Di Massimo Zampini
23 Aprile 2020
Cerchi notizie, non ci sono. Sfogli siti e giornali, poca roba. Confusione, proclami, speranze, si gioca, quel giornale per cui sono tutti d’accordo, si riprende al 100 per cento forse già domani ma poi il ministro dice di no, anzi forse, allora chissà. E i giocatori stanno per tornare, Higuain forse non vuole, ma sarà vero? Parliamoci chiaro, rimane il mercato. E il mercato ti ha sempre divertito, fatto sognare, è uno degli aspetti più attraenti e magnetici dell’essere tifoso, ma in fondo sai che ai titoloni su scambi e colpi non hai creduto praticamente mai, neanche nei giorni in cui le trattative sono possibili sul serio, figuriamoci ora che non sappiamo neanche se e quando si riaprirà una finestra per acquisti e cessioni.
Ci si attacca a tutto, quando si ha poco, lo stiamo scoprendo in tanti aspetti della vita e vale anche per noi appassionati di calcio: non si gioca? Non si sa neanche se e quando si riprenderà? Viva il mercato, allora, che tanto è sempre un sogno e di sognare non si smette, non c’è pausa.
E infatti, mentre tutto è fermo, le voci continuano, si può fare una carrellata di nomi e, come snocciolassimo la formazione, si parte da Buffon, che pare rinnovi e, detto tra noi, va benissimo così: se rimane quello visto quest’anno, rimane un secondo portiere di livello assoluto, oltre che un capitano, uno dei tre capitani con Bonucci e Chiellini, sempre presente nello spogliatoio.
Qualcuno parla di de Ligt al Manchester United per Pogba e l’idea non mi piace affatto: per carità, alla Juve sappiamo che da Vialli a Zidane tutti sono cedibili, ma l’olandese è potenzialmente il più forte centrale dei prossimi anni e non mi pare geniale inserirlo già la prima estate (o autunno, o quel che sarà) in pur prestigiosi scambi. Chiellini rinnova ma non è eterno, Bonucci può guidarci per qualche anno, Demiral è un ottimo prospetto ma non sarebbe male se de Ligt diventasse il leader difensivo e lo restasse per un po’.
Centrocampo. Al netto delle suggestioni come Pogba, si parla tanto di Jorginho, ovviamente se Sarri rimarrà sulla panchina bianconera: un buon giocatore, ancora nell’età giusta (28 anni), nazionale, regista adatto al gioco dell’allenatore ma, è questo il punto, alla Juve non si è abituati a comprare giocatori perché pallini del tecnico (tra gli ultimi che ricordo, i poco fortunati Luppi e De Marchi di Maifredi). Si comprano i migliori, per ogni categoria, nel rapporto qualità/prezzo. Per quanto possa valere il mio parere (suppongo non moltissimo, per fortuna, nelle scelte societarie), Jorginho è perfetto, se nel gruppo dei 6 centrocampisti, acquistato a un prezzo più che ragionevole; non all’altezza, se davvero si vuole rifondare il centrocampo con dei big che spostano verso l’alto l’asticella del reparto.
L’attacco, poi, perché Higuain che fa? Torna o davvero vuole restare in Argentina? Ha voglia? È carico? Le voci alimentano qualche dubbio ed ecco che torna Icardi, con i tifosi divisi tra chi ritiene necessario tornare ad avere un centravanti da 20 gol a campionato (come appunto il primo Gonzalo) da affiancare a CR7 e chi manifesta riserve di ogni tipo, da quelle tecniche (“non aiuta, con Ronaldo in squadra abbiamo bisogno di qualcuno che aiuti di più, se non segna non tocca palla”, e così via) a quelli caratteriali per le già viste vicende familiari ai tempi del saluto con l’Inter, che rimane proprietaria del cartellino, ma comunque non vuole più tenerlo.
E allora, in una vita che sta cambiando le nostre abitudini con una rapidità impressionante, noi ci appoggiamo al caro vecchio mercato e a discutere di Buffon, de Ligt, Pogba, Jorginho, Higuain e Icardi, magari non dimenticandoci neanche di Haaland.
A sognare, insomma, proprio come se nulla fosse cambiato.
Autore di 4 libri, praticamente identici, cambiando solo il titolo e i nomi dei protagonisti: finale sempre uguale. Blogger e opinionista tv. La frase che mi sono sentito dire di più in vita mia? "Ma come fai a essere di Roma e a tifare per la Juve?"