Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 12 Ottobre 2020
Si è concluso un intenso weekend di motori, tra il Nurburgring e Le Mans, dove Formula 1 e MotoGP sono scese in pista rispettivamente per l’undicesimo e il nono gran premio stagionale. Nel GP dell’Eifel su quattro ruote a in quello di Francia su due, abbiamo assistito a due vittorie che ricorderemo a lungo.
Una è quella di Lewis Hamilton che, trionfando in Germania, ha raggiunto Michael Schumacher a quota 91 gran premi vinti e ora può andare spedito verso la conquista del titolo di pilota più vincente di sempre. Gli basta un altro successo per staccare il tedesco e dominare in solitaria questa speciale classifica dei piloti con più vittorie in carriera.
L’altro successo è quello in MotoGP di Danilo Petrucci, che sul bagnato è stato in testa dall’inizio alla fine e ha dovuto lottare con un’altra Ducati, quella del suo compagno di scuderia Andrea Dovizioso, che però alla fine ha perso anche il podio e si è dovuto accontentare del quarto posto, mentre a sorpresa dietro Petrucci si è piazzato Alex Marquez, che finalmente dà segnali di ripresa e di avvicinamento al pilota che abbiamo visto dominare nelle classi inferiori. Lo spagnolo, fratello di Marc Marquez, comincia a farsi notare anche in MotoGP e soprattutto la Honda sembra essere tornata sui livelli a cui ci aveva abituati.
F1, GP dell’Eifel: Hamilton domina ed è sempre più nella leggenda
Una delle imprese sportive della domenica, insieme al 13° Roland Garros di Rafael Nadal, è la vittoria di Lewis Hamilton al Nurburgring. Di certo non è una novità vedere il britannico davanti a tutti, anche se questa volta non è partito dalla pole position, ma, come abbiamo anticipato, è importante il fatto che questa sua vittoria, maturata senza troppi patemi, sia la 91esima in carriera e dunque gli permetta di eguagliare il record di Michael Schumacher, un record che, certamente, fino a fine carriera avrà tempo di migliorare ulteriormente. Per questo importante record personale, Hamilton al traguardo ha ricevuto dalle mani di Mick Schumacher un casco del padre e tanti complimenti da parte del 21enne che però, immaginiamo, voglia candidarsi subito a riportare quel record in casa Schumy.
Sulla gara in sé non c’è in realtà molto da dire, perché è stato l’ennesimo dominio Mercedes. Le Frecce Nere ieri avevano conquistato la pole position con Valtteri Bottas, ma il finlandese in gara non è riuscito a difendere il primato guadagnato nelle qualifiche, dato che ha avuto dei problemi tecnici che lo hanno costretto poi al ritiro e al 13° giro Hamilton ha preso la testa della corsa per non lasciarla più. Dietro al britannico, sono riusciti a conquistare due posti sul podio Max Verstappen, secondo con la sua Red Bull, e Daniel Ricciardo, terzo con la Renault.
Charles Leclerc è stato ancora una volta il migliore dei ferraristi, ma in gara ha visto peggiorare la sua situazione, visto che dal quarto posto che aveva ottenuto in griglia di partenza è poi scivolato al settimo posto, mentre Sebastian Vettel è addirittura rimasto fuori dalla zona punti, concludendo all’undicesimo posto. A dire il vero la lotta per i punti sembra ormai quasi più interessante di quella per il Mondiale (che sembra ormai troppo scontata).
Ieri sono state appassionanti le rimonte delle Racing Point: Sergio Perez, partito dalla quinta fila, ha chiuso al quarto posto, mentre il suo compagno di scuderia Nico Hulkenberg, che ieri ha sostituito Lance Stroll, è partito dall’ultima posizione in griglia, ma ha chiuso all’ottavo posto, andando dunque in zona punti. Un punto lo ha ottenuto anche Antonio Giovinazzi, che forse in Alfa Romeo comincia a sentire sempre più pressante il fiato sul collo di Mick Schumacher che infatti venerdì lo avrebbe dovuto sostituire nelle prove libere, che però sono state annullate per il maltempo.
Negli ultimi dieci giri la corsa si è animata un po’ di più perché, dopo il ritiro di Lando Norris della McLaren, lasciato a piedi dalla power unit, è dovuta intervenire la Safety Car per permettere la rimozione della sua monoposto e così i distacchi si sono accorciati, ma Lewis Hamilton è comunque riuscito a portare a termine la gara da dominatore senza troppa fatica e ha scritto l’ennesima importantissima pagina della sua carriera e della storia della Formula 1.
