Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 17 Agosto 2020
È stata la domenica del riscatto per due uomini in rosso, uno su due ruote e l’altro su quattro. Andrea Dovizioso, che sabato ha annunciato il suo addio alla Ducati, ieri è tornato alla vittoria nel Gran Premio d’Austria della MotoGP, confermandosi padrone assoluto del Red Bull Ring, dove ha ottenuto il suo terzo successo su cinque gare disputate. Partirà favorito anche il prossimo weekend quando, sullo stesso circuito di Spielberg, si correrà il GP di Stiria.
Sebastian Vettel, anch’egli pronto all’addio a una Rossa, la Ferrari, è stato nominato “pilota del giorno” dai tifosi della F1. Non ha vinto, anche perché è praticamente impossibile vincere con queste Ferrari a meno che le Mercedes e le Red Bull non finiscano fuori pista, e non si è avvicinato neanche al podio visto che ha concluso la gara al settimo posto, ma ha dimostrato di essere ancora uno dei migliori piloti in circolazione, anzi, uno dei migliori di sempre. Troppo spesso, infatti, in casa Ferrari ci si dimentica che il tedesco è un quattro volte campione del mondo, ma ieri lo ha ricordato a tutti ottenendo comunque un buon risultato considerando le premesse e i problemi avuti dalle Ferrari anche in questo weekend.
È stata però anche la domenica della paura in MotoGP, perché un incidente, alla fine fortunatamente più spettacolare che drammatico, ha convinto molti atei a cominciare a credere negli angeli custodi e in particolare a pensare che Valentino Rossi ne abbia uno davvero influente (e su Twitter in tanti hanno scomodato il Sic).
MotoGP, GP Austria 2020: Dovizioso ancora Re. Rossi e Viñales miracolati
Partiamo dal Gran Premio d’Austria della MotoGP, che ha vissuto praticamente due gare in una, con due partenze. Al primo via le Ducati mettono subito in chiaro le cose ricordando che questa pista è perfetta per loro e così Jack Miller riesce subito a balzare al comando e Andrea Dovizioso si mette a ruota dietro di lui, mentre Maverick Viñales e Fabio Quartararo, che partivano dalla prima fila con Miller, si ritrovano al quarto e quinto posto davanti a Franco Mobidelli e Valentino Rossi. Pol Espargaró, sulla moto padrona di casa al Red Bull Ring, la KTM, si scatena e supera le due Ducati andando in testa alla corsa al sesto giro. Nel frattempo Quartararo, arrivato troppo lungo allo Schlossgold, scivola in ultima posizione.
Al nono giro, però, ecco il colpo di scena: Johann Zarco, in piena velocità sul rettilineo che conduce alla Remus Kurve, entra in contatto con Morbidelli ed entrambi fanno un volo spettacolare sfiorando Rossi e Viñales, che rimangono miracolosamente illesi. Pochi centimetri hanno separato i due piloti ufficiali della Yamaha da una possibile tragedia. Questo attimo è diventato il più discusso della giornata sui social network e il nome di Valentino Rossi è entrato tra i trend topic. Ovviamente, subito dopo l’incidente, viene esposta la bandiera rossa per liberare la pista dai tantissimi detriti della Ducati di Zarco e della Yamaha di Morbidelli. A fine gara il “Morbido” non ha usato mezzi termini e ha definito il francese un “mezzo assassino”; anche Rossi ha sottolineato come il pilota francese sia indubbiamente colpevole e abbia tagliato di proposito la strada a Morbidelli, per questo si aspetta che vengano presi provvedimenti contro di lui.
Quando poi la pista viene pulita si assiste alla nuova partenza. I piloti si posizionano sulla griglia, seguendo questa volta l’ordine delle posizioni guadagnate durante la prima parte della gara e non quello stabilito dalle qualifiche, quindi con Pol Espargaró, Dovizioso e Miller in prima fila. Anche questa volta Miller vola subito in prima posizione, mentre Viñales, per un problema alla moto, finisce in fondo al gruppo, da dove, nel frattempo, risale Quartararo, che chiuderà poi ottavo. Anche Viñales riesce a risalire parecchie posizioni, concludendo al decimo posto, ma se si pensa che il pilota spagnolo partiva dalla pole position il suo è certamente un pessimo risultato.
