Di Redazione William Hill News
15 Dicembre 2020
Il viaggio della Spal nel mondo del calcio comincia all’alba del 1900. Quello di Ferrara è uno dei club più antichi del panorama italiano che, dopo aver subito l’onta di due fallimenti, è riuscito a riaffacciarsi nel calcio professionistico. Per scoprire come ci è riuscito e quale è stato il suo percorso, bisogna riavvolgere il nastro della storia al 1907, laddove tutto è iniziato.
Le origini della Spal nel calcio
La nascita della Spal calcio si deve all’iniziativa del sacerdote salesiano di Ferrara, Pietro Acerbis. È lui, infatti, a fondare l’Ars et Labor, un circolo di stampo religioso e culturale che aggiungerà alle sue attività anche le pratiche sportive – inizialmente atletica e ciclismo – nel 1907. È il nucleo originale di quella che diventerà la squadra di calcio della città.
Il club adotta gli stessi colori sociali dello stemma della congregazione dei Salesiani: il bianco e l’azzurro che ancora oggi definiscono la Spal. Nel 1912 il circolo si arricchisce anche della sezione calcistica. Il ramo sportivo, in quello stesso anno, si stacca dall’oratorio per formare un’organizzazione indipendente che prende il nome di “Società Polisportiva Ars et Labor”. Si tratta dell’acronimo che conosciamo oggi, S.P.A.L, nonostante inizialmente la squadra si chiami Associazione Calcio Ferrara.
Bisognerà attendere il 1919 perché anche il nome della sezione calcistica venga uniformato a quello del circolo polisportivo. Così, il 16 giugno dello stesso anno, con la nuova denominazione, la Spal giocherà anche la sua prima, sfortunata, partita ufficiale, visto che arriverà una netta sconfitta per 4-1 per mano della Triestina.
Miglior piazzamento in A e finale di Coppa Italia nel 1962
Dopo gli anni della Serie A, vissuta prima della Seconda Guerra Mondiale, e l’era, negli anni post conflitto, dell’allenatore Paolo Mazza, in onore del quale è intitolato lo stadio di casa, la Spal vivrà forse il momento più alto della propria storia. Nella stagione 1961-1962, infatti, il club conquista il quinto posto in Serie A, sovvertendo tutti i pronostici della vigilia del campionato. Simbolo di quella squadra è l’argentino di origini italiane, Oscar Massei, regalo di mercato della proprietà della Spal all’allora allenatore Serafino Montanari. Arrivato a Ferrara nel 1959, Massei vestirà biancazzurro per nove stagioni di fila, terminando la sua avventura a Ferrara nel 1968.
Nella stagione del miglior piazzamento della propria storia in Serie A, la squadra di Ferrara raggiunge anche la finale di Coppa Italia contro il Napoli. Sono, però, i Partenopei ad affermarsi per 2 a 1, raggiungendo un risultato storico, non solo per il primo trofeo conquistato: ancora oggi, infatti, il Napoli e il Vado, che ci era riuscito nel 1922, sono le uniche squadre italiane ad aver vinto la coppa nazionale pur non militando nella massima serie.
Dai due fallimenti alla nuova era del presidente Mattioli
Al periodo d’oro dei primi anni Sessanta, fanno da contraltare i due dolorosi fallimenti della Spal all’inizio del nuovo secolo. Il primo risale all’estate del 2005 quando, a causa di un dissesto finanziario, la Spal, con i suoi quasi cento anni di storia, viene esclusa da tutti i campionati. Non va meglio con la nuova gestione del presidente bolognese Cesare Butelli, iniziata nel 2008 e conclusasi quattro anni più tardi. Nel 2012, infatti, sono ancora problemi di natura economica a portare all’esclusione dai campionati della società ferrarese, peraltro retrocessa in C2 sul campo.
La squadra di Ferrara riparte quindi dalla Serie D, con Roberto Benasciutti presidente. Il momento della svolta, però, ha una data ben precisa: il 12 luglio 2013, quando Benasciutti trova l’accordo con la famiglia Colombarini, la quale contribuisce alla fusione tra Spal e Giacomense, per dare vita ad una nuova realtà guidata dal presidente Walter Mattioli. Dopo aver acquisito il marchio storico, la società riparte dalla seconda divisione di Lega Pro per la stagione 2013-2014.
La doppia promozione della Spal Calcio: la Serie A
Se da una parte all’allenatore Serafino Montanari è legato il miglior piazzamento in A della Spal, dall’altra un posto di rilievo nella storia della società lo occupa sicuramente anche Leonardo Semplici, il tecnico della doppia promozione dalla Lega Pro alla massima serie nel giro di due anni, dal 2015 al 2017.
È il 13 maggio del 2017 quando, allo stadio “Liberati” di Terni, la Spal conquista la promozione matematica in A con una giornata d’anticipo. I biancoazzurri, in quella storica giornata, ritrovano la massima serie a distanza di 49 anni dall’ultima volta e manterranno la categoria per tre stagioni prima di tornare in Cadetteria nel 2020.
La Spal calcio oggi è ripartita, quindi, da un campionato di grande lotta come quello di Serie B. La squadra, sotto la guida di Pasquale Marino, è stata protagonista di un grande avvio di stagione, caratterizzato dalla voglia di riprendersi il prima possibile il posto che la sua storia merita.
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