Il prossimo appuntamento con il Mondiale di Formula 1 è per il 25 ottobre con il Gran Premio del Portogallo, che vivrà la sua prima edizione e che, con la sua pista lunga 4.653 km da ripetere per 66 giri, è pronto a sorprendere tutti i piloti.
Formula 1: classifica piloti dopo undici GP
1) Lewis Hamilton (Mercedes) 230
2) Valtteri Bottas (Mercedes) 161
3) Max Verstappen (Red Bull) 147
4) Daniel Ricciardo (Renault) 78
5) Sergio Perez (Racing Point) 68
6) Lando Norris (McLaren) 65
7) Alexander Albon (Red Bull) 64
8) Charles Leclerc (Ferrari) 63
9) Lance Stroll (Racing Point) 57
10) Pierre Gasly (AlphaTauri) 53
11) Carlos Sainz (McLaren) 51
12) Esteban Ocon (Renault) 36
13) Sebastian Vettel (Ferrari) 17
14) Daniil Kvyat (AlphaTauri) 14
15) Nico Hulkenberg (Racing Point) 10
16) Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) 3
17) Kimi Räikkönen (Alfa Romeo) 2
18) Romain Grosjean (Haas) 2
19) Kevin Magnussen (Haas) 2
20) Nicholas Latifi (Williams) 0
21) George Russell (Williams) 0
MotoGP: Petrucci vince sul bagnato. Sorpresa Alex Marquez
Anche il Gran Premio di Francia della MotoGP ha avuto il suo dominatore: Danilo Petrucci con la sua Ducati ufficiale è riuscito a stare saldamente al comando della gara per tutto il tempo, dopo aver immediatamente recuperato due posizioni, quelle che in griglia di partenza erano occupate da Fabio Quartararo della Yamaha, leader del mondiale, e Jack Miller della Ducati Pramac.
A dare del filo da torcere a Petrucci è stato soprattutto l’altro uomo della Ducati ufficiale, ossia Andrea Dovizioso, ma, come abbiamo già spiegato, il forlivese alla fine è finito quarto e si è visto piazzare davanti Alex Marquez (Honda Repsol) e Pol Espargaró (Red Bull KTM Factory Racing). Quartararo, invece, autore di una prova piuttosto deludente, ha finito la gara al nono posto, seguito da Maverick Viñales della Yamaha e dal suo principale rivale in classifica generale, Joan Mir del Team Suzuki.
L’unico altro italiano che è riuscito a concludere la gara, Francesco Bagnaia (Ducati), ha chiuso al tredicesimo posto, mentre Franco Morbidelli (Petronas Yamaha) e Valentino Rossi (Monster Energy Yamaha) si sono dovuti ritirare: il “Morbido” dopo sette giri, mentre il Dottore non è riuscito nemmeno a terminare un giro a causa di una caduta ed è la terza volta di fila che il numero 46 non conclude un gran premio in questa stagione.
In classifica generale proprio Dovizioso è riuscito a recuperare terreno e ora è terzo con 97 punti dietro a Quartararo che è al comando con 115 punti e Mir che ne ha 105. A inseguire il forlivese ci sono invece Viñales, con 96 punti, Takaaki Nakagami (Honda) con 81, Morbidelli con 77, mentre il vincitore di giornata, Danilo Petrucci, è decimo con 64 punti.
La MotoGP torna il 18 ottobre con il Gran Premio di Aragón, il primo di due gran premi consecutivi che si disputano al MotorLand Aragón in Spagna, circuito di 5,1 km con dieci curve a sinistra e sette a destra, che l’anno scorso ha visto vincere Marc Marquez davanti a Dovizioso e Miller.
MotoGP: classifica dopo nove GP
1) Fabio Quartararo (Yamaha) 115
2) Joan Mir (Suzuki) 105
3) Andrea Dovizioso (Ducati) 97
4) Maverick Viñales (Yamaha) 96
5) Takaaki Nakagami (Honda) 82
6) Franco Morbidelli (Yamaha) 77
7) Jack Miller (Ducati) 74
8) Pol Espargaró (KTM) 73
9) Miguel Oliveira (KTM) 69
10) Danilo Petrucci (Ducati) 64
11) Brad Binder (KTM) 62
12) Alex Rins (Suzuki) 60
13) Valentino Rossi (Yamaha) 58
14) Alex Marquez (Honda) 47
14) Johann Zarco (Ducati) 47
16) Francesco Bagnaia (Ducati) 42
17) Aleix Espargaró (Aprilia) 24
18) Iker Lecuona (KTM) 18
19) Cal Crutchlow (Honda) 13
20) Bradley Smith (Aprilia) 11
21) Stefan Bradl (Honda) 8
21) Tito Rabat (Ducati) 8
23) Michele Pirro (Ducati) 4
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