Davanti Dovizioso e Rins riescono a superare Miller a undici giri dal termine, ma lo spagnolo, nel tentativo di sopravanzare l’italiano, perde il controllo della moto e scivola alla Rauch Kurve, andando a finire nella sabbia. Il Dovi si invola così verso la vittoria e con lui sul podio salgono Joan Mir del Team Suzuki Ecstar e Jack Miller della Ducati Pramac Racing. Nel frattempo Valentino Rossi chiude in quinta posizione, ottimo risultato non solo considerato il fatto che era partito dalla P12, ma soprattutto perché è incappato in un brutto spavento: come lui stesso ha ammesso, il rischio corso dopo l’incidente tra Zarco e Morbidelli è stato il momento più spaventoso della sua carriera.
Andrea Dovizioso, quello che la Ducati ha tanto messo in dubbio per un paio di prestazioni sbagliate, ora ha riaperto il campionato ed è a -11 dal leader della classifica generale che è ancora Fabio Quartararo, di cui ieri si sono visti molti limiti. Il forlivese avrà la possibilità di replicare il prossimo weekend nel GP di Stiria sulla stessa pista, ma lui stesso ha sottolineato che la Ducati deve migliorare ancora in molti aspetti se vuole essere competitiva su tutte le piste.
MotoGP: classifica piloti dopo il GP d’Austria
1) Fabio Quartararo (Yamaha) 67
2) Andrea Dovizioso (Ducati) 56
3) Maverick Viñales (Yamaha) 48
4) Brad Binder (KTM) 41
5) Valentino Rossi (Yamaha) 38
6) Takaaki Nakagami (Honda) 37
7) Jack Miller (Ducati) 36
8) Franco Morbidelli (Yamaha) 31
9) Joan Mir (Suzuki) 31
10) Johann Zarco (Ducati) 28
11) Danilo Petrucci (Ducati) 20
12) Alex Rins (Suzuki) 19
13) Pol Espargaró (KTM) 19
14) Miguel Oliveira (KTM) 18
15) Alex Marquez (Honda) 16
16) Aleix Espargaró (Aprilia) 11
17) Francesco Bagnaia (Ducati) 9
18) Iker Leucona (KTM) 7
19) Tito Rabat (Ducati) 7
20) Bradley Smith (Aprilia) 7
21) Cal Crutchlow (Honda) 7
22) Michele Pirro (Ducati) 4 (sostituisce Francesco Bagnaia)
23) Stefan Bradl (Honda) 0 (sostituisce Marc Marquez)
Formula 1, Gp Spagna: Hamilton vince, ma Vettel è il pilota del giorno
A Barcellona Lewis Hamilton conquista la sua sesta vittoria al Montmeló, la quinta consecutiva, eguagliando così Michael Schumacher, che finora era il più vincente su questa pista. Il britannico, oltre a consolidare il suo primato in classifica, ottiene anche il suo podio numero 156: mai nessuno in Formula 1 ne ha collezionati così tanti. Ma non è stato l’unico a stabilire dei record ieri: Kimi Räikkönen, al 37° giro del Gran Premio di Spagna, ha sfondato il muro degli 83.846 km percorsi in Formula 1, più di chiunque altro. Tanto per rendere l’idea del traguardo raggiunto, è come se il pilota finlandese avesse percorso due volte la circonferenza della Terra.
A proposito di finlandesi, questa settimana non abbiamo assistito una doppietta Mercedes nonostante entrambe le Frecce Nere siano partite dalla prima fila, perché Valtteri Bottas è stato protagonista di una pessima partenza che lo ha visto scivolare dalla seconda alla quinta posizione, vedendosi sorpassare non solo da Max Verstappen con la sua Red Bull, ma anche dalle due Racing Point di Lance Stroll e Sergio Perez. Al quarto giro, però, aveva già contro-sorpassato le due monoposto rosa, anche se non è più riuscito a superare l’olandese che è stato invece bravissimo a mantenere la sua posizione dietro a Hamilton.
