Questa sera alle ore 21:00 si assegna il primo trofeo della nuova annata della nostra pallacanestro. A pochi giorni dall’inizio della regular season, si giocherà la finalissima di Supercoppa, denominata ufficialmente Supercoppa Discovery+ presented by UnipolSai per ragioni di sponsor. A giocarsela alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna), saranno le stesse squadre della passata stagione, ovvero Olimpia Milano e Virtus Bologna, protagoniste anche della finale scudetto. Lo scorso anno furono i milanesi a vincere la coppa, imponendosi col risultato di 75-68 al termine di una gara nella quale fecero valere le loro qualità difensive, disinnescando in particolare la minaccia Teodosic, e sfruttarono la serata di grazia di Luigi Datome, autore di 17 punti. Vedremo se quest’anno saranno in grado di ripetersi, o se invece lasceranno il trofeo nelle mani dei rivali bolognesi, campioni d’Italia in carica.

Supercoppa italiana di basket: l’analisi delle semifinali

È stata l’Olimpia Milano a staccare il primo biglietto per la finale che si disputerà stasera alla Unipol Arena. La detentrice del trofeo si è imposta infatti sulla Happy Casa Brindisi, terza classificata nella scorsa regular season, col punteggio di 72-67. Seconda sfida tra Brindisi e Milano in Supercoppa dopo la semifinale dell’edizione 2014, con la squadra di Ettore Messina che parte subito forte, nonostante l’assenza di Troy Daniels e la doppia interruzione per problemi al cronometro, con un vantaggio massimo che arriva fino al 20-8 a 03:22 di gioco, mentre Brindisi cerca di reagire, ma ci riesce in parte col solo Nick Perkins. Il team di Frank Vitucci, privo di Wes Clark, non riesce a reggere la pressione avversaria, che vedrà alla fine dei primi due tempi Kostas Mitoglou protagonista con 11 punti realizzati e 5 rimbalzi ottenuti. Così, nonostante i nove punti di Redivo, alla fine del secondo quarto è l’Olimpia avanti 41-27. Il terzo periodo parte con una sorprendente Happy Casa che inizia a macinare gioco, trova un paio di triple di Josh Perkins e un clamoroso parziale di 19-0 che le permette di concludere poi il tempo in avanti per 56-51. Nell’ultimo quarto si prospetta una vera battaglia: l’Olimpia, anche se a fatica, riprende a fare punti sfruttando i rimbalzi sotto canestro, e realizza 21 punti contro gli 11 dei brindisini, ribaltando il match e vincendo con fatica. Pesa, a 24 secondi dalla fine, l’errore da tre di Perkins che poteva regalare il pari e che nel capovolgimento di fronte ha consentito invece a Devon Hall di guadagnare fallo e chiudere la gara in favore dell’Olimpia.

Nell’altra semifinale, giocata alle ore 21.00, Umana Reyer Venezia e Virtus Bologna hanno dato vita a un’altra sfida serrata, che alla fine ha visto il successo della squadra di Sergio Scariolo,  da quest’anno sulla panchina dei campioni d’Italia della Virtus al posto di Aleksandar Djordjevic. Una vittoria di misura, quella dei felsinei, per 72-71, arrivata al termine di un quarto tempo carico di emozioni. Per la semifinale, Bologna si affida a Kevin Hervey, davvero ottimo fino a qui e nei quarti, sperando in un riscatto di Belinelli e Teodosic, deludenti nell’ultima gara. Venezia, dal canto suo, si appoggia al collettivo: questa stagione ha cambiato poco, e in una struttura di squadra ben collaudata negli anni ha inserito, bene, Michele Vitali e l’italo-americano Jeff Brooks. E i risultati si vedono. I veneti giocano infatti bene, guidati da Tonut, Austin Daye e Victor Sanders (15 punti), anche se chiudono sotto il primo quarto (20-11 per le V nere). Belinelli, Teodosic, Awudu Abass e, soprattutto Kevin Hervey, autore a fine partita di 17 punti totali, tengono infatti a bada gli avversari. La Umana Reyer viene fuori però nei secondi dieci minuti della semifinale, quando riesce a sorpassare la Virtus con due triple consecutive di Tonut fino a portarsi sul 31-30, prima che tre tiri liberi di un ritrovato Belinelli e uno di Kyle Weems chiudano a 34-31 per i bolognesi. Stessa musica anche nel terzo quarto, con Bologna avanti e Venezia che prova ad accorciare. Il quarto segmento di gara registra il ritorno dei veneti, che sfiorano più volte il sorpasso sugli avversari per poi raggiungerlo a poco dal termine. Alla fine ci pensa però Milos Teodosic (14 punti in gara) a ristabilire le cose, decisivo per i bianconeri soprattutto nelle ultime battute per disinnescare gli ultimi sforzi di Stefano Tonut (17 punti) con la tripla del 68-63 a 1’07”, e condurre la sua squadra in finale.

Supercoppa Discovery+ by UnipolSai: la finale

La finale della competizione sarà dunque la stessa della passata edizione vinta dall’Olimpia Milano sulla Virtus Bologna: la squadra finalista di Coppa Italia e detentrice del trofeo contro quella Campione d’Italia. Una sfida infinita, una delle grandi classiche del basket italiano che oppone le due squadre che hanno vinto più scudetti (28 i lombardi, 16 i felsinei) e che per più tempo sono state ai vertici della Serie A. Non a caso viene definito il Derby d’Italia. Escludendo la partita dello scorso anno, i precedenti dicono 102-73 per l’Olimpia (96-68 contando solo il campionato), con un bilancio di 66-20 a Milano per l’Olimpia, e di 52-36 a Bologna per la Virtus. In mezzo due gare in campo neutro: la partita dei quarti di finale di Coppa Italia a Torino nel 2012, vinta dall’Olimpia, e quella di Firenze nel 2019, con successo della Virtus. Nella storia dei playoff, la Virtus Bologna e l’Olimpia Milano si sono affrontate 23 volte, con un bilancio sensibilmente a favore dei milanesi (12-11) nelle singole gare, e dei bolognesi invece nelle singole serie (4-3). L’ultima volta, stagione 2014/15, finì 3-0 per l’Olimpia. Le due compagini si sono inoltre giocate lo scudetto altre due volte, prima della recente finale del giugno di quest’anno: nella stagione 1978-79, la squadra lombarda allora allenata da Dan Peterson sfidò i felsinei allenati da Terry Driscoll perdendo 0-2, in una finale che all’epoca si giocava al meglio delle tre gare, mentre in quella del 1983/84, la Virtus vinse soffrendo 2-1 nella terza sfida svoltasi a Milano, contro un’Olimpia priva del suo leader Dino Meneghin, che era stato squalificato nel match precedente per tre turni. La schiacciata di Brunamonti diventò simbolo dello scudetto bolognese, il decimo della sua storia. La partita si concluse 77-74.

Per questa sfida, invece, difficile fare un pronostico, visto che le due squadre si equivalgono nella forza del collettivo e giungono alla gara in buone condizioni. Stasera la Virtus cercherà di centrare il primo obiettivo stagionale, per confermare la sua leadership nazionale, mentre l’Olimpia Milano tenterà di aggiudicarsi la sua quinta Supercoppa per avvicinarsi alla più vincente di sempre, la Mens Sana Siena a quota sei, e lanciare un segnale di sfida alle V nere in vista del campionato.