Di Fulvio Giuliani
13 Giugno 2020
In 90 minuti, i primi dopo tre mesi di stop, gli azzurri si giocheranno già un bel pezzo di questa e della prossima stagione. Superare l’Inter, infatti, potrebbe garantire automaticamente – nel caso la Juventus vinca lo scudetto – anche la sfida per la Supercoppa italiana. Particolare da non sottovalutare, per una società che ha moltissimo fatto e poco raccolto, in termini di trofei. Senza portarsi troppo avanti, però, c’è da affrontare l’enorme incognita della sfida di questa sera, nel deserto dello stadio San Paolo.
Innanzitutto, il Napoli dovrà avere la forza di dimenticare quella lontana e fredda serata di San Siro, quando una perla di Fabian Ruiz (in dubbio per il match di stasera) sembrò spalancare le porte della finalissima di Coppa Italia alla squadra di Gattuso. Il risultato resta, con tutte le sue dolci promesse, ma nessuno può azzardare in che condizioni si trovino oggi le squadre, come potranno rendere i singoli e il collettivo, come sarà l’impatto con un calcio comunque diverso. Lo abbiamo visto anche ieri sera a Torino, se non si riparte da zero, poco ci manca. Le squadre sono imballate, vorrebbero, ma il più delle volte non possono.
Non a caso, il tecnico azzurro ha molti più dubbi che certezze, nel decidere la formazione titolare. Pochissimi i punti di riferimento, nessun test alle spalle. Per quanto si possa valutare la condizione atletica dei giocatori, solo il campo potrà dirci chi soffra eventualmente di più o di meno questa nuova, straniante realtà.
Certo, sono tutti discorsi che valgono anche per l’Inter, ma il Napoli questa sera si gioca un po’ di più dei nerazzurri. Gattuso ha meno paracadute di Conte: in campionato, la Champions resta una chimera e la stessa Europa League è tutta da conquistare, mentre l’Inter culla ancora il sogno-scudetto. La stessa Champions League è troppo lontana e indefinita, nella sfida impossibile di agosto al Barcellona.
Il futuro azzurro, insomma, è proprio oggi. La speranza dei tifosi è che i rinnovi ormai definiti di Zielinski e soprattutto del quasi-ex Ciro Mertens diano subito sostanza al progetto del nuovo Napoli.
Pronti, via e non si può sbagliare, terribile, ma anche affascinante.
Giornalista, speaker radiofonico, conduttore televisivo ed editorialista. Giornalista professionista dal 2000 conduco da oltre 20 anni “Non Stop News”, una delle trasmissioni di punta della prima radio per ascolti in Italia, RTL 102.5.