Di Redazione William Hill News
25 Agosto 2025
Il Gran Premio d’Ungheria al Balaton Park non ha fatto che confermare una verità ormai scolpita nella pietra della stagione 2025: questo è il campionato di Marc Marquez. Con una prestazione che ha mescolato pazienza iniziale e spietata superiorità finale, il pilota spagnolo della Ducati ha conquistato la sua decima vittoria stagionale nella gara lunga, completando la settima doppietta consecutiva tra Sprint Race e Gran Premio, una sequenza record che annichilisce la concorrenza. La vittoria numero 72 in top-class non è solo un altro trofeo da aggiungere a una bacheca stracolma, ma il sigillo su un Mondiale che non ha più nulla da dire per quanto riguarda la lotta per il titolo.
Con questo trionfo, Marquez vola a 455 punti in classifica, portando il suo vantaggio sul primo inseguitore, suo fratello Alex, a un abissale +175 punti. “Non mi voglio svegliare, non mi sembra normale vincere 14 gare di fila contando le sprint. È un sogno”, ha dichiarato un quasi incredulo Marquez nel dopo gara, parole che descrivono perfettamente la dimensione surreale del suo dominio. La questione non è più se vincerà il suo nono titolo mondiale, ma dove: lo stesso pilota ha già indicato il Giappone o l’Indonesia come possibili teatri per la matematica certezza, spostando di fatto l’attenzione del paddock dalla lotta iridata, ormai conclusa, alle battaglie per le posizioni d’onore.
La cronaca di una gara ricca di colpi di scena
Contrariamente al monologo del suo vincitore, la gara ungherese è stata un concentrato di dramma e adrenalina sin dai momenti precedenti lo spegnimento dei semafori. Il primo colpo di scena ha visto protagonista Fabio Di Giannantonio, qualificato con un eccellente terzo tempo, costretto a una partenza dalla pitlane per un problema tecnico alla sua Ducati accusato durante il giro di ricognizione, vanificando un weekend fino a quel momento perfetto. La griglia di partenza, già rimescolata da diverse penalità inflitte a piloti come Enea Bastianini, Fabio Quartararo, Alex Marquez e Jack Miller, preannunciava una corsa imprevedibile. Allo spegnimento dei semafori, è stato Marco Bezzecchi a realizzare un capolavoro, bruciando il poleman Marquez e prendendosi di forza la testa della corsa.
Lo stesso Marquez, a causa di un contatto, è scivolato brevemente in terza posizione, un’incertezza che ha reso la sua successiva rimonta ancora più impressionante. I primi giri sono stati un vero e proprio caos. L’episodio più spaventoso ha coinvolto Enea Bastianini, scivolato alla variante e ritrovatosi ad attraversare pericolosamente la pista mentre sopraggiungeva il resto del gruppo, in una sequenza da brividi fortunatamente senza conseguenze.
Poco dopo, la ghiaia ha accolto anche Alex Marquez, Joan Mir, Raul Fernandez e Jack Miller, in una guerra di logoramento che ha decimato i protagonisti. In questo scenario, Marquez ha iniziato la sua metodica risalita, superando prima Franco Morbidelli per la seconda piazza e poi ingaggiando un duello ad alta tensione con Bezzecchi. Il momento chiave della gara è arrivato all’undicesimo giro: una staccata chirurgica in fondo al rettilineo ha permesso a Marquez di prendersi la leadership, per poi svanire all’orizzonte.
Con il primo posto ormai assegnato, la vera battaglia si è spostata sulla lotta per la piazza d’onore, dove un fenomenale Pedro Acosta ha dato spettacolo, risalendo dalla settima posizione e superando prima Morbidelli al settimo giro e poi, con una manovra decisiva al sedicesimo passaggio, lo stesso Bezzecchi per conquistare un meritatissimo secondo posto.
Luci e ombre nel paddock: Acosta stella del futuro, Bagnaia in piena crisi
Il Gran Premio d’Ungheria ha disegnato un quadro netto delle gerarchie e degli stati di forma attuali, mettendo in scena performance stellari e crisi profonde.