Questa volta le Mercedes sono riuscite a evitare i problemi con le gomme, patiti durante i due gran premi precedenti, nonostante le paure dalla vigilia. Chi ha fatto un vero e proprio miracolo con le gomme, però, è stato Sebastian Vettel: partito dall’undicesimo posto, il pilota Ferrari ha concluso al settimo e ha anche festeggiato il superamento dei 3000 punti in Formula 1. Il tedesco si è imposto sul muretto Ferrari che, ingenuamente, dopo avergli detto di spingere, gli ha poi chiesto se ce l’avrebbe fatta ad arrivare fino in fondo con le gomme soft e lui ci è riuscito, compiendo ben 36 giri con le gomme morbide. Alla fine ha anche ingaggiato un duello con colui che sarà il suo successore sulla Rossa, Carlos Sainz, attualmente alla McLaren, ma lo spagnolo, che ci tiene sempre molto al suo gran premio di casa, è riuscito a non farsi sorpassare. Vettel è comunque stato eletto dagli appassionati di Formula 1 il “pilota del giorno“, un riconoscimento che viene dato grazie ai voti del pubblico da casa, che ha così la possibilità di esprimersi su quello che accade in pista e di dire la propria sul modo di condurre la gara da parte del pilota, andando spesso al di là del risultato finale.
È andata peggio all’altro ferrarista, Charles Leclerc, partito dalla nona posizione, ma finito in testacoda al 37° giro mentre cercava di superare l’altra McLaren, quella di Lando Norris. Il monegasco, che a un certo punto della gara si è ritrovato quinto, ha perso molte posizioni dopo il pit-stop e prima del testacoda era già fuori della zona punti. Ha dovuto riaccendere il motore della sua Ferrari, ma al 41° giro ha dovuto dare forfait ed è stato l’unico costretto al ritiro in questo GP.
Sul traguardo, dietro a Hamilton, Verstappen e Bottas, troviamo (tutti doppiati), Stroll e Perez della Racing Point, Sainz, Vettel e, a seguire, Alexander Albon della Red Bull, che non ha fatto molto meglio di Pierre Gasly dell’AlphaTauri, con il quale c’è sempre una lotta a distanza visto che il thailandese l’anno scorso ha sostituito in corsa il francese, considerato ancora inadeguato da Chris Horner per l’importante sedile Red Bull e quindi declassato all’ex Toro Rosso (oggi, appunto, denominata AlphaTauri). A completare la top-ten il miglior rookie 2019, Lando Norris. La Formula 1 torna tra due settimane con il Gran Premio del Belgio.
Formula 1: classifica piloti dopo il GP di Spagna
1) Lewis Hamilton (Mercedes) 132 punti
2) Max Verstappen (Red Bull) 95
3) Valtteri Bottas (Mercedes) 89
4) Charles Leclerc (Ferrari) 45
5) Alex Albon (Red Bull) 40
6) Lando Norris (McLaren) 39
7) Lance Stroll (Racing Point) 38
8) Sergio Perez (Racing Point) 34
9) Carlos Sainz (McLaren) 23
10) Daniel Ricciardo (Renault) 20
11) Esteban Ocon (Renault) 16
11) Sebastian Vettel (Ferrari) 16
13) Pierre Gasly (AlphaTauri) 14
14) Nico Hulkenberg (Racing Point) 6
15) Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo) 2
16) Daniil Kvyat (AlphaTauri) 2
17) Kevin Magnussen (Haas) 1
Formula 1: classifica costruttori dopo il GP di Spagna
1) Mercedes 221 punti
2) Red Bull 135
3) Racing Point 63*
4) McLaren 62
5) Ferrari 61
6) Renault 36
7) AlphaTauri 16
8) Alfa Romeo 2
9) Haas 1
*La Racing Point è stata penalizzata di 15 punti per aver copiato la Mercedes.
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