Di Lapo De Carlo
18 Gennaio 2020
È complicato ma non impossibile riassumere quello che sta capitando al mercato dell’Inter. I titoli dei giornali avevano anticipato l’evoluzione delle trattative nerazzurre fino a darle per scontate, nonostante l’assenza di contratti firmati. La velocità nel dare una notizia ha bruciato l’informazione stessa e le prime pagine hanno presentato una nuova Inter che in realtà è ancora da definire.
Solo fino a giovedì il mercato nerazzurro era così composto: scambio con la Roma Politano per Spinazzola, Giroud in arrivo (era questione dei mitologici dettagli), Ashley Young ed Eriksen.
Uscite praticamente certe di Lazaro, Vecino, Esposito, Di Marco e forse di Godin.
Le questioni hanno poi preso una piega imprevista a partire dallo scambio con la Roma che ha subito contraccolpi, colpi di scena in segni opposti, fino a culminare col clamoroso dietro front che ha segnato emotivamente soprattutto Matteo Politano, tornato a Milano scuro in volto.
Le motivazioni sembrerebbero ascrivibili all’integrità fisica incerta di Spinazzola, ma è stato il mancato accordo per le presenze e i minutaggi del terzino in vista di un obbligo di riscatto a sancire il fallimento del colloquio. La Roma per questo intenderebbe rivalersi ma sarà interessante capire cosa intende fare con il giocatore che, nella partita contro il Genoa a Marassi, sarebbe prezioso considerando l’assenza per squalifica degli esterni. Se non dovesse essere impiegato nemmeno in questo caso verrebbe da pensare che le sue condizioni siano realmente precarie come forse sospetta l’Inter.
Sfumato lo scambio ora lo scenario è mutato. È arrivato Ashley Young che potrebbe essere già schierato in casa con il Cagliari alla prossima, tuttavia è andato in stand by Giroud.
L’attaccante francese sembrava essere ad un passo ma la nuova situazione di Politano, che va comunque piazzato, mette Marotta nelle condizioni di ripensare allo scambio col Napoli tra l’esterno e Llorente, già proposto a inizio dicembre.
Senza più Spinazzola torna in auge un giocatore come Victor Moses, (29 anni), già allenato da Conte, il quale lo aveva riadattato da attaccante esterno a giocatore di fascia, indietreggiando la sua posizione e rendendolo prezioso nella stagione del titolo con il Chelsea nel 2017. È più di un’ipotesi che va però confermata nelle prossime 36 ore.
L’attenzione è però rivolta soprattutto a Christian Eriksen che da giorni sembra essere sempre più vicino all’Inter. I ribaltoni degli ultimi giorni portano ad essere prudenti sull’esito della situazione ma quello che autorizza un certo ottimismo è l’accordo di massima tra il procuratore del danese e Beppe Marotta sull’ingaggio (7,5 milioni più i bonus), rifinito in queste ore. Il Tottenham invece non vuole schiodarsi dalla richiesta di 20 milioni e l’Inter, partita da 10, è arrivata a 15.
Stiamo parlando di un giocatore che, se avesse un contratto in scadenza tra due anni e non quest’anno, varrebbe almeno 80 milioni.
Mourinho nel frattempo prima ha dichiarato che avrebbe schierato Eriksen col Watford ma poi lo ha messo in panchina. La situazione si sbloccherà tra lunedì e martedì e, se dovesse accadere, potrebbe portare, a cascata, a riprendere persino il discorso con Vidal.
Il nuovo tecnico del Barcellona Setién non può garantire il posto a (quasi) nessuno e Vidal ha già dichiarato di voler cambiare aria in questo caso. C’è la concreta possibilità che la dirigenza nerazzurra forzi la questione verso la fine della prossima settimana e verifichi se ci sono le condizioni. Diversamente se ne riparlerà a giugno, considerando che il giocatore è già convinto. Si tratta soprattutto di pazientare non dando per scontato nulla ma i tifosi nerazzurri, rispetto al passato, hanno tutto il diritto di sognare in grande dopo troppi anni di sofferenza, specie ora che la società sta dimostrando di fare sul serio.
Giornalista e direttore Radio Nerazzurra, opinionista a Sport Mediaset e TL, insegno comunicazione in Università e ad aziende. Ho un chihuahua come assistente e impartisco severe lezioni nella nobile arte del tennis ad amici e parenti.