Il verdetto del campo ha smentito le previsioni della vigilia. L’ “Italian Show” in Arabia Saudita non vivrà del riflesso delle grandi classiche del nostro campionato, ma metterà di fronte due realtà che, con percorsi diversi, hanno meritato l’accesso alla finale. Da una parte il Napoli di Antonio Conte, una macchina pragmatica che ha disinnescato il Milan; dall’altra il Bologna di Vincenzo Italiano, capace di soffrire contro i campioni d’Italia dell’Inter e di colpire con freddezza dagli undici metri.

Lunedì 22 dicembre, alle ore 20:00 italiane (le 22:00 locali), al King Saud University Stadium si assegnerà il primo trofeo della stagione 2025/26. Una sfida che mette in palio non solo la coppa, ma la certificazione di uno status di “vincenti” per due allenatori che hanno impresso un marchio indelebile sulle loro squadre.

La cronaca di giovedì: il pragmatismo di Conte batte un Milan sterile

La prima semifinale, giocata giovedì 18 dicembre, ha offerto uno spaccato chiaro dei rapporti di forza attuali. Il 2-0 con cui il Napoli ha regolato il Milan è il frutto di una gara letta meglio tatticamente e interpretata con maggiore intensità fisica.

La squadra di Massimiliano Allegri, scesa in campo con un 3-5-2 che prevedeva la coppia offensiva Nkunku-Pulisic, ha faticato a trovare varchi nella difesa posizionale azzurra. La svolta è arrivata al 39′: su un pallone lavorato da Hojlund, un’uscita bassa incerta di Mike Maignan ha spalancato la porta a David Neres, lesto a ribadire in rete per il vantaggio partenopeo. Il gol ha evidenziato le difficoltà difensive dei rossoneri, apparsi spesso in ritardo sulle seconde palle.

Nella ripresa, ci si attendeva la reazione del Milan, ma è stato il Napoli a colpire in transizione. Al 64′Rasmus Hojlund ha legittimato la sua prestazione sontuosa con il gol del raddoppio: una progressione di potenza conclusa con un sinistro che non ha lasciato scampo al portiere. Nel finale, il passivo poteva essere più pesante se McTominay non avesse sprecato un’occasione nitida per il 3-0. Per il Milan di Allegri, l’eliminazione suona come un campanello d’allarme: la sterilità offensiva di Nkunku e la mancanza di filtro a centrocampo sono temi su cui riflettere.

La cronaca di venerdì: Bologna di rigore, l’Inter paga il turnover

Ben diversa la sceneggiatura della seconda semifinale, andata in scena venerdì 19 dicembre. Inter e Bologna hanno dato vita a una partita vibrante, terminata 1-1 al 90′ e risolta solo dopo una drammatica sequenza di rigori.

L’Inter guidata da Cristian Chivu ha approcciato la gara con la ferocia dei giorni migliori, trovando il vantaggio dopo appena 2 minuti con Marcus Thuram, bravo a sfruttare una disattenzione a freddo della retroguardia emiliana. Sembrava il preludio a una gara in discesa, complice anche l’ampio turnover nerazzurro (Lautaro e Calhanoglu partiti dalla panchina). Invece, il Bologna ha avuto il merito di restare in partita, riorganizzandosi attorno alle geometrie di Moro e Pobega. Il pareggio è arrivato al 35′ su calcio di rigore, trasformato con precisione da Riccardo Orsolini dopo un ingenuo fallo di mano di Bisseck in area nerazzurra.

L’equilibrio ha retto fino al fischio finale, portando la sfida direttamente ai tiri dal dischetto. Qui è salito in cattedra il portiere rossoblù Federico Ravaglia, che ha ipnotizzato prima Bastoni e poi il giovane attaccante Bonny. L’Inter ha pagato caro anche l’errore di Barella (tiro alto sopra la traversa). A chiudere i conti è stato l’uomo più atteso: Ciro Immobile. Entrato nel secondo tempo al posto di Castro, l’ex laziale ha calciato il rigore decisivo del 4-3, regalando al Bologna una finale storica e condannando l’Inter a un’uscita amara.

Verso la finale: orario e probabili scelte

Lunedì sera, Napoli e Bologna si troveranno di fronte con stati d’animo e condizioni fisiche differenti. Il Napoli godrà di un giorno in più di riposo e ha chiuso la pratica nei 90 minuti; il Bologna ha speso certamente di più a livello nervoso e fisico.

Per la finale, Antonio Conte dovrebbe confermare l’assetto che ha dominato il Milan. Davanti a Milinkovic-Savic, la linea a tre vedrà Di LorenzoRrahmani e Juan Jesus. A centrocampo Lobotka e McTominay garantiranno equilibrio, con Politano e Spinazzola sugli esterni. In attacco, Hojlund è inamovibile al centro, supportato da Neres ed Elmas (in vantaggio su Kvaratskhelia non al meglio).

Vincenzo Italiano dovrà valutare il recupero dei suoi. Nel 4-2-3-1 rossoblù, Ravaglia è confermato tra i pali. La difesa dovrebbe vedere Holm e Miranda terzini, con Heggem e Lucumí centrali. In mediana Moro e Pobega (o Ferguson) saranno chiamati agli straordinari. Sulla trequarti, spazio a OrsoliniOdgaard e Rowe, che dovrebbe sostituire l’infortunato Bernardeschi. Il vero ballottaggio è in avanti: Castro ha giocato titolare venerdì, ma l’esperienza e la freddezza di Immobile potrebbero convincere Italiano a schierarlo dal primo minuto per l’assalto alla Coppa.

Supercoppa Italiana – Finale

  • Napoli-Bologna – Lunedì 22 dicembre 2025 – Ore 20:00 (Canale 5)