del podio delle prime scelte.

Ha già calcato i campi del basket professionistico, in Australia con gli Illawara Hawks, LaMelo è una point guard dotata di ottimo palleggio, visione in impostazione e grandi capacità da assistman. Se James Borrego saprà smussare gli spigoli di un carattere esuberante e decisamente acerbo potrebbe ritrovarsi in mano un profilo di altissimo livello.

Non essere stato scelto come primo sarà forse stata una delusione per LaMelo, ma in un certo senso può essere interpretato come bene augurante essere la terza scelta come lo era stato ai suoi tempi il presidente della propria franchigia. Specie se il presidente della propria franchigia è Michael Jordan.

Le scelte dalla 4ª alla 30ª (primo giro)

4ª scelta: Chicago Bulls, Patrick Williams
5ª scelta: Cleveland Cavaliers, Isaak Okoro
6ª scelta: Atltanta Hawks, Oneyka Okongwu
7ª scelta: Detroit Pistons, Killian Hayes
8ª scelta: New York Knicks, Obi Toppin
9ª scelta: Washington Wizards, Deni Avdija
10ª scelta: Phoenix Suns, Jalen Smith
11ª scelta: San Antonio Spurs, Devin Vessel
12ª scelta: Sacramento Kings, Tyrese Haliburton
13ª scelta: New Orleans Pelicans, Kira Lewis
14ª scelta: Boston Celtics, Aaron Nesmith
15ª scelta: Orlando Magic, Cole Anthony
16ª scelta: Portland Trail Blazers, Isaiah Stewart
17ª scelta: Minnesota Timberwolves, Aleksej Pokusevski (ceduto in trade a Oklahoma City)
18ª scelta: Dallas Mavericks, Josh Green
19ª scelta: Brooklyn Nets, Saddiq Bey (ceduto in trade ai Detroit Pistons)
20ª scelta: Miami Heat, Precious Achiuwa
21ª scelta: Philadelphia 76ears, Tyrese Maxey
22ª scelta: Denver Nuggets, Zeke Nnaji
23ª scelta: New York Knicks, Leandro Bolmaro (ceduto in trade a Minnesota)
24ª scelta: New Orleans Pelicans, RJ Hampton (ceduto in trade a Denver)
25ª scelta: Oklahoma City Thunder, Immanuel Quickley (ceduto in trade a New York)
26ª scelta: Boston Celtics, Payton Pritchard
27ª scelta: Utah Jazz, Udoka Azubuike
28ª scelta: Los Angeles Lakers, Jayden Daniels (ceduto in trade a Minnesota via Oklahoma City)
29ª scelta: Toronto Raptors, Malachi Flynn
30ª scelta: Boston Celtics, Desmond Bane (ceduto in trade a Memphis)

L’azzurro Nico Mannion ai Golden State Warriors

Il suo nome era atteso prima (in alcuni frangenti del pre-Draft i rumors lo davano addirittura come possibile scelta da lottery, tra le prime 14 chiamate), ma alla fine è arrivato: con la 48ª scelta Nico Mannion, all’anagrafe Nicolò, è un nuovo giocatore dei Golden State Warriors.

Ruolo playmaker, proviene dall’Università dell’Arizona, è una realtà già affermata del basket italiano: nato a Siena nel 2001 da padre statunitense (ex-giocatore Nba, come il figlio selezionato dai Warriors al secondo giro nel 1983) e madre italiana, Nico è cresciuto sotto il profilo sportivo negli USA, nella squadra della Pinnacle High School di Phoenix prima e con gli Arizona Wildcats poi. Ha accettato la chiamata della nazionale italiana nel 2017, anno nel quale ha partecipato in Azzurro agli Europei Under-17. Dal 2018 è nel giro dei selezionati della Nazionale maggiore, sotto la guida di Meo Sacchetti. Sarà il 4° italiano in Nba per la prossima stagione, insieme a Marco Belinelli, Danilo Gallinari e Nicolò Melli.