Di Gabriele Borzillo
Aggiornato: 11 Aprile 2022
Niente da dire, questo è il campionato più stravagante e, per molti tratti, avvincente e illeggibile degli ultimi anni. E per anni intendiamo tanti anni. Sono in tre là in cima, con una quarta fatta rientrare ad una manciata di punti, magari con il cinque per cento di possibilità di concludere l’aggancio alla cima della classifica ma, intanto, quel cinque per cento è reale e non più utopistico come sarebbe stato un mese fa se qualcuno ce lo avesse raccontato.
Da questo fine settimana pallonaro chi ne esce con le ossa rotta, andando oltre il semplice risultato finale, è il Napoli: il capitombolo casalingo con la Fiorentina, del tutto inatteso, rappresenta nella maniera più concreta quanto scrivevamo in apertura, ovverosia la stravaganza e l’illeggibilità di una stagione quanto mai strana ed equilibrata. Non è la prima volta che i partenopei gettano alle ortiche l’occasione per poter dare un segnale forte al campionato ma, mai come questa volta, la sconfitta interna potrebbe rivelarsi una vera e propria mazzata, soprattutto perché arriva dopo una vittoria esaltante come quella ottenuta a Bergamo, sciorinando calcio di primo livello.
Adesso occhio, all’ombra del Vesuvio è attesa la Roma di Mourinho in piena bagarre europea e, visti i recenti risultati del torneo, con un occhio verso la zona Champions, meno lontana di quanto si possa immaginare. Anche il Milan tira il freno a mano nella complicata trasferta di Torino, sponda granata. I rossoneri sono al secondo pareggio consecutivo senza segnare, non subiscono gol grazie soprattutto alle grandi parate di Maignan, uno che ti porta in dote perlomeno cinque o sei punti in più alla fine della fiera e che, pur chiamato in causa una o due volte a partita riesce sempre a trovare il guizzo vincente, segno di capacità fuori dal comune perché il grande portiere lo vedi in questi frangenti, impegnato pochissimo ma sempre presente con interventi decisivi.
Un plauso al Milan per averlo portato in Italia a cifre oggi irrisorie per l’estremo francese. Oltre a notare la difficoltà del Diavolo nel trovare la porta avversaria non concretizzando la mole di gioco che la squadra, comunque, continua a sviluppare. Ad approfittare dei balbettii della coppia Milan-Napoli è l’Inter, capace di regolare il Verona ben oltre il due a zero finale. I nerazzurri giocano quarantacinque minuti di grande intensità, esaltando le doti del numero uno scaligero Montipò, vero eroe di giornata gialloblù. Molti tifosi interisti si sono stropicciati gli occhi rivedendo quella squadra che aveva, colpevolmente, abbandonato la strada intrapresa sul finire dello scorso anno tuffandosi in una regressione di gioco e risultati poco comprensibile. Col Verona, cinquantasei gol all’attivo, mica pizza e fichi, i ragazzi di Simone Inzaghi erano chiamati a fornire una prestazione convincente e di livello: niente da dire, lo hanno fatto e oggi tornano prepotentemente in corsa per il tricolore. Defilata, ma neanche troppo, la Juventus. Non gioca una grande partita a Cagliari, però vince. In puro stile allegriano. Personalmente non trovo i bianconeri tagliati del tutto dal discorso ambizioso del tricolore. Il calendario li agevola e, se quelle davanti dovessero continuare a steccare, ecco che la candidatura di Madama potrebbe diventare qualcosa più di una semplice chimera.
Anche la lotta per l’Europa League si è fatta più che interessante: Lazio, Atalanta, Fiorentina e la stessa Roma racchiuse in un fazzoletto rappresentano garanzia di un finale thrilling in ottica pathos per queste ultime giornate, con viola e bergamaschi attesi al recupero di una partita a questo punto davvero decisiva per restare in corsa.
In coda, dando per spacciata ormai la Salernitana a causa di un divario sempre più incolmabile, nonostante le due partite da recuperare, restano in tre a combattere per un posto al sole: lo sfortunato Cagliari di Mazzarri, il Venezia in caduta libera e il Genoa, alla seconda sconfitta consecutiva dopo una lunga serie di prestazioni positive. Il tutto senza scordarsi del recupero dei lagunari e con un occhio alla Sampdoria la quale, a quota ventinove, non può bearsi di essere completamente estranea dalla lotta per la salvezza. A Bologna, stasera, sapremo se i blucerchiati si metteranno al sicuro o continueranno a restare nel limbo di coloro che son sospesi.
Alla prossima.
Nato a Milano, giornalista, scrittore, speaker radiofonico ed opinionista televisivo, laureato in Marketing e Comunicazione d’Impresa.