Di Gabriele Borzillo
1 Febbraio 2022
Così, dopo l’ennesima inutile sosta per ingolfare ulteriormente il calendario di una stagione già di per sé complicata più del necessario – magari invece di pensare ai playoff cerchiamo di ridurre il numero delle squadre ma vabbè, l’importante è continuare lo spettacolo in qualunque condizione, chissenefrega della qualità dello stesso o della stanchezza fisica e mentale dei giocatori – ripartiamo per la seconda parte del campionato caratterizzata dal famoso e irrinunciabile calendario sfalsato. Oltre che sfasato, senza un vero perché, una di quelle invenzioni alle quali è difficile attribuire una spiegazione con un capo e una coda. Comunque questo è, esperimento a dir poco fallimentare, e questo tocca tenerci fino alla fine di maggio, nella speranza di non vederlo riproposto l’anno prossimo, non mancherà a nessuno non vi preoccupate.
Ripartiamo, dicevamo poco sopra, da una classifica da aggiornare ma, senza dubbio, con una connotazione chiara ed evidente: l’Inter è la squadra da rincorrere e catturare, le altre restano attardate, chi più chi meno, in attesa di poter approfittare di uno scivolone nerazzurro. I ragazzi di Inzaghi, attualmente, viaggiano con quattro lunghezze di vantaggio sulla coppia Milan/Napoli ma, dando per scontato – nel calcio mai dare nulla di scontato, soprattutto quando si parla di scontri tra club che hanno scritto la storia del pallone nostrano come Inter e Bologna – un successo nerazzurro nel capoluogo emiliano nella gara di recupero da disputare, i punti salirebbero a sette. Inter che, oltretutto, si è mossa con attenzione sul mercato, cercando di riempire le caselle richieste dal proprio allenatore: voleva un esterno Simone Inzaghi ed esterno è stato. Voleva una punta pesante da area di rigore e punta è stata. Ma, inutile nascondersi dietro un dito, la corona di regina del mercato invernale spetta alla Juventus: Vlahovic è il perno centrale su cui ricostruire una formazione giovane e forte pronta a competere, non crediamo nell’immediato ma di certo in poco tempo, con le attuali “padrone” del campionato indigeno. Centravanti di stazza e di razza il giovanotto serbo ha una sola eventuale controindicazione, che nessuno può attualmente conoscere: come reagirà nel portare sulle spalle una maglia impegnativa come quella bianconera? Perché dal punto di vista tecnico il nuovo attaccante di Madama non si discute, ma nemmeno per sbaglio. Oltre a Vlahovic è arrivato Zakaria, fisico possente, incontrista di livello, da affiancare a un regista perché lui, regista, non è, giusto per chiarire. Il Napoli sceglie di puntare su un ragazzone inglese di origini congolesi, Tuanzebe, per puntellare il reparto arretrato, potendo contare su centrocampo e attacco di prim’ordine. Nuovo acquisto anche in casa Atalanta, dove sbarca dal Sassuolo Jeremie Boga, nazionale ivoriano con numeri di alta scuola tra i piedi ed esperienza ampia del calcio italico. In tutto questo andirivieni tra le squadre di alta classifica stride leggermente l’immobilismo del Milan. I rossoneri, forse, necessitavano di un qualcosa per poter competere con le avversarie nella lotta al titolo. Evidentemente la proprietà, non la società, ha scelto di non intervenire ritenendo la rosa pronta e completa, in attesa del rientro dei vari calciatori assenti fino a oggi per infortunio. Mossa rischiosa, anche perché difficilmente la nuova Juventus non lotterà per un posto in Champions e la stessa Atalanta, anche lei una partita da recuperare, in caso di successo sarebbe lì, a un tiro di schioppo. Mourinho chiede e ottiene pedine importanti, di prima fascia, per blindare l’Europa mentre la Lazio porta a Formello Cabral, da non confondere con l’altro Cabral, quello Viola, che la Fiorentina si è assicurata insieme a Ikone e Piatek reinvestendo in maniera intelligente i proventi ottenuti dalla cessione del suo ex numero nove.
In coda attive quanto mai Sampdoria, Genoa e Salernitana: vero, i punti da recuperare soprattutto per le ultime due sono tanti, ma manca ancora troppo al termine per poterle definire spacciate.
Ripartiamo, quindi. Da Inter-Milan di sabato prossimo ore 18, mica pizza, fichi e bruscolini. Con Napoli e Atalanta attente osservatrici.
Nato a Milano, giornalista, scrittore, speaker radiofonico ed opinionista televisivo, laureato in Marketing e Comunicazione d’Impresa.