Di Lapo De Carlo
27 Marzo 2020
Gli strani giorni che tutti stiamo vivendo portano a convincerci che forse nulla sarà come prima o forse sì, ma dopo almeno un paio d’anni di forti turbolenze.
Tutti i piani societari, le strategie a medio e lungo termine subiranno un ridimensionamento straordinario, con conseguenze che non dovrebbero stravolgere i rapporti di forza ma esaltare le doti di club più capaci di inventare, creare alternative, magari anche più abituati a lavorare con meno liquidità, rispetto a quelli più legati ad acquisti compulsivi, come ad un supermercato, senza una particolare strategia.
Possibile persino che giocoforza vengano lanciati più seriamente i giovani, come è accaduto a Bastoni, il quale ha trovato e meritato il posto in squadra. Marotta, con Piero Ausilio, esalterà le sue qualità, esasperando se possibile, quel tipo di progetto basato su trattative meno intriganti dal punto di vista economico, ma stimolanti da quello della qualità manageriale. L’amministratore delegato nerazzurro ha anticipato questo proprio l’altro giorno quando ha dichiarato: “Al di là delle date che sono ancora tutte da stabilire, penso che sarà un mercato inevitabilmente più povero e nel quale potrebbero esserci quindi più scambi. Assisteremo a una generale diminuzione dei prezzi perché il problema è globale. Sarà importante poter sfruttare le risorse del vivaio“.
Il calciomercato e la gestione degli ingaggi più alti sarà, anzi è già un tema e, a questo proposito, resta da comprendere come un club come il Barcellona, nella situazione in cui si trova, con i giocatori e la società che andranno per vie legali per la mancata volontà della squadra di abbassarsi lo stipendio, non andando incontro alla difficoltà oggettiva del club e di tutto il mondo del calcio, possa permettersi di spendere 111 milioni della clausola di Lautaro Martinez, in unica soluzione, quando fa fatica a pagare gli stipendi nella situazione corrente. Della questione se ne occuperà il dipartimento del Lavoro della Generalitat de Catalogna.
L’idea sarebbe quella di dare due giocatori abbassando la quota in denaro. Le figure indicate, pur non ufficialmente, sembrerebbero essere Semedo, il terzino portoghese che può giocare sia a destra che a sinistra, il centrale francese Todibo, se lo Schalke non lo riscatta, Vidal, che è una prima scelta per i nerazzurri, Arthur e Alena. Parliamo di ottimi giocatori, ma Lautaro Martinez è un giocatore prevalente, una stella che proprio in questa stagione, al di là del netto calo tra gennaio e febbraio, è un attaccante perfetto nell’intesa con Lukaku, senza contare che non esistono altri giovani attaccanti acquistabili dello stesso livello.
L’unico nome è quello del pur bravo ma già 30enne Aubameyang, ambito oltretutto da diversi grossi club. Resta calda la pista di Coutinho, il quale non è però il sostituto dell’argentino.
L’idea più consistente comunque è che l’Inter non lascerà partire il suo attaccante di riferimento.
Un altro nome di cui si parla è quello di Marash Kumbulla, difensore albanese in forza al Verona e già accostato all’Inter a gennaio. L’Inter ha buoni rapporti con la dirigenza scaligera ma va compreso come lui o Vertonghen (Tottenham) possano trovarsi nella difesa a tre. Sarà comunque un mercato anomalo, come la stagione che verrà, sempre che parta ad agosto o settembre. Le idee delle ultime ore parlano anche di partenza ad ottobre per permettere di terminare questo campionato.
Marotta ha un lavoro difficilissimo davanti.
Giornalista e direttore Radio Nerazzurra, opinionista a Sport Mediaset e TL, insegno comunicazione in Università e ad aziende. Ho un chihuahua come assistente e impartisco severe lezioni nella nobile arte del tennis ad amici e parenti.