Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 26 Gennaio 2024
Jannik Sinner scrive un’altra pagina di storia del tennis italiano: è il primo azzurro di sempre a conquistare la finale degli Australian Open. A Melbourne, il 22enne di Sesto Pusteria batte il numero uno al Mondo Novak Djokovic con il punteggio di 6-1, 6-2, 6(6)-7, 6-3. Per la prima volta nella sua carriera, raggiunge l’atto conclusivo in uno Slam e lo fa con una prestazione straordinaria e nonostante un match point fallito nel tie-break del terzo set. Il serbo non perdeva a Melbourne da 33 match, per la precisione dal 2018 (sconfitto agli ottavi da Chung), e aveva sempre vinto in semifinale, conquistando poi il torneo in 10 occasioni.
La cronaca del match
L’avvio di gara è semplicemente perfetto per Sinner, che si dimostra ingiocabile volando sul campo da una parte all’altra e approfittando di ogni buco al servizio del tennista con più Slam in carriera. Nel primo set, ha tre palle break per chiudere addirittura sul 6-0 e si “accontenterà” poi di un 6-1. Non troppo diverso il secondo parziale, dominato ancora dall’altoatesino: doppio break e 6-2.
Jannik sembra aver innescato il pilota automatico, ma di fronte ha pur sempre Novak Djokovic, 10 volte re degli Australian Open, che strappa il tie-break. Inizialmente, Nole è avanti 4-2, ma Sinner sembra rimontare esattamente come con Rublev. Sul 6-5, avrebbe persino il match point per volare in finale senza concedere parziali, ma Djokovic lo annulla e chiude sull’8-6: è anche il primo set perso da Sinner nell’intero torneo.
Il match point fallito e il set perso potrebbero minare le certezze di Sinner, che però nel quarto parziale continua a sfornare colpi da grande campione e strappa il servizio al secondo turno in battuta (3-1) e non si guarda più indietro. Il serbo non riesce mai a mettere in difficoltà il servizio dell’italiano che chiude 6-3 e conquista la finale agli Australian Open. Jannik Sinner ora fa sognare l’Italia intera. Domenica mattina, dalle ore 9,30 italiane, affronterà il russo Daniil Medvedev, vincitore della battaglia nell’altra semifinale contro Alexander Zverev terminata al quinto set (5-7, 3-6, 7-6 (4), 7-6 (5), 6-3). Nei nove precedenti 6 vittorie di Medvedev e 3 di Sinner, arrivate però tutte negli ultimi tre incroci. I due, però, non si sono mai incontrati in un torneo del Grande Slam. Il russo, inoltre, ha perso due finali agli Australian Open, nel 2021 e nel 2022, rispettivamente contro Djokovic e Nadal: verrebbe proprio da dire “Non c’è due senza tre”.
Le parole di Sinner
“E’ stata una partita durissima. Ho iniziato benissimo nei primi due set, Nole ha sbagliato tanto. Ho sbagliato un match point nel 3°, ma volevo essere pronto per il set successivo. Ho iniziato alla grande e non vedevo l’ora di giocare questa partita. Avevo perso con Nole a Wimbledon, ho imparato da quella partita. Fa parte del mio processo di crescita. Giochiamo in modo simile, la risposta è il nostro punto forte. Cercavo di far partire lo scambio, non dico le tattiche perché ho la sensazione che faremo qualche altra partita contro. Mi ero allenato con Djokovic quando avevo 17 anni, cercavo di imparare dai migliori. Mi aveva consigliato di essere imprevedibile, di migliorare il servizio ma ho la sensazione di poter migliorare ancora. Volevo essere preparato, dallo scorso anno la fiducia è altissima ed ero sicuro di poter giocare contro i migliori del mondo. Scenderò in campo con il sorriso e darò il massimo nella mia prima finale Slam. Zverev o Medvedev? La guarderò, mi piace guardare il tennis e la guarderò tranquillo. Sono 2 giocatori incredibili, sarà interessante. Vediamo chi affronterò domenica. La mia famiglia è a casa e starà a casa: saluto tutti i tifosi italiani, abbiamo anche la finale di doppio ed è bello essere ancora in corsa”.