Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 3 Ottobre 2020
Il Giro d’Italia 2020 è pronto a partire e a regalare emozioni da Sud a Nord. L’edizione numero 103 della corsa rosa prende il via oggi dalla Sicilia con una cronometro individuale e si chiuderà il 25 ottobre con un’altra prova contro il tempo, con arrivo a Milano, dopo che i corridori avranno percorso in totale 3497,9 km.
Le squadre sono state presentate nell’incantevole cornice del Tempio greco di Segesta e tra i più acclamati c’è un siciliano doc come Vincenzo Nibali, che ha già vinto il Giro due volte, nel 2013 e nel 2016, ed è arrivato sul podio altre quattro volte: terzo nel 2010, secondo nel 2011, terzo nel 2017 e secondo nel 2019. Ricordiamo che il corridore della Trek-Segafredo è uno dei pochi ancora in attività ad aver ottenuto la tripla corona, avendo vinto anche il Tour de France 2014 e la Vuelta nel 2010.
Nella startlist, però, i nomi interessanti non mancano, tanto da farci pensare che, molto probabilmente, assisteremo a un Giro d’Italia affascinante tanto quanto lo è stato il Tour de France, se non addirittura di più. Di certo sarà una corsa rosa anomala, visto che si corre a ottobre e non a maggio, ma, almeno nelle prime tre tappe siciliane, il clima sarà sostanzialmente identico. Per il ciclismo in generale questo sarà un mese impegnativo, perché oltre al Giro si corrono le classiche di primavera, ma ovviamente chi ha scelto di stare tre settimane in Italia non potrà partecipare alle corse di un giorno.
Oltre a Nibali, che sarà aiutato dal giovane collega Giulio Ciccone, per la Maglia Rosa tra i favoriti ci sono il suo coetaneo 35enne Geraint Thomas, vincitore del Tour de France due anni fa, Simon Yates, Rafa Majka, Ilnur Zakarin, Steven Kruijswijk, ma soprattutto Jakob Fuglsang. Il danese dell’Astana è forse il principale favorito: anch’egli 35enne, quest’anno vincitore, anzi dominatore, del Giro di Lombardia, mentre l’anno scorso ha trionfato alla Liegi-Bastogne-Liegi. Fuglsang al Giro vanta un’unica partecipazione nel 2016, quando arrivò 12° e questa per lui potrebbe essere l’ultima occasione di vincere una grande corsa a tappe.
Ma il Giro d’Italia 2020 sarà molto appassionante anche per la sfida per la Maglia Ciclamino che spetta al vincitore della classifica a punti, di solito un velocista. Per la prima volta in carriera al via c’è Peter Sagan, personaggio amatissimo in Italia, visto che per anni ha militato in squadre italiane e parla bene la nostra lingua. Oltre allo slovacco, punteranno alla leadership della classifica a punti anche Fernando Gaviria, Elia Viviani, Michael Matthews, Arnaud Démare.
Ovviamente per questo Giro sono previste anche delle misure anti-Covid. I corridori vivranno in una vera e propria bolla, non ci sarà pubblico né alla partenza, né all’arrivo, ma lungo il percorso delle singole squadre sì e per questo sono stati proprio i corridori a fare un appello ai fan a usare la massima prudenza, per cautelare la propria salute. Tutti i 176 corridori al via si sono sottoposti a un test antigienico, che rivela con rapidità un’eventuale positività al virus che dovrebbe però poi essere confermata da un tampone.
Se un corridore risulta positivo al Covid, viene isolato e sottoposto a test. Anche la sua squadra deve subire il test, ma non c’è alcuna squalifica, come invece era previsto al Tour de France. Durante le premiazioni non ci saranno contatti con nessuno e in alcune regioni sarà usata la mascherina anche all’aperto, a seconda di quello che è previsto dalle norme locali.
Giro d’Italia 2020: percorso e altimetria delle tappe
Si parte con la cronometro individuale Monreale-Palermo di 15,1 km che dopo una breve salita di poco più di un chilometro subito dopo i via, per il resto è sostanzialmente in discesa e potrà essere dunque molto veloce.
