Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 1 Agosto 2019
La pallavolo o, come si dice in inglese, il “volleyball”, è uno sport giocato da due squadre composte da 6 giocatori titolari per team, mentre altri 6 vanno in panchina. Si gioca con un pallone e su un terreno di gioco rettangolare diviso da una rete. È uno sport presente nel programma dei Giochi Olimpici estivi dal 1964, quando esordì a Tokyo. Ripercorriamo nel dettaglio le principali tappe della storia della pallavolo, dalle origini fino ai nostri giorni.
Pallavolo: storia di questo sport dai romani fino al volleyball
La nascita della pallavolo risale a tempi molto lontani. Già nell’antichità, infatti, troviamo giochi con la palla che possono essere considerati i predecessori di questo sport. I Romani e i Greci, ad esempio, facevano dei giochi o degli con la palla come passatempo; anche nel Medioevo veniva praticato un gioco simile alla pallavolo che, verso la fine dell’Ottocento, fu esportato in Germania con il nome di Faustball. Il termine letteralmente significa “pallapugno”, da “faust”, che vuol dire pugno, e “ball”, che vuol dire palla.
Questi giochi, seppur simili negli aspetti di base, tuttavia differiscono dal gioco che fu poi inventato da William Morgan, un istruttore di educazione fisica del college della YMCA di Holyoke, nel Massachusetts. Il 6 febbraio 1895 il professore radunò alcuni colleghi nel college di Springfield per la dimostrazione di un nuovo sport, da lui chiamato “Mintonette”. Nella versione di Morgan, il vero artefice della nascita della pallavolo, la palla veniva giocata con le mani, il numero dei tocchi era infinito e l’incontro si giocava a set, come nel tennis.
L’intenzione di Morgan era quella di mettere da parte il contatto fisico e la forza, elementi caratteristici della maggior parte degli sport esistenti a quel tempo, per prediligere nel nuovo gioco della pallavolo l’abilità e la velocità, la prontezza dei riflessi, la capacità di concentrazione e l’agilità. Il suo scopo, insomma, era quello di creare un gioco diverso rispetto a quelli in voga in quegli anni, come ad esempio la pallacanestro. Non a caso, la storia del basket ebbe inizio solo pochi anni prima, tra l’altro sempre in uno dei college privati cristiani della YMCA, quello di Springfield.
Il nome “Mintonette” derivava dal nome di un gioco con la palla praticato da nobili e dame due secoli prima in Francia; in seguito fu considerato forse troppo femminile e per questo fu poi modificato da Alfred Halstead che pensò a Volleyball (letteralmente “palla sparata”) e che riuscì a imporre questo sport nei college americani.
Dopo pochi anni anche in Sudamerica, in particolare in Brasile, Argentina e Uruguay, si iniziò a praticare la pallavolo; nel 1898 questo nuovo sport approdò poi a Manila, nelle Filippine, dove iniziarono a vedersi le prime schiacciate. In seguito si diffuse nel resto dell’Oriente, ottenendo un successo incredibile in particolare in Cina e in Giappone. In Europa, invece, arrivò solo con la Prima Guerra Mondiale grazie alle truppe americane che sbarcarono nel vecchio continente. Fu sempre grazie ai militari americani che il gioco della pallavolo arrivò anche in Italia: a Ravenna, ad esempio, le truppe stanziate nella base militare della zona ci giocavano spesso.
La storia della pallavolo dall’Oriente all’Occidente
Dalla nascita della pallavolo fino a oggi molte cose sono cambiate, ad esempio a livello di regole. Nel corso della storia del volley, occorre ricordare che per un lungo periodo questo sport è stato praticato in due modi differenti: all’occidentale e all’orientale, con la cosiddetta regola dei tre tocchi, che è stata introdotta nel 1922 e che prevede l’obbligo di fare un massimo di tre passaggi della palla prima di rinviarla nel campo avversario.
Fu poi nel 1938 che venne introdotto uno dei fondamentali rivoluzionari nella storia della pallavolo, ossia il “muro”, la barriera che i giocatori in difesa sotto rete possono fare con le braccia, saltando per bloccare le schiacciate avversarie.
Un’altra data importante nella storia della pallavolo è il 1947, quando i rappresentanti di 14 federazioni, quelle di Belgio, Brasile, Cecoslovacchia, Egitto, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Ungheria, Uruguay, Usa e Yugoslavia, si riunirono a Parigi: fu proprio nella capitale francese che venne creata la Federazione Internazionale di Volleyball (FIVB) e venne ufficialmente approvato il primo regolamento internazionale che unificò le regole di gioco europee e quelle americane.
L’anno dopo si svolse il primo Campionato europeo, organizzato a Roma e vinto dalla Cecoslovacchia in finale contro la Francia. Nel 1949, invece, si svolse il primo Campionato Mondiale che fu vinto dall’URSS, giunta in finale contro la Cecoslovacchia.
La pallavolo nella sua storia ha dunque conosciuto un rapido sviluppo e ancora oggi è uno degli sport più praticati, anche se ha un seguito diverso a seconda delle nazioni.
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