Di Redazione William Hill News
12 Luglio 2025
Sui prati dell’All England Club va in scena la finale più attesa del tennis contemporaneo. Non è solo una partita per il titolo, ma il tredicesimo confronto di una rivalità che sta già segnando un’epoca: Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz, numero uno contro numero due del mondo. I due arrivano all’atto conclusivo del torneo dopo aver seguito percorsi molto diversi.
Da un lato, il campione in carica, Carlos Alcaraz, ha raggiunto la sua terza finale consecutiva a Wimbledon attraverso prove di resistenza e tenacia. Il suo è stato il cammino di un lottatore, che ha saputo gestire i momenti di difficoltà. Dall’altro lato, Jannik Sinner si presenta all’ultimo atto dopo una performance quasi perfetta, in cui ha superato una leggenda come Novak Djokovic con grande autorità.
La posta in gioco va oltre il trofeo. Per Alcaraz, c’è la possibilità di una storica tripletta a Wimbledon. Per Sinner, l’obiettivo è il suo primo titolo sull’erba più prestigiosa. Aggiunge ulteriore interesse la recente finale del Roland-Garros, vinta da Alcaraz appena un mese fa. Questa non è solo una finale di Wimbledon, ma l’occasione per una rivincita che potrebbe influenzare gli equilibri futuri della loro rivalità.
Alcaraz, la vittoria della resilienza: Fritz battuto in quattro set
La prima semifinale ha visto Carlos Alcaraz battere Taylor Fritz in quasi tre ore di gioco. Non è stata la versione più brillante dello spagnolo, ma quella più tenace. Per conquistare la sua terza finale consecutiva a Wimbledon, Alcaraz ha dovuto lottare duramente contro un ottimo avversario.
Dopo un primo set controllato e vinto per 6-4, Alcaraz ha subito il ritorno di Fritz, che ha alzato il livello del suo gioco mentre lo spagnolo attraversava un passaggio a vuoto, cedendo il secondo parziale per 7-5. Con il match in parità, la partita si è fatta più incerta.
È qui, però, che è emersa la solidità mentale di Alcaraz. Invece di perdere fiducia, ha reagito con determinazione, ha ripreso il controllo degli scambi e ha chiuso il terzo set per 6-3. Il quarto parziale è stato il più equilibrato, arrivando al tie-break. Fritz si è portato in vantaggio 6-4, guadagnandosi due set point per portare la partita al quinto. Ma con grande freddezza, Alcaraz ha annullato entrambi i set point e, vincendo quattro punti consecutivi, ha chiuso il match. La sua vittoria è stata il frutto di una superiore gestione dei momenti decisivi, dimostrando di poter vincere anche senza esprimere il suo tennis migliore.
Sinner impeccabile, Djokovic si arrende in tre set
La seconda semifinale ha avuto un andamento molto più netto. In poco meno di due ore, Jannik Sinner ha conquistato la sua prima finale a Wimbledon battendo Novak Djokovic per 6-3, 6-3, 6-4. Una sconfitta chiara per il serbo, che ha segnato un momento significativo nella dinamica del tennis maschile.
Fin dai primi scambi, Sinner ha imposto un ritmo insostenibile, dominando con il servizio e un’aggressività controllata. Djokovic, apparso limitato da un problema fisico rimediato nel turno precedente, ha faticato a trovare contromisure, vincendo una bassa percentuale di punti sulla sua seconda di servizio.
Dopo aver perso i primi due set, Djokovic ha avuto una reazione d’orgoglio, portandosi in vantaggio 3-0 nel terzo parziale. Ma la risposta di Sinner è stata immediata: l’italiano ha recuperato lo svantaggio e ha chiuso la contesa senza più incertezze. Le parole di Djokovic nel post-partita, in cui ha parlato di “usura del corpo” e della difficoltà di affrontare la nuova generazione, hanno dato al match una dimensione importante. Non sono state scuse, ma la lucida analisi di un campione che riconosce l’arrivo di nuove forze al vertice del tennis.
La resa dei conti sull’erba: i precedenti e le chiavi del match
La finale di Wimbledon 2025 sarà il tredicesimo confronto diretto tra Sinner e Alcaraz. I precedenti raccontano una storia complessa: Alcaraz è in vantaggio 8-4 nel bilancio complessivo e ha vinto gli ultimi cinque incontri, compresa la recente finale del Roland-Garros. Questo dato potrebbe dargli un vantaggio psicologico.
Tuttavia, un fattore cruciale potrebbe riequilibrare le cose: la superficie. I due si sono affrontati una sola volta sull’erba, proprio a Wimbledon nel 2022, e in quell’occasione fu Sinner a imporsi. Quella vittoria dimostra che il gioco potente e pulito dell’italiano, con colpi piatti che viaggiano veloci sull’erba, può mettere in difficoltà la creatività e l’atletismo di Alcaraz.
La finale si preannuncia quindi come una partita tra due stili di gioco e due percorsi diversi. Da un lato, la solidità di Sinner, che sull’erba ha già dimostrato di poter battere il suo rivale e che arriva da una performance quasi perfetta. Dall’altro, l’esperienza di Alcaraz, bicampione in carica, e la fiducia derivante dalle recenti vittorie negli scontri diretti. La domanda è quale di questi fattori prevarrà sul Centre Court.
Una finale per il presente e il futuro del tennis
La sfida tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è più di una semplice finale. È la fotografia del momento attuale del tennis maschile, con due giocatori che si sono affermati al vertice e stanno costruendo una rivalità destinata a durare.
Sinner è arrivato in finale mostrando una forma eccellente. Alcaraz ha dovuto lottare, dimostrando che la sua forza risiede non solo nel talento, ma anche in una grande determinazione. Per Sinner, è l’occasione di vincere il suo primo titolo a Wimbledon e di prendersi la rivincita dopo Parigi. Per Alcaraz, è la possibilità di entrare nella storia con una tripletta.
Indipendentemente da chi alzerà il trofeo, una cosa è certa: la finale di Wimbledon 2025 conferma che il futuro del tennis maschile è nelle loro mani. La corona d’erba non è solo un premio, ma il simbolo del vertice in una rivalità che promette di caratterizzare il tennis per il prossimo decennio.
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