Di Daniele Brogna
21 Maggio 2021
Sono un milanista semplice, per la finale di Coppa Italia speravo che la partita si concludesse ai calci di rigore, così da far stancare il più possibile le due squadre in vista degli ultimi 90 minuti di questo assurdo campionato.
Prima della finale, i milanisti erano divisi in due fazioni: chi, come me, sperava nella vittoria dell’Atalanta nella speranza che arrivasse “sazia” alla sfida decisiva contro il Milan e chi invece si augurava una sua sconfitta, sognando poi di vederla scansarsi contro il Diavolo, per ripicca sui bianconeri. Pura fantascienza.
La verità è che in queste occasioni ci si appella a tutto e al contrario di tutto, sono tutti film mentali che noi tifosi amiamo farci, per tenere viva la speranza. Il fattore che più potrebbe incidere nella sfida di domenica è la stanchezza fisica e mentale che, inevitabilmente, una finale provoca. Ormai ci siamo, nell’ultima giornata di campionato si scoprirà chi tra Juve, Milan e Napoli riuscirà a strappare i due pass ancora disponibili per la prossima Champions League. Due posti per tre squadre. Milan e Napoli hanno il destino nelle loro mani, un mezzo passo falso potrebbe costare carissimo. Per quanto riguarda il Diavolo, vincendo con l’Atalanta, avrebbe la certezza matematica della Champions League. In teoria potrebbe bastare anche un pareggio ma solo nel caso in cui una tra Napoli e Juventus non vincesse. C’è anche un’ipotesi più remota per cui al Milan potrebbe anche andare bene addirittura una sconfitta ma solo se il Napoli dovesse perdere con il Verona oppure la Juve non dovesse conquistare i 3 punti a Bologna.
Da buon pessimista quale sono, credo che il Napoli batterà abbastanza agevolmente il Verona, così come anche la Juventus batterà – forse con qualche grattacapo in più – il Bologna di Sinisa Mihajlovic.
Questo significa che il Milan, se non vuole cestinare un anno meraviglioso, deve fare il colpaccio a Bergamo. C’è da dire che fuori casa i rossoneri hanno sempre dato il meglio di sé, vincendo partite pesanti a Torino contro la Juve, al “Diego Armando Maradona” contro il Napoli, all’Olimpico contro la Roma e tante altre trasferte rognose. In 18 partite lontane da San Siro i ragazzi di Pioli hanno vinto ben 15 volte, pareggiandone una e perdendo malamente solo contro Lazio e Spezia. Sì lo so, soprattutto nell’ultima giornata di campionato le statistiche lasciano il tempo che trovano, ma voglio aggrapparmi a tutto pur di tenere acceso quel barlume di speranza.
Rispetto alle ultime partite, non dovrebbero esserci chissà quali stravolgimenti tattici. Tra i pali ci sarà Gigio Donnarumma, la linea difensiva sarà composta da Calabria, Tomori, Kjaer e Theo Hernandez, in mediana l’immarcescibile Kessie sarà affiancato da Ismael Bennacer mentre dietro la punta centrale sembra confermato il trio Saelemaekers, Brahim Diaz e Calhanoglu. A proposito di punta, chi prenderà il posto lasciato vacante da Zlatan Ibrahimovic? Rebic resta favorito su Leao ma, nelle ultime ore, si sta concretizzando l’ipotesi di vedere Mario Mandzukic titolare. Sinceramente sono molto stupito da questa eventualità, a maggior ragione se consideriamo che in occasione del velenoso pareggio in casa contro il Cagliari, il croato è entrato in campo solo all’88esimo perché, a detta di Pioli, aveva pochi minuti nelle gambe. Mi chiedo: come può aver recuperato così tanto minutaggio in così poco tempo? Mistero della Fede.
A prescindere da chi giocherà, l’atteggiamento del Milan dovrà essere assolutamente diverso da quello remissivo e contratto visto contro il Cagliari. Troveremo un’Atalanta sicuramente più stanca di noi ma con una voglia incredibile di mettere in cassaforte il secondo posto in classifica, posizione mai raggiunta nella sua storia. Vedere il Milan ancora una volta fuori dall’Europa che conta farebbe malissimo, soprattutto se consideriamo che in questo campionato i rossoneri sono stati tra le prime 4 posizioni per tutte le 37 giornate disputate sino ad ora.
Essere sorpassati proprio nell’ultima curva, all’ultimo respiro, sarebbe la beffa delle beffe.
Salentino trapiantato a Milano. Content Creator di professione, sex symbol nel tempo libero. Tra le mie passioni più forti: seguire il calcio in chiave ironica e parlare di me in terza persona.