Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 15 Luglio 2024
Carlos Alcaraz è per la seconda volta consecutiva il re di Wimbledon. Battuto in finale in tre set il mostro sacro Novak Djokovic, che è stato letteralmente annichilito nei primi due set. Il match si è concluso nel giro di due ore e 30 minuti circa con il punteggio di 6-2, 6-2, 7-6. Come dicevamo, nei primi due parziali non c’è stata letteralmente partita, con il murciano a variare costantemente il suo gioco, mentre il serbo, reduce anche da un intervento al ginocchio, incapace di reagire. Più equilibrato il terzo set, che si è aperto con Nole più pimpante rispetto ai due set precedenti, ma lo spagnolo si è fatto ugualmente rispettare vincendo al tie break dopo il sussulto di Djokovic sul 5-4 in favore di Alcaraz. Per lo spagnolo, oltre al secondo Wimbledon consecutivo, si tratta anche del quarto Slam in carriera, nonostante abbia solo 21 anni. E non è tutto, perché nel 2024 lo spagnolo entra ufficialmente nel club dei sei giocatori che hanno vinto sia il Roland Garros sia Wimbledon nello stesso anno. Prima di lui ci sono riusciti l’australiano Rod Laver nel 1969 (ancora oggi l’unico nella storia ad aver completato il Grande Slam), lo svedese Bjorn Borg, due volte nel ’78 e ’80, lo spagnolo Rafa Nadal, anch’egli in due occasioni nel 2008 e 2010, lo svizzero Roger Federer nel 2009 e appunto il serbo Novak Djokovic nel 2021.
A premiare Alcaraz è stata la principessa Kate Middleton, alla sua seconda uscita ufficiale dopo la malattia, per la quale è ancora in cura. Queste le parole dello spagnolo dopo il trionfo: “Per me è un sogno vincere ancora questo trofeo, quando avevo 11 anni avevo detto che sognavo di vincere qui ed è una bellissima sensazione. È il torneo più bello, sul campo più bello ed è il trofeo più bello. Djokovic è un lottatore pazzesco – ha detto sull’avversario – è rimasto lì e sapevo che avrebbe avuto le sue chance. Io ho cercato di restare calmo dopo i tre match point falliti e di giocare il mio miglior tennis nel tie-break. Alla fine sono riuscito a trovare le soluzioni, giocando alla grande. È un grande onore far parte del gruppo di chi ha vinto Roland Garros e Wimbledon, come Nole. Non mi considero ancora un campione come loro, ma cercherò ancora di costruire il mio percorso”.
Finale femminile Wimbledon 2024: a Paolini non riesce l’impresa
Jasmine Paolini, prima italiana a raggiungere la finale di Wimbledon, vede infrangersi nell’ultimo atto il sogno di vincere il prestigioso torneo londinese. Ad avere la meglio è stata la ceca Barbora Krejcikova, al suo secondo Slam in carriera dopo il Roland Garros del 2021, che si è imposta in tre set con il punteggio di 6-2, 2-6, 6-4. Partita malissimo, l’azzurra si è rifatta nel secondo set conquistandolo con lo stesso parziale, ma nel terzo set, in vantaggio per 3 game a 2, Paolini ha perso tre game consecutivi che hanno definitivamente indirizzato la partita. Inutile la resistenza finale dell’italiana, che deve registrare un’altra sconfitta in finale, dopo quella dell’Open di Francia, ma può consolarsi in questo caso quantomeno con il 5° posto raggiunto nel ranking WTA.
“Oggi sono un po’ triste – le sue parole al termine della gara – cerco di continuare a sorridere perché mi devo ricordare che oggi è comunque una bella giornata. Sono arrivata in finale a Wimbledon, da ragazzina le guardavo e tifavo Federer. Essere qui è folle, ho apprezzato ogni momento qui. Gli ultimi due mesi sono stati folli, ringrazio la mia famiglia e il mio team che mi sostiene, senza di loro non sarei qui. In queste due bellissime settimane ho ricevuto tantissimo sostegno, è bellissimo sentire l’amore del pubblico, mi è piaciuto tantissimo”. Parole al miele per gli inglesi, l’organizzazione di Wimbledon, il pubblico e tutto il resto: “Ho apprezzato ogni momento qui, ringrazio tutti coloro che rendono possibile questo torneo, dai raccattapalle agli arbitri. Avrò sicuramente dimenticato qualcuno ma non me ne vogliate”.