Il secondo giorno si corre, lungo 149 km, da Alcamo ad Agrigento ed è un tipo di tappa con delle salitelle che potrebbero provocare una fuga e creare sconvolgimenti nella Maglia Rosa. Gli ultimi chilometri sono in salita, al 5% circa, con un breve tratto attorno al 9% a 2,5 km dall’arrivo. La strada è larga ben pavimentata caratterizzata da una serie di brevi rettilinei e semicurve. Rettilineo finale di 250 m su asfalto (largo 8 m).
E la Maglia Rosa potrebbe cambiare ancora il terzo giorno e forse addirittura finire sulle spalle di un big, perché si corre sull’Etna e l’arrivo è al culmine di un’ascesa di 18,9 km. La pendenza media è del 6,6% con picchi proprio all’arrivo che è su rettilineo finale di 50 metri sull’asfalto, largo 6,5 m.
La quarta tappa, da Catania a Villafranca Tirrena, è lunga 140 km e, nonostante la salita di Portella Mandrazzi nella prima metà del percorso, è adatta alle ruote veloci. L’arrivo è sul lungomare, su un lungo rettilineo finale.
La quinta tappa, invece, è piuttosto complessa, con molti “mangia e bevi” e tre delle salite previste classificate come GPM. La lunghezza totale, da Mileto a Camigliatello Silano, è di 225 km, tutti da scoprire.
Il sesto giorno di corsa si va da Castrovillari a Matera, lungo un percorso di 188 km. La parte iniziale è articolata, la seconda parte, invece, è pianeggiante e nel finale ci sono dei saliscendi che però sono piuttosto brevi.
Ancora più semplice è la settima tappa da Matera a Brindisi, con due sprint intermedi a Taranto e Grottaglie: quasi interamente pianeggiante, questa tappa è lunga 143 km e tra i -5 e i -2 km si corre soprattutto in discesa.
L’ottavo giorno, invece, i chilometri da percorrere sono 200 da Giovinazzo a Vieste. È una tappa dai due volti: pianeggiante all’inizio e più impegnativa nella seconda parte, con un finale che potrebbe essere entusiasmante tra saliscendi e curve.
La nona tappa, 208 km da San Salvo a Roccaraso, è per scalatori, con il suo dislivello complessivo di più di 4mila metri. La salita finale è di circa 10 km e ha una pendenza media del 5,7%, ma gli ultimi due chilometri presentano una pendenza del 7% e, proprio negli ultimi mille metri, picchi del 12%.
La decima tappa da Lanciano a Tortoreto è lunga 177 km ed è una frazione mista con un finale sui muri del teramano che potrebbero regalare qualche sorpresa. Ci sono alcune salite impegnative come quella di Colonnella, che ha una pendenza media del 10% e picchi del 18%, e il muro di Controguerra, la cui pendenza media è del 24%.
La tappa numero 11, da Porto Sant’Elpidio a Rimini, è adatta ai velocisti, in quanto non presenta difficoltà altimetriche e in più ha un arrivo veloce su un rettilineo di 600 m.
La 12esima tappa ha partenza e arrivo a Cesenatico e tante salitelle e discese, per una lunghezza totale di 204 km. Nel finale bisogna fare attenzione perché sul rettilineo conclusivo ci sono dei dossi dissuasori.
Il 13° giorno si corre da Cervia a Monselice lungo un percorso di 192 km. È quasi totalmente pianeggiate e caratterizzata da strade ampie e ristrette, per cui l’arrivo in volata è più che probabile.
La seconda settimana si chiude con la cronometro da Conegliano a Valdobbiadene di 34,1 km e il favorito è il neo campione del mondo Filippo Ganna, anche se non mancano rivali, a partire dall’ex pluri-iridato Tony Martin.
La tappa numero 15, dalla Base Area Rivolto delle Frecce Tricolori a Piancavallo, è lunga 185 km e presenta i GPM del Sella Chianzutan, Forcella di MonteRest e Paola Barzana, poi c’è un lungo tratto pianeggiante prima dell’arrivo ad Aviano dove comincia la salita finale, molto ripida all’inizio, con punte del 14% e poi un po’ più moderata nel finale.
