Di Redazione William Hill News
Aggiornato: 17 Marzo 2020
Al termine delle riunioni tenutesi oggi in videoconferenza, l’Uefa ha annunciato il rinvio di 12 mesi degli Europei di calcio. Euro 2020 diventa così Euro 2021 secondo quanto si apprende dal comunicato ufficiale del “governo” del calcio europeo e, di conseguenza, la Fifa sarà costretta a rinviare la prima edizione del nuovo Mondiale per Club, che si sarebbe dovuta svolgere in Cina tra giugno e luglio 2021. Il presidente Aleksander Čeferin ha interloquito con le federazioni europee, l’Eca (in rappresentanza dei club) e con il sindacato mondiale dei calciatori. La richiesta è stata unanime e l’Uefa non ha potuto che prenderne atto. L’emergenza coronavirus impone di dare la priorità ai campionati nazionali (sempre che si riesca realmente a completarli) e alle coppe continentali.
“L’Uefa annuncia il rinvio di Euro 2020 – si legge nel tweet ufficiale pubblicato nel primo pomeriggio di oggi – Con la partecipazione delle leghe e dei rappresentanti dei club è stato istituito un gruppo di lavoro per esaminare soluzioni di calendario che possano consentire il completamento della stagione in corso”. Inoltre, prosegue l’Uefa, tutte le competizioni europee e sfide di club e nazionali maschili e femminili sono state interrotte fino a prossimo ordine.
Euro 2020: possibile richiedere il rimborso totale
Quanto agli Europei, si terranno in 12 città del continente con inizio l’11 giugno 2021 e finale il successivo 11 luglio. Nessun problema per chi aveva già acquistato i biglietti per le partite e aveva prenotato l’hospitality: se non potranno assistere ad Euro 2021 saranno loro restituite le cifre, nella loro interezza, spese per i ticket e gli interi pacchetti. Nei prossimi mesi saranno rese note le modalità di rimborso direttamente via email agli acquirenti o tramite i canali ufficiali online dell’Uefa.
Champions ed Europa League: quando si torna in campo?
Le comunicazioni relative alle date ufficiali di Champions League ed Europa League saranno rese note al termine del lavoro del gruppo indicato dall’Uefa per l’analisi dei calendari. Ovviamente, dipenderà tutto dal corso dell’emergenza coronavirus, che non segue binari paralleli in tutte le nazioni. Potrebbero esserci Paesi i cui campionati potranno ricominciare prima rispetto ad altri, ma non è da escludere nemmeno che da qui a qualche settimana debba essere decretato lo stop definitivo della stagione.
I club vogliono provarci fino alla fine ed è per questo che si sono già fatte delle bozze, alcune ottimistiche, altre meno. La previsione maggiormente positiva prevede la ripresa di Champions ed Europa League dal 14 aprile con finali a giugno. La seconda opzione, meno ottimistica, prevede la ripresa dell’Europa League il 30 aprile, mentre il 5 maggio ripartirebbe la Champions con le finali che finirebbero in calendario rispettivamente il 24 e il 27 giugno. L’ipotesi maggiormente pessimistica prevede la ripresa delle coppe europee dal 13 giugno, con le partite che proseguirebbero a luglio inoltrato fino alle rispettive finali.
Campionati nazionali: cosa succede se non si portano a termine?
Quanto ai campionati nazionali, non trapela al momento nulla, ma è di ieri l’indiscrezione secondo la quale se non si riuscisse a completare le varie leghe, l’Uefa chiederà di assegnare titoli e posizioni che contano per le coppe sulla base delle classifiche fin qui maturate. In Italia, lo ricordiamo, c’è in testa la Juventus (+1 sulla Lazio), mentre in Inghilterra prevarrebbe di netto il Liverpool; in Germania ci sarebbe la conferma del Bayern Monaco, mentre in Spagna il Barcellona avrebbe la meglio sul Real Madrid, superato proprio nell’ultimo turno di campionato prima della sosta forzata; in Francia, manco a dirlo, si confermerebbe campione il Paris Saint Germain.
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