Tadej Pogacar ha ipotecato la vittoria del Tour de France con il secondo successo di tappa consecutivo e così lo sloveno prepara il secondo trionfo di fila a Parigi dopo quello dello scorso anno. Lo sloveno della UAE Emirates è stato letteralmente stratosferico nell’ultimo chilometro della 18ª tappa, quella del Tourmalet, che gli ha consentito di bissare il successo del giorno precedente nella 17ª tappa e blindare definitivamente la maglia gialla. Alle sue spalle, in classifica generale tiene Vingegaard, staccato ora di +5’45”, mentre Carpaz è terzo a +5’51”. Dodicesimo posto per Mattia Cattaneo, primo degli italiani a +23’36”.

Considerato che Pogacar ha solo 22 anni, l’impressione è che di questo sloveno le cronache ciclistiche parleranno ancora a lungo. Ne è rimasto ammaliato anche il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, recatosi in prima persona a Luz Ardiden per assistere da vicino alle imprese di questo fenomeno capace di vincere due tappe di fila con arrivo in salita con indosso la maglia gialla: impresa che non si verificava dal 1979, ovvero dai tempi di Hinault, visto come si sono evolute le vicende relative ad Armstrong. In questa stagione, Pogacar ha vinto 11 corse e, considerata l’età di 22 anni e 297 giorni, solo François Faber ha vinto più tappe al Tour de France (10 contro 6).

Nuove ombre del doping sul Tour

Il Tour è virtualmente finito, ma c’è ancora materiale per le cronache, poiché nella serata di mercoledì, 50 agenti della procura di Marsiglia si sono presentati a Pau nell’albergo del team emiratino della Bahrain-Victorious, che ha vinto fin qui due tappe (Mohoric e Teuns) e tra le cui fila c’è Bilbao, che si trova attualmente al 9° posto della classifica generale. I Nas francesi (gli uomini dell’Oclaesp) avrebbero ricevuto una soffiata per un sospetto di doping e per effettuare le verifiche del caso hanno perquisito le stanze dei ciclisti, auto, pullman, oltre che frugato tra telefoni e computer del team. Addirittura, secondo la stampa francese, sarebbero stati effettuati prelievi di capelli, metodo ritenuto legale in Francia per retrodatare eventuali assunzioni di sostanze proibite, e sequestrato i dati dei Gps, tracciati cardiaci, di potenza e frequenza delle pedalate. Insomma, c’è il rischio che il Tour si chiuda con una nota dolente, riportando l’orologio indietro agli anni cupi della corsa. La reazione del team è arrivata tramite una nota del DS Vladimir Miholjević: “Dopo la tappa 17, siamo stati accolti al rientro in hotel da diversi agenti della polizia francese – si legge nella nota -. Non ci è stato mostrato alcun mandato, ma la squadra ha ottemperato a tutte le richieste degli ufficiali. Ci impegniamo al massimo livello di professionalità e applichiamo tutti i requisiti normativi e coopereremo sempre in modo professionale. Il procedimento ha avuto ovviamente conseguenze sul recupero dei nostri corridori e sulla pianificazione della cena e abbiamo ovviamente cercato di rimediare perché, come team di professionisti, il benessere della nostra squadra è una priorità fondamentale”.

Da domani a domenica, tornando alla cronaca sportiva, ci saranno due arrivi per velocisti con in mezzo una crono, che potrebbero creare cambiamenti nella classifica alle spalle di Pogacar. Non sembra essere in discussone nemmeno il secondo posto di Vingegaard, che ha solo 6 secondi di vantaggio su Carapaz, ma il divario è destinato ad aumentare. Definitivamente fuori dai giochi per il podio il colombiano Rigoberto Uran.

Tour de France 2021: la classifica generale

1) TADEJ POGACAR (UAE TEAM EMIRATES)  75h 00′ 02″

2) JONAS VINGEGAARD (JUMBO-VISMA) +5’45”

3) RICHARD CARAPAZ (INEOS GRENADIERS) +5’51”

4) BEN O’CONNOR (AG2R CITROEN) +8’18”

5) WILCO KELDERMAN (BORA-HANSGROHE) +8’50”

6) ENRIC MAS (MOVISTAR TEAM) +10’11”

7) ALEXEY LUTSENKO (ASTANA-PREMIER TECH) +11’22”

8) GUILLAUME MARTIN (COFIDIS) +12’46”

9)  PELLO BILBAO (BAHRAIN VICTORIOUS) +13’48”

10) RIGOBERTO URAN (EF EDUCATION-NIPPO) +16’25”

12) MATTIA CATTANEO (DECEUNINCK-QUICK STEP) +23’36”

Le ultime tre tappe del Tour de France

Oggi, venerdì 16 luglio, si corre la diciannovesima tappa, da Mourenx a Libourne che con i suoi 207 chilometri rappresenta una tappa per i velocisti che hanno ancora carburante da spendere prima della passerella sugli Champs-Élysées. La settimana è stata fin qui molto dura per via delle tappe pirenaiche e il gruppo in seguito all’unico GPM (4ª cat) dopo la partenza, si lancerà verso Libourne con il rischio che il plotone stanco possa avere delle difficoltà a controllare la corsa.

La penultima tappa del Tour de France è rappresentata dalla crono individuale di 30,8 chilometri da Libourne a Saint-Emilion. Non sarà propriamente una cronometro pianeggiante, ma a parte qualche saliscendi, non ci saranno grosse difficoltà. I due intertempi, posti a 7,6 e 20 chilometri, possono dare importanti riferimenti per il podio, ma non per la maglia gialla, che è ormai saldamente addosso a Pogacar, così come la maglia bianca e quella a pois. Lo sloveno è destinato ormai alla sfilata da trionfatore nella 21ª e ultima tappa, quella che da Chatou porta ai Campi Elisi di Parigi dopo 108.4 chilometri. Una volta giunti nella capitale francese, la corsa prevede 8 giri all’interno del circuito cittadino con l’ultima volata dell’edizione che potrebbe essere decisiva per la maglia verde (attualmente addosso a Cavendish).