Valentino Rossi ha annunciato ieri il suo ritiro dalle corse motociclistiche. La notizia era nell’aria da tempo, ma prima del weeekend del GP di Stiria, il Dottore, classe 1979 ha ufficializzato la sua decisione. Una decisione che inevitabilmente è stata accolta con dispiacere non solo dal mondo delle corse, bensì da tutto lo sport in generale. “Ho deciso di fermarmi – le parole del nove volte campione del mondo – Decisione difficile, dura immaginare che non correrò più e la mia vita cambierà. Il futuro? Adoro le auto, io sarò per sempre un pilota, ma non ho preso una decisione precisa”, ha fatto sapere.

Valentino Rossi, non solo 9 titoli mondiali

Personaggio istrionico e pilota fantastico, Valentino Rossi ha attraversato tre epoche motociclistiche, vivendo anche lo storico passaggio dalla 500 alla MotoGP, quella che è tutt’oggi la classe regina, quella in cui ha vinto 7 titoli sui 9 totali. Ovviamente, il conteggio dei titoli è quello che viene ricordato maggiormente, ma dietro la carriera del Dottore c’è molto di più. Ci sono numeri che scandiscono quella che è una vera e propria icona apprezzata in ogni angolo del globo. Un’industria, potremmo dire, di cui fa parte anche una scuderia che da diversi anni partecipa al Motomondiale, la VR46, e che dall’anno prossimo vedremo proprio nella MotoGP grazie alla Ducati.

Sono 26 le stagioni disputate dal pilota di Tavullia, con ben 115 gare vinte, 235 volte a podio e 65 pole position. In 18 stagioni su 26 è finito tra i primi 3 della classifica mondiale: sin dall’esordio a 17 anni in 125 si è capito che il ragazzo aveva un talento che pochi hanno denotato nella storia del motociclismo. Unico nella storia di questo sport a vincere almeno un titolo in ciascuna categoria, ovvero 125, 250 (oggi sostituite rispettivamente da Moto 3 e Moto 2), 500 e l’erede MotoGP.

La sua prima corona iridata è arrivata nella classe 125 nell’a stagione 1997, mentre nel 1999 è arrivato il primo titolo della 250 e nel 2001 il primo della 500. Nell’era della MotoGP, Rossi ha conquistato altri 6 titoli, divisi tra Honda e Yamaha. Con la seconda casa è recordman assoluto di vittorie, ma non è tutto perché, nella nuova classe “elite”, è l’unico ad aver vinto con tutte le motorizzazioni, vale a dire 500, 990 e 800. Insieme a Eddie Lowson, inoltre, è l’unico a detenere un altro primato, ovvero quello di aver vinto due mondiali consecutivi ma su due moto diverse. È successo tra il 2003 e il 2004, quando il “Dottore” vince prima con la Honda RC211V, mentre l’anno dopo conquista il mondiale in sella alla Yamaha M1.

I duelli più celebri

Celeberrime le sue battaglie con il pilota romano Max Biaggi, con il quale non è mai corso buon sangue, ma tra gli avversari di Rossi si sono alternati negli anni anche campioni del calibro di Casey Stoner, Loris Capirossi, Sete Gibernau e Jorge Lorenzo. L’ultimo titolo vinto da Rossi risale al 2009, ma nel 2015 e nel 2016 va vicino al 10° del suo palmares. Dal 2017, purtroppo, inizia la fase calante che lo porterà fino alla difficilissima stagione che sta vivendo oggi: solo 1 vittoria e il 5° posto nel mondiale 2017; terzo posto nel mondiale 2018 senza nemmeno una vittoria. Le ultime due stagioni hanno segnato sostanzialmente il passaggio del testimone dal pilota di Tavullia alla nuova generazione dei vari Marquez e Quartararo con un 7° e un 15° posto nella classifica finale.

Le quattro ruote nel destino?

Da sempre innamorato delle quattro ruote, il “Dottore” si è cimentato sia sulle auto da rally – vinte 7 edizioni del Monza Rally Show, tre partecipazioni ad una prova del mondiale rally (2002, 2006 e 2008) – ma ha anche provato le monoposto di Formula 1 grazie a Ferrari e Mercedes. In ordine di tempo, l’ultimo test è stato effettuato con la scuderia tedesca nel 2017, quando ha provato la W08 di Lewis Hamilton, che a sua volta ha avuto la possibilità di testare la Yamaha YZR-M11. A dicembre 2020, infine, la vittoria nella PRO-AM della 12 Ore del Golfo con il fratello Luca e l’amico Uccio.

Molto seguito sui social network – 13 milioni di follower su Facebook e 10,3 su Instagram – nel futuro di Rossi ci saranno ancora i motori, che sia su due o quattro ruote. In attesa di capire cosa farà con le automobili, dovrebbe diventare nel 2022 team principal del Team VR46 Aramco, che correrà nella MotoGP con le moto Ducati, una delle quali sarà guidata dal fratello Luca Marini.