La sedicesima tappa, da Udine a San Daniele del Friuli, lunga 229 km, con le sue continue salite e discese, non farà altro che aumentare la stanchezza dei corridori. Nei primi 150 km ci sono dei continui saliscendi e tre GPM mediamente impegnativi, ossia quello della Madonnina del Domm, che è il più lungo e ripido, quello del Monte Spig e quello di Monteaperta, questi ultimi due più brevi, ma con pendenze interessanti. Ci sono poi il muro del Castello di Susans che è lungo un chilometro e ha una pendenza fino al 16% e il Monte di Agogna di 1,8 km con una pendenza media del 10,4% e picchi del 16%. Nell’ultimo chilometro c’è il muro di via Sottomonte che ha picchi del 20% e poi è seguito da una breve discesa prima del rettilineo finale che è al 10% di media.
La diciassettesima tappa lunga 203 km da Bassano del Grappa a Madonna di Campiglio è una delle più impegnative in assoluto di questa edizione del Giro d’Italia. È una tappa di alta montagna che prevede la scalata dei Forcella Valbona e del Monte Bondone, lungo 20 km con una pendenza media del 6,8% ma picchi del 15%. Ci sono poi Passo Durone e l’arrivo a Madonna di Campiglio con salita finale che comincia da Carisolo e lunga 12,5 km con pendenze medie del 6,5%, mentre gli ultimi 2 km sono sostanzialmente pianeggianti.
La tappa numero 18 da Pinzolo ai Laghi di Cancano (nel Parco Nazionale dello Stelvio) è lunga 207 km e prevede salite molto impegnative, la più difficile è la penultima, lo Stelvio, 2758 metri da affrontare dal versante più impegnativo: quasi 25 km con una pendenza media del 7,5%, la metà della salita è oltre i 2mila metri. C’è poi una lunga discesa prima della salita finale di Cancano con le “scale di Fraele” e i suoi 21 tornanti.
La diciannovesima tappa è la più lunga con i suoi 253 km da Morbegno ad Asti, ma è piatta, quindi adatta alle ruote veloci che, dopo giorni di sofferenza, potranno tornare protagoniste.
La ventesima e penultima frazione da Alba a Sestriere, lunga 198 km, potrebbe essere decisiva. È un tappone alpino con oltre 5mila metri di dislivello, presenta una fase di avvicinamento alle Alpi occidentali e una sequenza di quattro GPM, tutti oltre i 2mila metri. Si devono scalare: Colle dell’Agnello (2744 m), Col d’Izoard (2360 m), Col de Montgenèvre (1854 m) e poi c’è l’arrivo al Sestriere a 2035 metri. Ci sono circa 55 km di salita con pendenza media tra il 6 e l’8%.
La ventunesima e ultima tappa è una cronometro individuale di 15,7 km da Cernusco sul Naviglio a Milano, completamente piatta, dunque per specialisti. Riuscirà a mettere in discussione la Maglia Rosa fino all’ultimo metro?
Giro d’Italia 2020: la startlist ufficiale
AG2R La Mondiale
1 Gallopin Tony
2 Bidard François
3 Bouchard Geoffrey
4 Gastauer Ben
5 Hänninen Jaakko
6 Paret-Peintre Aurélien
7 Vendrame Andrea
8 Warbasse Larry
Androni Giocattoli – Sidermec
11 Bais Mattia
12 Bisolti Alessandro
13 Cepeda Jefferson Alexander
14 Chirico Luca
15 Pellaud Simon
16 Ravanelli Simone
17 Restrepo Jhonatan
18 Rumac Josip
Astana Pro Team
21 Fuglsang Jakob
22 Boaro Manuele
23 Contreras Rodrigo
24 Felline Fabio
25 Gregaard Jonas
26 López Miguel Ángel
27 Rodríguez Óscar
28 Vlasov Aleksandr
Bahrain – McLaren
31 Arashiro Yukiya
