Di Lapo De Carlo
30 Settembre 2022
Manca poco al ritorno in campo e tutto quello che poteva girare storto e togliere concentrazione è accaduto nel giro di due settimane. Negli ultimi 14 giorni l’Inter ha perso con l’Udinese in modo desolante, Brozovic si è fatto male in modo serio e lo si rivedrà probabilmente solo a gennaio, visto che tra un mese e mezzo il Campionato verrà interrotto. Visto che poi piove sul bagnato si è fatto male anche Gagliardini, il quale non è troppo amato dai suoi tifosi ma rappresenta l’unica opzione in mediana in caso di necessità. Negli impegni con le rispettive Nazionali Bastoni, Skriniar e De Vrij hanno confermato il momento no, rappresentando un problema serio visto che si tratta dell’intero pacchetto titolare della difesa.
L’Inter ha fatto un CDA il cui bilancio è stato approvato con una perdita di 140 milioni e il passivo parzialmente ripianato dall’immissione di circa 100 milioni ottenuti dal prestito di Oaktree, Zhang ha spinto per tenere Skriniar ma tardivamente se si pensa che il PSG è disposto a fare un quinquennale a 9/10 milioni di ingaggio. A due giorni dalla sfida con la Roma è anche arrivata la notizia dell’esclusione di Lukaku, impossibilitato ad anticipare la tabella di recupero e assente anche nella sfida decisiva col Barcellona tra pochi giorni.
È con queste premesse che viene da sperare nella rabbia dei giocatori, nel loro orgoglio, considerando che la Roma arriva a Milano praticamente al completo, molto più leggera mentalmente e con un Mourinho che ha velleità superiori rispetto alla scorsa stagione.
Le uniche buone notizie, in termini di premessa, vengono dalla splendida partita di Dimarco contro l’Ungheria e la conferma del buon momento di forma di Acerbi. Anche Lautaro sembra vivere un discreto periodo. Inzaghi in conferenza stampa ha confermato che partirà dal primo minuto, con Asllani in cabina di regia al posto di Brozovic.
Dopo questo inizio di stagione drammatico alla squadra serve una partita che vada fuori dalla grammatica ed esplori i fondali della determinazione. Non si tratta di un match qualunque e Inzaghi è consapevole del rischio di scendere in classifica. Il problema è con che testa scenderà in campo la formazione che abbiamo visto in questa prima parte di Campionato. Tra Inter e Roma da sempre vengono fuori partite pirotecniche, spesso fuori dal controllo degli allenatori, con gol a freddo che cambiano immediatamente la postura del match.
L’Inter è ultima nella classifica dei dribbling, già dal periodo Conte e soprattutto ora con Inzaghi, non c’è la vocazione allo svolazzo, nessuna concessione all’estro, ma grande attenzione ai movimenti e agli equilibri. Molte triangolazioni e iniziative che arrivano solo in casi di necessità, magari se la squadra è in difficoltà nel risultato. Una modalità che può funzionare se tutti i giocatori sono in forma, ma oggi Inzaghi deve cambiare registro e chiedere qualcosa di diverso ai suoi.
Va soprattutto fatto un lavoro sulla testa di un Inter che spesso va in vantaggio e interrompe la sua partita, facendosi travolgere dall’inerzia della partita. Le sconfitte con Udinese, Milan e Lazio, maturate tutte dopo il vantaggio iniziale, sono la testimonianza che serve uno sblocco mentale e una personalità in mezzo al campo che ad oggi non si è ancora vista.
Se l’Inter tornerà ad avere il bagliore delle ultime stagioni, ottenere un successo sarà possibile. Diversamente Inzaghi dovrà confidare nel rientro di Lukaku e fare altri accorgimenti.
Giornalista e direttore Radio Nerazzurra, opinionista a Sport Mediaset e TL, insegno comunicazione in Università e ad aziende. Ho un chihuahua come assistente e impartisco severe lezioni nella nobile arte del tennis ad amici e parenti.