Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 23 Novembre 2025
Pur con le pesanti assenze di Sinner e Musetti, l’Italia del tennis supera la Spagna senza Alcaraz e conquista, per la terza volta di fila, l’insalatiera della Davis, impresa che non riusciva a nessuno dal 1972, quando furono gli Stati Uniti ad inanellare cinque successi consecutivi. La nuova generazione di fenomeni trova nei piu’ terrestri Matteo Berrettini e Flavio Cobolli gli idoli di un’escalation entusiasmante, nella festa da stadio che si è vissuta nell’arena di Bologna. La nazionale di Filippo Volandri non ha concesso neppure un incontro agli avversari: con Austria, Belgio e infine con gli iberici non c’è mai stato bisogno, infatti, del doppio composto da Bolelli e Vavassori per chiudere i giochi. Berrettini e Cobolli, cresciuti imparando a giocare sugli stessi circoli della capitale, hanno trovato da subito il feeling giusto con il pubblico della super tennis arena, che li ha trascinati, spronati e infine applauditi al momento del trionfo finale.
Berrettini vs Carreno Busta
Matteo Berrettini, implacabile in questa edizione di Coppa Davis, vince anche in finale il suo match di singolare portando l’Italia sull’1-0 contro la Spagna. Pablo Carreno Busta si arrende in due set dopo poco più di un’ora e un quarto. Matteo parte bene, anche se l’iberico fa molta meno fatica inizialmente nei suoi turni di battuta. Sul 4-3 il numero 56 del ranking Atp trova il primo break di giornata, per allungare sul 5-3 e chiudere con il 6-3 sul proprio turno di battuta. L’azzurro ha subito due palle break anche nel primo game del secondo set, ma Carreno Busta salva il servizio e il match resta in parità. L’equilibrio regna sovrano fino al 4-4, quando Berrettini infila il secondo break dell’incontro, per poi (anche in questo caso) archiviare la pratica a servizio con il 6-4 che vale il definitivo 2-o e il primo punto per la Nazionale di Volandri in finale.
Cobolli vs Munar
Nel secondo singolare, Cobolli si conferma una certezza e, pur vivendo un match in salita dopo un primo set decisamente sotto tono, supera 2-1 in rimonta Jaume Munar dopo una sfida di quasi tre ore. Lo spagnolo parte fortissimo con due break e parziale di 4-0, mentre l’azzurro fallisce tre palle break per accorciare e perde, senza appello, 6-1. Jaume strappa il servizio al suo avversario anche in avvio di secondo set, poi arriva l’interruzione a causa di un malore di uno spettatore sugli spalti. Dopo la ripresa Cobolli ritrova delle energie inattese e piazza subito il contro-break (lo stop era arrivato proprio sul break-point azzurro) e di fatto si iscrive ufficialmente alla partita. Il match torna in equilibrio e l’azzurro ha la chance di chiudere presto con quattro set point sul 6-5. L’iberico resiste e strappa il tie-break, annullando altri tre set point. Flavio non demorde e si carica anche grazie anche al sostegno del pubblico di Bologna, pareggiando i conti con il 7-6(5) che vale l’1-1. La tensione sale maggiormente nel terzo e ultimo set, dove i due giocatori non concedono break fino al 5-5. A questo punto Cobolli sfodera la spallata decisiva: due risposte spaziali per strappare il servizio al rivale e poi archiviare la pratica nel game seguente. E così Cobolli batte in rimonta Munar 2-1 (1-6, 7-6, 7-5) consegnando all’Italia la quarta Coppa Davis della storia, la terza consecutiva.
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