Di Carlo Alvino
25 Ottobre 2019
Un’impresa. Sì il Napoli che ha vinto a Salisburgo in Champions League ha fatto un’impresa vera e propria, senza se e senza ma. Vincere alla Red Bull Arena non era capitato recentemente a nessuno. 70 partite consecutive in campionato e coppa d’Austria e 19 europee, senza conoscere l’onta della sconfitta, testimoniano la forza del “Toro Rosso” nel fortino di casa.
A questo va aggiunto l’improvviso forfait di Manolas all’ultimo minuto, che ha costretto Ancelotti a schierare una difesa inedita, già orfana di un laterale di sinistra di ruolo. Roba da far tremare le vene ai polsi, avendo di fronte una squadra che ne aveva rifilati sei al Genk e tre al Liverpool. Ecco il senso dell’impresa. Del “partitone” che pretendeva Ancelotti, ancora una volta coraggioso nelle sue scelte. Scelte che hanno premiato il tecnico di Reggiolo sia nell’undici iniziale, dove Dries Mertens ha trovato la maglia da titolare e la doppietta per agguantare prima e superare poi Diego Armando Maradona nella speciale classifica dei marcatori all time del Napoli.
Ora Ciro ha nel mirino Marek Hamsik che per il momento si gode ancora il podio. Ma bravo il Carletto nazionale lo è stato anche nelle sostituzioni, quando a dispetto di chi già lo vedeva ai margini del progetto Napoli per l’ennesima panchina in Champions, ha chiamato in campo il figliol prodigo di Frattamaggiore: Lorenzo Insigne. Ci ha messo solo otto minuti il “magnifico” per regalarsi e regalare ai tifosi azzurri, il gol del definitivo sorpasso sugli austriaci.
Quel 3-2 che può rappresentare la svolta della stagione del Napoli. La corsa forsennata di Lorenzo verso la panchina e l’abbraccio sincero e schietto ad Ancelotti e ai compagni è la fotografia di una serata che riporta serenità in seno al gruppo e spalanca le porte agli azzurri per una stagione in linea con le aspettative. Naturalmente da tecnico navigato ed esperto, Ancelotti veste i panni del pompiere. “Non abbiamo fatto ancora nulla, la qualificazione resta aperta” questa la frase riecheggiata in sala stampa alla Red Bull Arena, un modo come un altro per tenere tutti sul “pezzo”.
Ma la matematica non è un’opinione, se gli azzurri riusciranno battere gli austriaci al San Paolo la qualificazione agli ottavi di Champions League, addirittura con due partite di anticipo, sarebbe raggiunta. Si giocherebbe con il Liverpool solo il primo posto del girone. Inizia dunque veramente nel migliore dei modi il tour de force dei partenopei, ora a caccia di conferme e continuità in campionato, prima di rituffarsi nell’avventura europea.
A partire da domenica prossima nella certamente non facile trasferta di Ferrara con la Spal. Per non perdere terreno nei confronti delle battistrada, c’è un solo risultato, la vittoria. Per conseguirla ci sarà bisogno del Napoli formato Champions: aggressivo, dinamico, attento e coraggioso. Chissà che ad Ancelotti non venga in mente di far ascoltare ai suoi nello spogliatoio prima di scendere in campo la oramai famosissima “musichetta”. Carletto ne sa una più del diavolo.
Carlo Alvino giornalista di Napoli e del Napoli. Ha legato la sua carriera alle vicende degli azzurri iniziando col raccontare il trasferimento di Maradona dal Barcellona al Napoli. Da quasi 40 anni racconta quotidianamente quello che accade in casa Napoli. Verace e sanguigno come ogni partenopeo ama indifferentemente squadra e città.