Di Alfredo Pedullà
4 Luglio 2022
Maurizio Sarri è pronto a rilanciare in casa Lazio. È reduce da un buonissimo quinto posto, soprattutto se rapportato alle difficoltà che ci sono state. Sarri ha conquistato la qualificazione in Europa League, non ha avuto la possibilità di effettuare le rotazioni che avrebbe voluto, ha comunque constatato, strada facendo, progressi evidenti. Quindi, il primo passaggio di mercato (la squadra si è radunata ieri) coinvolge soprattutto il reparto difensivo. Anche perché il primo luglio Sarri si è ritrovato senza portieri: da mesi non c’erano margini per il rinnovo di Strakosha, che tra l’altro non ha ancora trovato una sistemazione; negli ultimi giorni Reina ha deciso di rinunciare al rinnovo automatico, scattato dopo il conseguimento del quinto posto, per accettare la proposta del Villarreal.
Una scelta anche romantica, si tratta di un ritorno al passato visto che Pepe era stato in quel club una ventina di anni fa, proprio all’inizio della sua carriera. E così, la Lazio si è trovata a correre contro il tempo: avrebbe voluto prendere Carnesecchi, affiancandogli un portiere esperto visto che lo specialista dell’Atalanta starà fermo per circa quattro mesi dopo l’operazione alla spalla. Ma le richieste al rialzo della Dea, poco meno di 20 milioni per il cartellino, e l’addio di Reina hanno portato la Lazio a virare su Guglielmo Vicario. Non il primo della lista di Sarri, comunque una scelta azzeccata considerato che il classe ‘96 ha rubato l’occhio a Empoli imponendosi come uno dei migliori dell’ultimo campionato. Poi la sorpresa di ieri sera: accordo a un passo con il Granada, retrocesso dalla Liga, per Maximiano, classe ‘99. Servirà un vice: proposto Sirigu ma non convince, Terracciano dovrebbe restare a Firenze, piace Provedel che però ha ancora un anno di contratto con lo Spezia, proprio per lui verrà fatto un tentativo concreto.
E poi, dobbiamo inevitabilmente puntare i riflettori su Francesco Acerbi. Sulla carta è intoccabile, titolare di un contratto che addirittura scadrà nel 2025 quando avrà 37 anni. Ma il discorso cambia, eccome, se passiamo dalla teoria alla pratica: non sono soltanto i problemi ambientali alla base dello strappo, nella vita si può sempre ricucire, piuttosto un rapporto non al top tra il difensore centrale e Sarri. Proprio così: Acerbi aveva un rapporto di ferro con Simone Inzaghi, non è la stessa cosa con il Comandante. Non essendo più un ragazzino, diventa complicato (guadagna poco più di 2 milioni netti a stagione più bonus) individuare una soluzione. Ma siccome la Lazio non si può permettere di perdere un’occasione a parametro zero così importante, nelle ultime ore sono ripartiti i discorsi con Alessio Romagnoli, siamo vicini all’intesa definitiva.
Romagnoli ha chiuso il suo rapporto con il Milan, ha una proposta del Fulham da circa 4 milioni di ingaggio a stagione, ma è un tifoso biancoceleste e vorrebbe coronare quello che è un autentico sogno. L’idea fortissima è quella di una coppia di centrali nuova di zecca: Romagnoli più Casale, quest’ultimo promosso da Sarri già lo scorso gennaio: c’è un’intesa di massima con il Verona. E non a caso Casale ha detto no al Monza: Galliani aveva proposto 7-8 milioni più bonus per il cartellino. Casale ci ha pensato, ha riflettuto e poi ha rifiutato, vuole la Lazio con tutte le sue forze. A quel punto Patric sarebbe il terzo centrale (ha rinnovato fino al 2027), si deciderà se affondare o meno per Gila (con Casale in organico non sarebbe più una priorità) e si lavorerebbe con calma per trovare una soluzione che accontenti Acerbi. Sarebbe in ogni caso una svolta totale in difesa, la stessa che Sarri aveva invocato con forza negli ultimi mesi.
In un secondo momento si penserà agli altri reparti, partendo da un doppio presupposto: Milinkovic-Savic andrebbe via soltanto per una proposta da 70-75 milioni più bonus in su; Luis Alberto non è blindato come un anno fa, di milioni ne basterebbero 25. Milinkovic non ha avuto fin qui proposte che possano accontentare la Lazio e Sarri tifa spudoratamente possa restare. A quel punto costruirebbe un centrocampo a tre con la presenza del magnifico serbo, Marcos Antonio (già preso) in regia e Ilic mezzala. Proprio Ilic è stato bloccato all’interno di un patto con il Verona che comprende sia Cancellieri che Casale. Per Luis Alberto bisogna aspettare che il Siviglia si avvicini il più possibile ai famosi 25 milioni, per ora è fermo a 20. La Lazio non vorrebbe contropartite tecniche ma solo cash, considerato che il 30 per cento delle cessione andrà girato al Liverpool nel rispetto di un accordo stipulato quando il centrocampista spagnolo lasciò i Reds per sbarcare a Roma.
Sarri avrebbe un centrocampo nuovo di zecca: gente giovane, forte tecnicamente, in crescita e capace di esplodere definitivamente. Non resterebbe che concentrarsi sull’attacco dove Immobile è il gagliardetto, l’emblema della Lazio; Felipe Anderson, Zaccagni e Pedro non si discutono; Raul Moro andrà a giocare; verranno fatte valutazioni su Romero; per Cancellieri sarà una bella palestra per imporsi a grandi livelli. Cosa mancherebbe? Un Dries Mertens, tanto per fare definitivamente bingo. Ovvero il figlio calcistico di Sarri, il separato in casa Napoli con un contratto scaduto e senza novità. Ci sono stati contatti proficui, in attesa di una decisione che ancora non c’è. Per Il momento la Lazio sta costruendo il palazzo, poi cercherà eventualmente di regalarsi un terrazzo con vista mozzafiato.
Giornalista e opinionista sportivo, grande esperto di calciomercato in Italia. "È un privilegio quando passione e lavoro coincidono".