32 Battaglin Enrico
33 Bilbao Pello
34 Capecchi Eros
35 Novak Domen
36 Padun Mark
37 Pernsteiner Hermann
38 Tratnik Jan
Bardiani-CSF-Faizanè
41 Carboni Giovanni
42 Covili Luca
43 Fiorelli Filippo
44 Lonardi Giovanni
45 Mazzucco Fabio
46 Romano Francesco
47 Tonelli Alessandro
48 Zana Filippo
BORA – hansgrohe
51 Sagan Peter
52 Benedetti Cesare
53 Bodnar Maciej
54 Fabbro Matteo
55 Gamper Patrick
56 Konrad Patrick
57 Majka Rafał
58 Poljański Paweł
CCC Team
61 Zakarin Ilnur
62 Černý Josef
63 De La Parte Víctor
64 Gradek Kamil
65 Kochetkov Pavel
66 Małecki Kamil
67 Rosskopf Joey
68 Valter Attila
Cofidis, Solutions Crédits
71 Viviani Elia
72 Consonni Simone
73 Edet Nicolas
74 Haas Nathan
75 Hansen Jesper
76 Le Turnier Mathias
77 Mathis Marco
78 Rossetto Stéphane
Deceuninck – Quick Step
81 Almeida João
82 Ballerini Davide
83 Hodeg Álvaro José
84 Honoré Mikkel Frølich
85 Keisse Iljo
86 Knox James
87 Masnada Fausto
88 Serry Pieter
EF Pro Cycling
91 Bennett Sean
92 Caicedo Jonathan Klever
93 Clarke Simon
94 Craddock Lawson
95 Guerreiro Ruben
96 Kangert Tanel
97 Morton Lachlan
98 Whelan James
Groupama – FDJ
101 Démare Arnaud
102 Frankiny Kilian
103 Guarnieri Jacopo
104 Guglielmi Simon
105 Konovalovas Ignatas
106 Scotson Miles
107 Sinkeldam Ramon
109 Thomas Benjamin
Israel Start-Up Nation
111 Barbier Rudy
112 Brändle Matthias
113 Cataford Alexander
114 Cimolai Davide
115 Dowsett Alex
116 Navarro Daniel
117 Sagiv Guy
118 Zabel Rick
Lotto Soudal
121 Armée Sander
122 De Gendt Thomas
123 Dibben Jonathan
124 Hagen Carl Fredrik
125 Hansen Adam
126 Holmes Matthew
127 Oldani Stefano
128 Vanhoucke Harm
Mitchelton-Scott
131 Yates Simon
132 Affini Edoardo
133 Bookwalter Brent
134 Haig Jack
135 Hamilton Lucas
136 Hepburn Michael
137 Howson Damien
138 Meyer Cameron
Movistar Team
141 Carretero Héctor
142 Cataldo Dario
143 Pedrero Antonio
144 Rubio Einer Augusto
145 Samitier Sergio
146 Sepúlveda Eduardo
147 Torres Albert
148 Villella Davide
NTT Pro Cycling
151 Meintjes Louis
152 Campenaerts Victor
153 Ghebreigzabhier Amanuel
154 O’connor Ben
155 Pozzovivo Domenico
156 Sobrero Matteo
157 Sunderland Dylan
158 Wyss Danilo
INEOS Grenadiers
161 Thomas Geraint
162 Castroviejo Jonathan
163 Dennis Rohan
164 Ganna Filippo
165 Geoghegan Hart Tao
166 Narváez Jhonatan
167 Puccio Salvatore
168 Swift Ben
Team Jumbo-Visma
171 Kruijswijk Steven
172 Bouwman Koen
173 Foss Tobias
174 Harper Chris
175 Martin Tony
176 Pfingsten Christoph
177 Tolhoek Antwan
178 Van Emden Jos
Team Sunweb
181 Kelderman Wilco
182 Denz Nico
183 Haga Chad
184 Hamilton Chris
185 Hindley Jai
186 Matthews Michael
187 Oomen Sam
188 Tusveld Martijn
Trek – Segafredo
191 Nibali Vincenzo
192 Bernard Julien
193 Brambilla Gianluca
194 Ciccone Giulio
195 Conci Nicola
196 Mosca Jacopo
197 Nibali Antonio
198 Weening Pieter
UAE-Team Emirates
201 Ulissi Diego
202 Bjerg Mikkel
203 Conti Valerio
204 Dombrowski Joe
205 Gaviria Fernando
206 Mcnulty Brandon
207 Molano Juan Sebastián
208 Richeze Maximiliano
Vini Zabù – KTM
211 Visconti Giovanni
212 Bevilacqua Simone
213 Frapporti Marco
214 Rota Lorenzo
215 Spreafico Matteo
216 Van Empel Etienne
217 Wackermann Luca
218 Zardini Edoardo
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