La Formula 1 ha un nuovo re. Sotto le luci artificiali di Yas Marina, al termine di uno dei finali di stagione più tesi e avvincenti della storia recente, Lando Norris ha conquistato il suo primo titolo di Campione del Mondo. Il britannico della McLaren ha chiuso il Gran Premio di Abu Dhabi al terzo posto, un piazzamento sufficiente per difendere il primato in classifica per sole due lunghezze su un arrembante Max Verstappen, vincitore della gara ma detronizzato dopo quattro anni di dominio assoluto.

L’epilogo del campionato 2025 consegna alla storia un verdetto sul filo di lana: 423 punti per Norris contro i 421 di Verstappen. Un margine impercettibile, costruito gara dopo gara, che riporta il titolo piloti a Woking diciassette anni dopo il primo alloro di Lewis Hamilton nel 2008. Per la McLaren è festa totale, avendo sigillato anche il Campionato Costruttori con 833 punti.

Cronaca di un finale al cardiopalma

La vigilia della gara era carica di tensione, con tre piloti matematicamente in lizza: Norris, Verstappen e Piastri. Le qualifiche avevano visto l’olandese della Red Bull strappare una pole position imperiosa, con le due McLaren subito alle sue spalle. Allo spegnimento dei semafori, Verstappen è scattato perfettamente, chiudendo la porta alla curva 1 e imponendo subito il suo ritmo.

Il colpo di scena iniziale è arrivato però dal “fuoco amico”. Alla curva 9 del primo giro, Oscar Piastri ha effettuato un sorpasso audace all’esterno su Norris, relegando il compagno di squadra al terzo posto. Una manovra che ha fatto trattenere il fiato al muretto McLaren, esponendo Norris alla pressione della Ferrari di Charles Leclerc, quarto e minaccioso nelle prime fasi. Sebbene le famigerate “Papaya Rules” imponessero rispetto, Piastri ha dimostrato di non voler recitare il ruolo di scudiero passivo, cercando la vittoria per sé e aiutando indirettamente il team solo nel finale, coprendo le strategie.

La gara di Norris si è complicata nel secondo stint. Dopo la sosta ai box per montare gomme dure al 17° giro, il britannico è rientrato nel traffico, trovandosi a dover superare la Red Bull di Yuki Tsunoda. Il giapponese ha venduto cara la pelle con una difesa al limite del regolamento, effettuando cambi di direzione in frenata (zig-zag) che gli sono costati una penalità di 5 secondi. Norris è riuscito a passare, ma l’episodio ha evidenziato quanto fosse sottile il margine tra la gloria e il disastro: un contatto avrebbe consegnato, infatti, il titolo a Verstappen.

Nelle fasi conclusive, mentre Verstappen veleggiava verso la sua ottava vittoria stagionale (la 71esima in carriera) e Piastri consolidava il secondo posto, l’attenzione si è spostata sul distacco tra Norris e Leclerc. Con l’ingegnere di Verstappen che chiedeva via radio “Is Charles catching him?” (Charles lo sta prendendo?), Norris ha gestito con freddezza il gap, tagliando il traguardo con un margine di sicurezza e scoppiando in un pianto liberatorio via radio: “Oh God! I’ve not cried in a while. I didn’t think I’d cry but I did”.

Le lacrime di Norris e l’onore delle armi

Il dopo gara ha offerto immagini potenti. Lando Norris, visibilmente commosso, è stato accolto dalle urla di gioia del CEO Zak Brown via radio: “Lando, this is Zak. Is this the world champion hotline? You did it!”. Il ventiseienne di Bristol ha celebrato abbracciando la madre Cisca e la fidanzata Margarida Corceiro, ammettendo che la pressione delle ultime settimane è stata schiacciante. “È surreale,” ha dichiarato Norris. “Ho sognato questo momento per molto, molto tempo. La seconda metà della stagione, quando ero in difficoltà, è stata quella in cui ho tirato fuori le mie prestazioni migliori“.

Dall’altra parte, Max Verstappen ha accettato la sconfitta con dignità. La sua rimonta nella seconda parte di stagione, dopo il licenziamento di Christian Horner e la ristrutturazione tecnica della Red Bull, è stata quasi miracolosa. Recuperare oltre 100 punti e arrivare a giocarsi il titolo all’ultima gara con una vettura spesso inferiore alla McLaren testimonia il calibro del fuoriclasse olandese. “Max è stato difficile da battere,” ha ammesso Zak Brown, riconoscendo che senza la squalifica delle McLaren a Las Vegas o l’errore strategico in Qatar, i giochi si sarebbero chiusi prima, ma il finale non sarebbe stato così epico.

