Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 1 Agosto 2019
Nel 1950 a Silverstone, in Gran Bretagna, venne disputata la prima gara della storia della Formula 1. In realtà, le origini di quella che è oggi considerata la più importante gara automobilistica a livello mondiale, risalgono a diversi decenni prima. Ripercorriamo quindi la storia della Formula 1, partendo da ciò che accadde in Francia verso la fine dell’Ottocento, fino ad arrivare ai nostri giorni.
Storia della F1: le origini
Quella della Formula 1 è una storia storia che ebbe inizio nel 1887 in Francia: uno dei quotidiani dell’epoca, intitolato Le Vélocipède, in quell’anno organizzò una gara automobilistica che partiva da Parigi per arrivare a Versailles. L’iniziativa, però, non ottenne un grande successo, considerando che a iscriversi alla competizione fu una sola vettura.
In seguito fu organizzata un’altra corsa ma stavolta, per attirare un maggior numero di partecipanti, gli organizzatori offrirono una ricompensa in denaro al vincitore. Così facendo gli iscritti arrivarono a 21 e la gara attirò molta attenzione, facendo emergere sin da subito il potenziale di questo tipo di eventi sportivi legati ai motori.
Per promuoverli nacque così l’Automobile Club de France (ACF), un’associazione che da quel momento in poi si occupò di organizzare in maniera regolare delle competizioni di automobilismo. La sua attività, però, si concluse nel 1900 a causa di un grave incidente nel quale persero la vita ben 8 persone, tra cui anche il famoso progettista Marcel Renault.
La nascita della gara automobilistica Formula 1
Le gare francesi di fine Ottocento furono fondamentali per l’inizio della storia della Formula 1; già nel 1984, in occasione della Parigi-Rouen, si iniziò a discutere sulle regole da introdurre per definire al meglio i parametri di questo tipo di gare, come ad esempio la lunghezza del percorso, le caratteristiche e la velocità delle vetture partecipanti e altri dettagli tecnici.
In seguito, l’allora Associazione Internazionale Automobile Club Riconosciuti (AIACR), che poi divenne la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), stabilì una prima regola relativa al peso delle vetture, che non avrebbe dovuto superare i 1000 kg per partecipare ai Gran Premi Internazionali.
Fu solo nel 1946, però, che nacque la Formula A, la prima categoria di vetture monoposto da competizione, che poi, due anni dopo, divenne ufficialmente la Formula 1. Il termine “formula” indica, appunto, l’insieme di regole che furono definite allora e in seguito via via aggiornate e che riguardano sia le vetture che i piloti: si tratta delle indicazioni che ogni scuderia deve seguire per poter partecipare a ogni gara automobilista di Formula 1, come quelle specifiche riguardanti i motori.
Formula 1: la storia dei primi Gran Premi
Sebbene la storia della Formula 1 come la conosciamo oggi iniziò, come anticipato, nel 1948 con la definizione dei regolamenti, i Gran Premi nacquero molto prima, a cominciare dal 1906. Negli anni ‘20 nacque poi la Formula Gran Prix che definì le gare automobilistiche in tutta Europa; in queste prime forme di Gran Premi si distinsero sin da subito alcuni dei migliori piloti italiani della storia, come ad esempio il grande Tazio Nuvolari.
Tuttavia, la prima gara valida per il campionato vero e proprio fu il Gran Premio di Gran Bretagna, disputato nel 1950. Il campionato prevedeva il titolo solo per i piloti, la cui classifica veniva stilata in base ai risultati ottenuti nelle sette gare previste in quegli anni, ovvero il Gran Premio di Svizzera, il Gran Premio di Monaco, il Gran Premio di Belgio, il Gran Premio di Francia, il Gran Premio d’Italia, il già citato Gran Premio di Gran Bretagna e la 500 miglia di Indianapolis. Quest’ultima gara fu introdotta nella speranza di riuscire a coinvolgere nella storia della Formula 1 anche gli Stati Uniti: oltreoceano, però, inizialmente non si ottenne un grande successo e questa gara fu inserita quindi solo nella prima edizione del campionato.
La storia della Formula 1: gli anni ‘50
Il 1958 fu un’altra data importante nella storia della F1, perché venne introdotto anche il Campionato costruttori. Ecco dunque che le scuderie iniziarono a svilupparsi e poi ne nacquero anche di nuove. Negli anni ’50, ad esempio, a dominare i primi Gran Premi furono le vetture italiane dell’Alfa Romeo, grazie anche alle prestazioni di grandi campioni come Nino Farina e Alberto Ascari. In questi primi anni, però, la gara automobilistica Formula 1 fu al centro di ampi dibattiti, al punto che in molti chiesero di chiuderla per sempre a causa dei numerosi incidenti mortali. La soluzione adottata per non arrivare a rimedi estremi fu la riduzione della potenza delle auto: per questo motivo, nel 1961 la cilindrata in Formula 1 fu fissata a 1500 cm³.
