Di Daniele Brogna
16 Luglio 2021
Habemus vice Ibra! Dopo settimane e settimane di trattative, di tira e molla, di fumate nere e grigie, Olivier Giroud è finalmente atterrato a Milano dove ha trascorso la sua prima notte meneghina. Due anni di contratto per l’attaccante francese che percepirà circa 3,5 milioni di euro a stagione. Ingaggio sicuramente importante ma giusto per un calciatore del suo calibro, della sua esperienza e dal profilo internazionale, abituato a giocare da anni ad altissimi livelli. Nella sua carriera ha vinto praticamente tutto sia con il club (una Europa League ed una Champions League, entrambe vinte da assoluto protagonista…) sia con la nazionale francese (Campione del Mondo nel 2018).
Nonostante il suo palmarès di primissima fascia, ammetto che non è un giocatore che mi scalda il cuore. Sarà che non l’ho mai seguito tantissimo, sarà che prediligo un’altra tipologia di attaccante, fatto sta che il suo acquisto – per adesso – non mi galvanizza. Nonostante questo mio leggero scetticismo, lo sosterrò con tutto me stesso, così come faccio con tutti i giocatori che vengono acquistati dall’AC Milan. Spero vivamente che questo mio insensato scetticismo venga spazzato via a suon di goal, assist e bellissime prestazioni. E poi, parliamoci chiaro, se Maldini ha deciso di puntare forte su di lui, avrà avuto i suoi validissimi motivi per farlo. Ed io, di Paolo, mi fido ciecamente.
Quello di Giroud – peraltro – non dovrebbe essere neanche l’ultimo colpo estivo lì in attacco. Lo stesso Maldini, durante la presentazione del nuovo calendario della Serie A, ha dichiarato: “Potrebbe arrivare anche un’attaccante giovane da affiancare ad Ibrahimovic e Giroud. Vogliamo fare le cose per bene e mettere le basi della squadra da subito e poi guardare ad altri colpi verso la fine del mercato”. Dopo queste dichiarazioni, è partito subito il toto-nome su quale giovane potrebbe completare il reparto offensivo del Milan. Tra gli infiniti nomi, più o meno fattibili e più o meno interessanti, un calciatore su tutti sta particolarmente infiammando le fantasie dei tifosi rossoneri, vale a dire quello di Kaio Jorge, attaccante brasiliano del Santos, classe 2002. La concorrenza sul giocatore è tanta e nella sessione di calciomercato invernale si libererà a parametro zero. Nascerebbe proprio da qui l’idea di Maldini di bruciare la concorrenza, anticipando i tempi di acquisto, offrendo subito al Santos 10 milioni di euro cash.
Per quel che riguarda la trequarti, il nome Isco rimane ancora caldissimo anche se nelle ultime ore ha preso quota anche quello di Luis Alberto, oramai in completa rottura con la Lazio di Lotito. La situazione è ancora bloccata ed in queste ore Mister Sarri sta facendo di tutto per ricucire i rapporti con il centrocampista spagnolo che, ricordiamolo, già nel recente passato aveva avuto qualche screzio con la società, parzialmente risolto poi con un prolungamento del contratto. Pare che il trequartista, dopo lo sgarro di non essersi presentato al ritiro della Lazio, abbia chiesto scusa a tutti, promettendo il massimo impegno per la nuova stagione.
Oltre poi all’affare Ballo-Touré, in arrivo nelle prossime ore dal Monaco per ricoprire il ruolo di vice Hernandez sulla fascia sinistra, è ormai fatta anche per il ritorno in rossonero del funambolo Brahim Diaz. Milan e Real Madrid hanno optato per il prestito biennale con diritto di riscatto per il Milan a una cifra intorno ai 22 milioni di euro ed eventuale contro riscatto per il Real a 27 milioni. Se dovessero ufficializzare il suo ritorno sarei davvero molto felice anche se, lo devo ammettere, non sono per nulla un amante dei giocatori in prestito. Mi sembrano delle operazioni di mercato da squadra provinciale di medio/bassa classifica e non da Milan. Diciamo che in questo caso, pur di riavere in squadra un calciatore forte e soprattutto voglioso di Milan come Brahim Diaz, sarei disposto a chiudere un occhio…
Salentino trapiantato a Milano. Content Creator di professione, sex symbol nel tempo libero. Tra le mie passioni più forti: seguire il calcio in chiave ironica e parlare di me in terza persona.