40 come il numero della sua maglia all’Olimpia Milano. Luis Scola festeggia oggi il suo 40esimo compleanno, un evento che ha aspettato senza temerlo, tanto da aggiungere già a inizio stagione uno zero al classico numero 4 che ha sempre indossato nella sua carriera. Sono pochi i giocatori di basket che continuano a giocare alla sua età, eppure lui non solo ci riesce, ma è anche capace di essere ancora decisivo, tanto che nei suoi primi mesi all’Olimpia è diventato fondamentale per la squadra allenata da Ettore Messina.

Ha giocato in media 19 minuti a partita e in campionato ha registrato una media di 11,2 punti e 3,2 rimbalzi, mentre in Eurolega di 9,2 punti e 4,4 rimbalzi a match. In entrambe le competizioni è partito con il botto: 13 punti, 7 rimbalzi e 7 assist nel suo primo match in Serie A contro Trieste; 17 punti, 6 rimbalzi e 3 palle recuperate all’esordio con la maglia dell’Olimpia in Eurolega contro il Bayern Monaco. Ottimi numeri per un quarantenne dai capelli grigi. A proposito, è proprio il colore grigio il motivo per cui Scola ha rinunciato al suo noto look con i capelli lunghi, mentre a consigliargli di usare il 40 come numero di maglia sono stati i suoi figli e inizialmente lui neanche ci aveva pensato al fatto che quel numero avrebbe indicato la sua età entro pochi mesi.

Per Scola questa stagione, che in campionato si è conclusa senza un vincitore, è la prima in Italia e ha segnato il suo ritorno in Europa dopo ben dodici anni trascorsi tra Stati Uniti e Cina. La sua carriera è iniziata in patria, a Buonos Aires, la città in cui è nato il 30 aprile 1980. È cresciuto nelle giovanili del Club Ferro Carril Oeste, poi nel 1998 è arrivato in Spagna, dove ha giocato al Gijón per due stagioni, anche se già nel 1999 aveva firmato con il Baskonia. Dal 2000 si è effettivamente trasferito nella squadra basca e ci è rimasto per sette stagioni, vincendo il campionato spagnolo nel 2002, tre volte la Coppa del Re (2002, 2004 e 2006) e due volte la Supercoppa spagnola (2005 e 2006) e arrivando due volte alla Final Four dell’Eurolega. Nella massima competizione europea è stato scelto una volta per l’All-Euroleague Second Team (stagione 2004-2005) e per due volte nell’All-Euroleague First Team (2005-2006 e 2006-2007). In Spagna è stato MVP della Liga nel 2005 e nel 2007, MVP della Supercoppa nel 2005 e nel quintetto ideale della Lega per quattro volte consecutive dal 2004 al 2007, ossia finché non si è trasferito negli States.

I dieci anni di Luis Scola in NBA

Luis Scola è stato scelto al Draft NBA già nel 2002 dai San Antonio Spurs, ma è rimasto a giocare in Spagna, come abbiamo visto, fino al 2007. È stato quello l’anno in cui la squadra texana ha ceduto i suoi diritti agli Houston Rockets, che lo hanno inserito nella propria rosa e lo hanno fatto giocare quasi sempre da titolare. Infatti, soltanto nella sua stagione da rookie, Scola è partito dalla panchina, poi è stato l’ala grande titolare dei Rockets fino a quando è andato via, nel 2012, passando ai Phoenix Suns.

Sia a Houston sia a Phoenix, però, Scola, pur ottenendo sempre ottime medie punti, non ha mai avuto grandi soddisfazioni a livello di squadra. Con i Rockets ha avuto accesso ai playoff solo nelle prime due stagioni e nella seconda è rimasto fuori dalla finale della Western Conference per un soffio, mentre con i Suns è arrivato ultimo nella Western Conference al termine della stagione 2012-2013. In totale ha collezionato 386 presenze e 5597 punti con i Rockets in cinque anni e 82 presenze e 1048 punti con i Suns in una sola stagione.

