Di Calciatori Brutti
15 Maggio 2020
Ti sei fatto un bel tribale nei primi anni 2000, solo perché andava di moda?
Hai capito soltanto ora che pessima idea sia stata tatuarti il nome della tua ex sul collo?
Non ti preoccupare!
Puoi sempre ambire ad un posto da titolare nel Tattoenham,
una squadra molto elegante.
EDERSON MORAES
Per garantire sobrietà fin da subito, in porta ce l’andiamo a giocare con il brasiliano Ederson, a cui è rimasta solo la pancia come zona libera per nuovi tatuaggi.
Della vasta gamma di figure e scritte presenti sul suo corpo, la più evidente è senza ombra di dubbio quella sul collo: un elegantissimo teschio ricoperto di rose che va dal pomo d’Adamo fino all’orecchio destro. Un tatuaggio bello pesante, considerando che il Fedez d’oltremanica esattamente dalla parte opposta del cranio ha optato per un’emoji.
LEROY SANÉ
Restiamo al Manchester City ma cambiamo zona del campo per avere in squadra anche il tedesco Leroy Sané, uno che è stato capace di tatuarsi sé stesso mentre esulta. In totale il giocatore vanta solamente 6 tatuaggi sul proprio corpo, ma quello che parte dalle spalle e arriva fino alla zona lombare merita davvero la vostra attenzione: dopo aver segnato un gol che risulterà poi ininfluente contro il Monaco, Sané fu immortalato da un fotografo a bordocampo mentre esultava a braccia spalancate.
SERGIO RAMOS
Capitano del Real Madrid e probabilmente anche capitano ad honorem del Tattoenham: Sergio Ramos nel corso della carriera ha arricchito il suo corpo a suon di tatuaggi, tanto da averne praticamente ovunque. Ma la vera particolarità del difensore spagnolo è quella presente sulle dita della mano sinistra. Sergione ha deciso di tatuarsi quattro numeri che per lui hanno sempre rappresentato qualcosa di particolare: il 32 e il 35, ovvero i suoi primi numeri di maglia, il 19, numero con il quale ha esordito in nazionale, e il 90+, per non dimenticarsi mai del gol segnato in Finale di Champions League contro l’Atletico.
ARTURO VIDAL
Restiamo in Spagna ma voliamo a Barcellona, dove gioca quel lord di Arturo Vidal. I pezzi forti della sua personalissima collezione di tatuaggi sono:
- un’immensa croce alata sulla schiena,
- Un bel “never give up” sulla gola,
- un’impercettibile scritta poco sopra il pube che recita “il campione”
- E una bella tamarrata anni 2000 sulla spalla sinistra.
Il lato zarro di King Arturo è però ampiamente compensato da un bellissimo gesto: nel 2016 decise di tatuarsi uno strumento usato per misurare il livello di glicemia, dedicando parte del suo corpo a tutti i bambini cileni malati di diabete, tra cui suo figlio Alonso.
RADJA NAINGGOLAN
Non ce la sentivamo proprio di lasciare tra le riserve del Tattooenham uno come Radja Nainggolan, dato che i suoi tatuaggi sono ormai un contributo artistico importante per la nostra Serie A. Volevamo raccontarli uno ad uno ma rischiamo di consumarvi 15 giga di connessione, quindi andateveli a vedere su Google.
MEMPHIS DEPAY
Non poteva certo mancare in questa squadra l’olandese Memphis Depay, grazie ad un pacchianissimo leone sulla schiena. Il motivo, lo ha spiegato proprio lui: “Il Leone rappresenta me stesso. Sono cresciuto in una giungla, sono un leone e sono sempre stato in piedi”. Un capolavoro che lo ha tenuto sul lettino del tatuatore per quasi 24 ore consecutive.
NIGEL DE JONG
Ha scelto dei giganteschi ornamenti indonesiani per rappresentare il suo carattere combattivo Nigel De Jong, che sul petto, sulla schiena, sul collo e sulla mano destra, presenta dei tatuaggi simili, ma dal grande significato artistico: l’autore è Ade Itameda, fatevi un giro su Instagram per vedere i suoi lavori.
MAURO ICARDI
Sul corpo di Mauro Icardi, invece, c’è davvero di tutto: i nomi e i volti dei figli, Wanda, riferimenti religiosi che testimoniano la sua grande fede, ancora Wanda ma anche il muso di un leone disegnato sul petto.
“Non so quanti ne ho, ma so che non ce n’è uno, neanche uno, che non mi piaccia moltissimo. Non solo li decido, ma li penso, li studio, li schizzo, li correggo. Poi l’ago ce lo mette il mio amico Artur”
ARTUR BORUC
L’ex Celtic Artur Boruc non è di certo il calciatore più tatuato al mondo, ma uno dei pochi tatuaggi che ha merita una menzione. Il portiere polacco infatti, partendo dal proprio ombelico, ha ben pensato di disegnarci attorno una scimmia. E vi lasciamo immaginare a che parte del corpo della scimmia corrisponda l’ombelico.
AMATO CICIRETTI
Un posto speciale nel nostro cuore e in questa formazione spetta di diritto ad Amato Ciciretti, che si è fatto tatuare sulla gamba il proprio account Twitter. Una scelta che non gli permetterà mai più di cambiare username sulla piattaforma, ma che lo consegna direttamente alla storia dei social network.
DANIEL AGGER
Chiudiamo con Daniel Agger, considerato dagli scienziati un precursore della tamarraggine moderna. L’ex difensore del Liverpool, oltre ad aver tatuato tutta la schiena, è stato tra i primi personaggi pubblici a tatuarsi un’enorme (e un filo sproporzionata) collana, che parte dal collo e arriva fino alla pancia con tanto di piastrina. Agger disse di aver fatto il primo tatuaggio a 15 anni durante una gita scolastica e, da quando si è ritirato, indovinate che lavoro fa? Ovviamente il tatuatore.