Tra le luci, brilla più di tutte la stella di Pedro Acosta. Il suo secondo posto, conquistato con una rimonta furiosa dalla settima casella, lo consacra non più come una promessa, ma come una solida realtà e il principale avversario di Marquez in pista. La sua maturità è emersa anche a fine gara, quando ha ringraziato pubblicamente i suoi meccanici KTM per aver lavorato fino a notte fonda per sistemare la sua moto, un gesto da vero leader. Accanto a lui, Marco Bezzecchi merita un applauso per aver lottato con il coltello tra i denti, guidando la gara con coraggio e portando a casa il terzo podio consecutivo, a conferma della crescita esponenziale dell’Aprilia. Menzione d’onore per i due grandi protagonisti della rimonta:Jorge Martin, capace di risalire dalla sedicesima alla quarta posizione finale con un passo gara eccezionale, un segnale di rinascita dopo una stagione difficile ; e Luca Marini, autore di un quinto posto che per la Honda ufficiale vale quasi come una vittoria, un risultato che dà ossigeno a un team in profonda crisi tecnica.
Sul fronte delle ombre, la sagoma più ingombrante è quella di Francesco Bagnaia. Il suo weekend ungherese è stato un disastro su tutta la linea. Partito dalla quinta fila dopo qualifiche deludenti, la sua gara è stata anonima, condizionata da un long lap penalty per aver superato i limiti della pista e culminata in un deludente nono posto. Questa performance è l’apice di una crisi che appare tanto tecnica quanto psicologica, come confermato dalle sue stesse parole alla vigilia, in cui ha espresso una profonda frustrazione e una totale mancanza di feeling con la sua Ducati GP25, una moto che “non si adatta per niente al mio modo di guidare”. L’enorme divergenza di risultati tra lui e il compagno di squadra, su materiale identico, solleva interrogativi profondi sulla direzione tecnica di Ducati. Anche Alex Marquez, secondo nel mondiale, esce con le ossa rotte: una caduta e un quattordicesimo posto finale rappresentano un grave passo falso, che mette a serio rischio la sua posizione di vice-campione.
Ordine d’arrivo Gran Premio d’Ungheria
- Marc Marquez (Spa/Ducati) in 42’37”681
- Pedro Acosta (Spa/Ktm) +4.314
- Marco Bezzecchi (Ita/Aprilia) +7.488
- Jorge Martin (Spa/Aprilia) +11.069
- Luca Marini (Ita/Honda) +11.904
- Franco Morbidelli (Ita/VR46 Ducati) +12.608
- Brad Binder (Saf/Ktm) +12.902
- Pol Espargaro (Spa/Tech3 Ktm) +14.015
- Francesco Bagnaia (Ita/Ducati) +14.854
- Fabio Quartararo (Fra/Yamaha) +15.473
- Ai Ogura (Gia/Trackhouse Aprilia) +18.112
- Miguel Oliveira (Por/Pramac Yamaha) +19.021
- Alex Rins (Spa/Yamaha) +22.861
- Alex Marquez (Spa/Gresini Ducati) +25.938
- Fabio Di Giannantonio (Ita/VR46 Ducati) +26.262
- Fermin Aldeguer (Spa/Gresini Ducati) +55.239
La classifica mondiale MotoGP aggiornata
- Marc Marquez – 455 punti
- Alex Marquez – 280 punti
- Francesco Bagnaia – 228 punti
- Marco Bezzecchi – 197 punti
- Pedro Acosta – 164 punti
- Franco Morbidelli – 161 punti
- Fabio Di Giannantonio – 154 punti
- Fermin Aldeguer – 126 punti
- Johann Zarco – 114 punti
- Fabio Quartararo – 109 punti
Classifica costruttori
- Ducati – 504 punti
- Aprilia – 228 punti
- KTM – 215 punti
- Honda – 175 punti
- Yamaha – 140 punti
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