Le due riunioni di ieri, tenutesi entrambe in videoconferenza, del board dell’EuroLeague Basketball e dei club di Serie A, hanno avuto lo stesso esito: Eurolega e LBA sono al lavoro per rientrare in campo e terminare la stagione salvaguardando ove possibile le rispettive formule, non appena l’allentamento delle misure imposte per evitare la diffusione del Coronavirus dovesse permetterlo. L’intento è chiaramente quello di salvare i bilanci, per i quali uno stop definitivo sarebbe un colpo probabilmente fatale.

Eurolega ed EuroCup: “Priorità portare a termine la stagione”

Jordi Bertomeu, presidente dell’EuroLeague Basketball, lo aveva anticipato nella lettera aperta ai tifosi dell’11 marzo scorso, quella in cui l’organizzazione di Eurolega ed EuroCup annunciava la cessazione di ogni attività fino all’11 aprile: “E’ la più complicata situazione della nostra storia, ma continueremo a impegnarci per garantire un finale che sia all’altezza di una stagione eccezionale”.

La linea tracciata quindi prosegue: nella giornata di ieri l’Executive Board dell’EuroLeague Commercial Assets si è riunito per tracciare il quadro delle prossime mosse e ha decretato che Eurolega ed EuroCup non si fermano. L’obiettivo dichiarato è quello di portare a termine la stagione delle due coppe europee, mantenendone inalterati i rispettivi format (conclusione della regular-season, playoff al meglio delle 5 e successive Final Four per l’Eurolega, tabellone ad eliminazione per l’EuroCup, con ottavi, quarti, semifinali e finale con confronti al meglio delle 3). Inevitabile lo slittamento dei calendari e in questo senso l’organizzazione avrebbe già avviato i contatti per ottenere l’utilizzo della Lanxess Arena di Colonia, sede delle Final Four, per date successive a quelle inizialmente pianificate (le finali si sarebbero dovute tenere dal 22 al 24 maggio).

Ecco i punti salienti del comunicato:
– Le competizioni riprenderanno quando la situazione consentirà condizioni di salute e sicurezza ottimali per tutti i partecipanti, seguendo le raccomandazioni delle autorità sanitarie competenti e dei governi locali.
– È prioritario portare a termine la stagione 2019/20 della Turkish Airlines EuroLeague con il suo formato attuale, giocando le rimanenti partite di regular-season, playoff e Final Four. Molto probabilmente questo comporterà lo spostamento delle date originariamente programmate e se necessaria la compressione del calendario. La stessa priorità verrà applicata alla 7DAYS EuroCup.
– L’analisi di sistemi di competizione alternative continuerà, ma sarà attivata solo se la situazione dovesse richiederlo.
– I principi e i comportamenti comuni saranno proposti all’Associazione Giocatori di EuroLeague e al Board degli allenatori di EuroLeague e includeranno tra le altre cose: il potenziale ritorno di giocatori e allenatori nelle loro città, l’impegno di giocatori e allenatori compreso l’adeguamento dei salari durante la sospensione delle competizioni.
-Le regole 2019/20 del Finanacial Stability & Fair Play saranno più flessibili fino a quando non ci sarà maggiore certezza circa l’evoluzione della situazione finanziaria.

Non si sono fatte attendere le prime reazioni, prima tra tutte, durissima, quella del giocatore del Barcellona, Malcolm Delaney, che via Twitter (dagli Stati Uniti in cui ha fatto ritorno per riunirsi con la propria famiglia) ha commentato: “Tutto questo è uno scherzo. I giocatori in quarantena non possono giocare a basket. Anche facendo allenamenti in casa alcuni non possono letteralmente tirare a canestro per almeno un mese. Qualcuno nell’Associazione Giocatori dell’Eurolega o tra i giocatori l’ha chiarito a queste persone? Non sono certo che i non atleti capiscano quanto sia duro tornare in forma dopo una o due settimane fuori. Con un mese o più fuori senza toccar nemmeno palla ci vorrà molto tempo per tornare in forma partita. Specialmente per competere per playoff o coppa è impossibile”.

Lega di Serie A, avanti per chiudere entro il 30 giugno

Non sono state definite date, ma si è tracciata una direzione anche in Italia: guardare avanti seguendo le disposizioni emanate dalle autorità competenti in materia di gestione dell’emergenza virus, ma lavorare per una progressiva ripresa dell’attività sportiva (ferma dal 7 marzo), che consenta il completamento della stagione entro il 30 giugno. Questo è in sintesi l’orientamento emerso dalla riunione, guidata dal presidente Umberto Gandini, delle società della LBA tenutasi in web meeting nella giornata di ieri.

Le varie parti in causa sono state quindi interpellate per un primo confronto riguardo quattro punti salienti: le ipotesi di ricalendarizzazione degli impegni previsti per portare a termine la stagione in caso di un’eventuale ripresa delle attività, l’ascolto delle associazioni di categoria, le proposte di modifica alle norme di iscrizione al prossimo campionato e, soprattutto, l’auspicio di “interventi governativi a sostegno della pallacanestro”.

A offrire uno spiraglio per la questione calendario ci ha pensato il CIO, che con il rinvio delle Olimpiadi di Tokyo 2020 ha allargato la finestra utile per le attività sportive (con l’incombenza dei tornei Preolimpici i campionati sarebbero dovuti terminare entro il 12 giugno). La vera criticità resta quella di bilancio: lo stop al campionato costerebbe alle società una cifra complessiva, che secondo uno studio del quotidiano La Stampa, si aggirerebbe intorno ai 40 milioni di euro, tra mancati introiti e impegni economici da sostenere. Un quadro, che se confermato, decreterebbe la fine per molti club di Serie A.