H2: L’era anglosassone della Formula 1
Dalla fine degli anni ’50 e per la durata di circa un decennio, la storia della Formula 1 fu dominata dalle automobili britanniche: nel 1957 sulla griglia di partenza erano presenti le vetture di tutte le scuderie d’Oltremanica, ossia tre Vanwall, due BRM e tre Cooper, una delle quali guidate da Brabham, il primo a vincere il Mondiale non solo come pilota ma anche come proprietario di una scuderia. Negli anni ’60 le case automobilistiche inglesi e i piloti anglofoni dominarono dunque la scena, anche se comunque la Ferrari iniziò a farsi valere, prima nel 1961 con Phil Hill e poi nel 1964 con John Surtees.
Storia della Formula 1: lo sviluppo degli anni ‘70
Nel 1970 fece la sua prima apparizione la Lotus 72, seguita poi dalla Lotus 79: questi modelli rivoluzionarono completamente il tipo di vettura utilizzata in una gara automobilistica di Formula 1. Gli ingegneri e i tecnici di ogni scuderia, infatti, si ispirarono a queste macchine per migliorare le proprie e ottenere prestazioni più alte, ma non solo.
In questi anni, infatti, si tornò a parlare di sicurezza e furono adottati nuovi dispositivi per evitare danni ai piloti, come ad esempio le tute ignifughe, le cinture di sicurezza e il casco integrale. Furono proprio queste novità a salvare la vita a Niki Lauda nel terribile incidente del 1976. Fu poi questo grande pilota a dominare la scena negli anni ’70, insieme ad altri nomi che si distinsero con alcune vittorie, come ad esempio Emerson Fittipaldi, James Hunt e Alan Jones.
La Formula 1 degli anni ‘80
La Formula 1 negli anni ’80 conobbe un ulteriore periodo di sviluppo a livello tecnico grazie ai motori turbo introdotti dalla Renault che aumentarono di molto la potenza e le prestazioni delle vetture. Per questo motivo, in seguito fu necessario adeguare i regolamenti a queste nuove caratteristiche tecniche; i primi anni del decennio furono dominati dalle scuderie francesi, fino al 1983 dove la sconfitta delle Renault di Prost segnò l’inizio del loro declino; in seguito aumentò molto il numero dei piloti italiani in gara, anche se non ottennero grandi risultati.
Formula 1: la storia dagli anni ’90 a oggi
Gli anni ’90 nella storia della Formula 1 segnarono l’introduzione dell’elettronica nella costruzione delle vetture, con innovazioni come il cambio semiautomatico, il sistema anti bloccaggio e il controllo della trazione. A dominare la scena nei primi anni del decennio furono la McLaren e la Williams; in seguito, a causa di due tragiche morti in pista nel 1994, quella del grande campione Ayrton Senna a San Marino, e quella del pilota Roland Ratzenberger durante le qualificazioni a Imola, la FIA introdusse nuove norme per la sicurezza, sia sui circuiti che sulle vetture.
L’aumento della tecnologia nella costruzione delle vetture da corsa segnò di fatto la storia della Formula 1: i costi a carico delle scuderie per poter competere in questi anni crebbero moltissimo e per questo motivo molti costruttori privati fallirono o dovettero comunque abbandonare la categoria, a favore delle grandi case automobilistiche che da allora si contendono il predominio della scena.
Gli anni 2000 e i trionfi della Ferrari
I primi anni 2000 furono nettamente dominati dalla Ferrari che aveva alla guida il più grande campione della storia, Michael Schumacher. I suoi rivali in questi anni furono Kimi Räikkönen alla guida della McLaren e Juan Pablo Montoya, alla guida della Williams. In questo periodo furono introdotti alcuni cambiamenti nei regolamenti, in particolare per quanto riguarda le qualificazioni, mentre a livello tecnico il cambiamento più significativo ci fu nel 2005, quando si passò dal motore V10 al V8.
Negli ultimi anni, invece, a dominare la scena è la McLaren che, con Lewis Hamilton, ha conquistato diversi titoli consecutivi. Risale al 2014, invece, un nuovo cambiamento a livello tecnico, con l’arrivo degli innovativi motori V6 turbo-ibridi. L’innovazione tecnologica oggi sta continuando a cambiare la storia della Formula 1, che rimane la categoria di corse automobilistiche più seguita e amata di sempre.
Nell’albo d’oro dei piloti, al primo posto c’è ancora Michael Schumacher, grazie ai suoi 7 titoli vinti, seguito dal campione attuale, Lewis Hamilton, che ne ha vinti 5, a pari merito con l’argentino Juan Manuel Fangio; 4 titoli è invece il record di Sebastian Vettel e Alain Prost, seguiti con 3 titoli da campioni quali Senna, Stewart, Piquet e Lauda. Nell’albo d’oro dei costruttori, invece, a dominare è la Ferrari con ben 16 titoli vinti, seguita dalla Williams con 9 e dalla McLaren con 8.
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