Nel 2013 ha di nuovo cambiato casacca ed è passato agli Indiana Pacers con i quali è rimasto due anni mettendo insieme 163 presenze e 1389 punti. Con la nuova squadra è arrivato in finale della Eastern Conference, perdendo 4-2 contro i Miami Heat, davanti ai quali avevano chiuso la Regular Season. Nella stagione 2015-2016 Scola è passato ai Toronto Raptors con i quali ha disputato 76 match e ha segnato 664 punti, arrivando alle finali della Eastern Conference per la prima volta nella storia della squadra canadese, che ha però perso 4-2 la serie contro i Cleveland Cavaliers. La sua ultima stagione in NBA è stata con la maglia dei Brooklyn Nets, con i quali ha collezionato solo 36 presenze e 184 punti.

Nel 2017 Scola ha fatto un lungo viaggio per approdare in Cina dove ha giocato una stagione con lo Shanxi Zhongyu, segnando ben 1.029 punti in sole 37 presenze, e una stagione con gli Shanghai Sharks, con i quali ha giocato 46 match e segnato 908 punti. La sua media con gli Sharks è stata di 19,8 punti e 9,9 rimbalzi a match, ma il team è stato eliminato al primo turno dei playoff.

Scola ha preparato i Mondiali 2019 pensando che sarebbero stati la sua ultima competizione. Durante l’evento iridato ha dimostrato di essere ancora un trascinatore e soprattutto ha capito di non essere affatto pronto a ritirarsi. È allora arrivata la proposta dell’Olimpia Milano, che lo ha ingaggiato per una stagione e con la squadra milanese ha già segnato 102 punti in 21 partite.

I successi di Luis Scola con la nazionale Argentina

Scola è sempre stato considerato un’ala grande tra le migliori al mondo, indicato spesso come uno dei tre giocatori più forti nel suo ruolo in tutta l’NBA. Considerato il suo spessore, dunque, si può dire che abbia vinto poco con le squadre di club. Con la nazionale argentina, invece, i trionfi non sono mai mancati. Quando era ancora un under 21, ha vinto il bronzo ai Mondiali di categoria in Giappone nel 2011, poi ha collezionato medaglie ai campionati americani: bronzo in Porto Rico nel 1999, oro in casa nel 2001, argento di nuovo in Porto Rico nel 2003 e negli Stati Uniti nel 2007, bronzo nel 2009 sempre in Portorico e di nuovo oro in Argentina nel 2011, poi bronzo in Venezuela nel 2013, argento in Messico nel 2015 e in Argentina nel 2017. Ai campionati Sudamericani in casa nel 1999 ha vinto la medaglia d’argento, mentre ai Giochi Panamericani in Perù nel 2019 ha ottenuto la medaglia d’oro.

Le medaglie più importanti della sua carriera sono però i due argenti conquistati ai Mondiali e l’oro e il bronzo vinti alle Olimpiadi. La prima medaglia iridata è stato l’argento a Indianapolis nel 2002, poi è arrivata la più prestigiosa in assoluto, l’oro ad Atene 2004, ottenuto battendo in finale l’Italia (e dopo aver eliminato in semifinale gli Stati Uniti). Nel 2008 l’Argentina è tornata sul podio olimpico, ma si è dovuta accontentare del bronzo a Pechino. Pochi mesi fa, a settembre 2019, è arrivato l’argento ai Mondiali in Cina dopo la sconfitta in finale contro la Spagna, la sua seconda patria.

Anche con la nazionale argentina Scola ha ottenuto riconoscimenti individuali importanti venendo inserito nel quintetto ideale sia alle Olimpiadi di Atene 2004, sia ai Mondiali del 2010 e del 2019. È stato inoltre MVP del Fiba Americas tre volte, nel 2007, 2009 e 2011, e negli stessi anni è stato anche eletto membro del primo quintetto ideale del Fiba Americas.