Per la Ferrari un inverno di riflessione

Per la Scuderia Ferrari, il Gran Premio di Abu Dhabi è stato lo specchio di una stagione complicata, conclusa al quarto posto nel Campionato Costruttori (398 punti), il peggior risultato dal 2020. Charles Leclerc, quarto al traguardo, ha massimizzato il potenziale della SF-25, ma non ha mai avuto il passo per impensierire le McLaren per il podio.

Ancora più amaro il bilancio per Lewis Hamilton. Alla sua ultima gara della stagione d’esordio con il Cavallino, il sette volte iridato ha vissuto un weekend da incubo: eliminato in Q1 per la quarta volta consecutiva e solo ottavo al traguardo, doppiato dai leader. “Non vedo l’ora che arrivi la pausa,” ha confessato Hamilton, che ha chiuso il campionato al sesto posto con 156 punti, ben lontano dai 242 del compagno di squadra. Il Team Principal Fred Vasseur non ha cercato scuse, ammettendo che la squadra ha fatto “un lavoro peggiore degli altri” nell’adattamento della vettura e che l’attenzione è già totalmente rivolta al progetto 2026.

Mercedes e le polemiche del paddock

La Mercedes ha salvato il secondo posto nel Mondiale Costruttori (469 punti) grazie alla costanza di George Russell, quinto al traguardo e quarto nel mondiale piloti. Tuttavia, il weekend è stato segnato dalle polemiche attorno al rookie Kimi Antonelli. Il giovane italiano, quindicesimo in gara, è stato al centro di un incidente nelle FP3 con Tsunoda in pit-lane (costato una multa al team) e di un aspro scontro verbale a distanza tra Toto Wolff e Helmut Marko. Il consulente Red Bull aveva accusato Antonelli di aver favorito Norris in Qatar, accuse definite “senza cervello” da Wolff e seguite dalle scuse ufficiali della Red Bull. Antonelli chiude la sua prima stagione al settimo posto (150 punti), un apprendistato solido ma non privo di difficoltà.

Riepilogo delle classifiche finali

Classifica Piloti 2025

  1. Lando Norris (McLaren) – 423 punti
  2. Max Verstappen (Red Bull) – 421 punti
  3. Oscar Piastri (McLaren) – 410 punti
  4. George Russell (Mercedes) – 319 punti
  5. Charles Leclerc (Ferrari) – 242 punti
  6. Lewis Hamilton (Ferrari) – 156 punti
  7. Kimi Antonelli (Mercedes) – 150 punti
  8. Alex Albon (Williams) – 73 punti
  9. Carlos Sainz (Williams) – 64 punti
  10. Fernando Alonso (Aston Martin) – 56 punti
  11. Nico Hulkenberg (Kick Sauber) – 51 punti
  12. Isack Hadjar (Racing Bulls) – 51 punti
  13. Oliver Bearman (Haas) – 41 punti
  14. Liam Lawson (Racing Bulls) – 38 punti
  15. Esteban Ocon (Haas) – 38 punti
  16. Lance Stroll (Aston Martin) – 33 punti
  17. Yuki Tsunoda (Red Bull) – 33 punti
  18. Pierre Gasly (Alpine) – 22 punti
  19. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber) – 19 punti
  20. Franco Colapinto (Alpine) – 0 punti
  21. Jack Doohan (Alpine) – 0 punti

Classifica Costruttori 2025

  1. McLaren – 833 punti
  2. Mercedes – 469 punti
  3. Red Bull Racing – 451 punti
  4. Ferrari – 398 punti
  5. Williams – 137 punti
  6. Racing Bulls – 92 punti
  7. Aston Martin – 89 punti
  8. Haas F1 Team – 79 punti
  9. Kick Sauber – 70 punti
  10. Alpine – 22 punti

La Formula 1 saluta il 2025 con un nuovo campione del mondo e la promessa che l’era del dominio incontrastato è finita. Il 2026, con i nuovi regolamenti alle porte, si preannuncia come una delle stagioni più incerte e combattute di sempre.